Il Pergola Doc è la denominazione più giovane della provincia di Pesaro – Urbino e deve il suo nome all’omonima cittadina fondata nel 1234 dagli eugubini, che introdussero contestualmente anche la coltivazione della vite col vitigno Aleatico sul colle Grifoleto.

Di quel vitigno, conosciuto in seguito come “vernaccia moscatella o vernaccia di Pergola”, si hanno tracce concrete dal 1520 quando veniva utilizzato come preziosa merce di scambio con l’Umbria per l’importazione di olio.

Lo sviluppo commerciale della denominazione inizia nei primi anni Settanta con i primi imbottigliamenti della famiglia Fulvi a cui seguirono i Brancadori, mentre l’approccio di tipo scientifico lo si deve alla famiglia Tonelli che svolse un attento lavoro di ricerca sulla varietà impiantando nel 1985 il primo vigneto sperimentale in contrada Montevecchio. 

La zona di produzione 

La zona di produzione è limitata all’areale pergolese, nella medio-alta valle del Cesano, su terre collinari a componente siliceo – ghiaiose non molto compatte, in un contesto climatico fresco, ma temperato grazie all’influenza marina che risale su questi crinali.

Il disciplinare di produzione 

Il disciplinare di produzione prevede diverse tipologie: Aleatico, anche nelle tipologie Superiore, Riserva, Spumante, Passito; Rosato anche nelle tipologie Frizzante e Rosé Spumante; Rosso anche nelle tipologie Novello, Superiore, Riserva. 

Colore, sentori e profumi della Pergola DOC

Dal colore rosso rubino poco intenso con riflessi porpora, con note speziate di chiodi di garofano e sentori fruttati di amarena e ribes nero e lievi profumi floreali di violetta, la Pergola è un vino di buona beva – anche grazie alla ridotta tannicità – che si sposa bene con piatti a base di funghi e tartufo e con zuppe di pesce.
In condizioni ideali di cantina la sua longevità si protrae per almeno 2-3 anni. 

PERGOLA DOC – NUMERI PRINCIPALI 

PERGOLA DOC (istituita il 23.07.2005)
Superficie vitata Ha: 250 ettari
Resa uva/Ha: 10 ton
Vitigni: Aleatico min. 85%; possono concorrere vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Marche fino ad un max. del 15%.

ISTITUTO MARCHIGIANO DI TUTELA VINI (IMT)

Con 519 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – l’Istituto Marchigiano di tutela vini (Imt) rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale (oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino).
Dal 1999 supporta tutti i produttori e garantisce l’autenticità delle produzioni. 

Info: www.imtdoc.it