Nel 2023 è aumentato il valore dell’export che supera i 52 miliardi di euro, ma calano leggermente i volumi, secondo i dati presentati in occasione del lancio della 22esima edizione di Cibus, al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste: per la manifestazione si prospetta un’edizione da record con oltre 3.000 brand presenti e 2.000 top buyer internazionali provenienti dai principali mercati obiettivo. 

Per espandere il successo internazionale dell’agroalimentare italiano, è essenziale rivolgere lo sguardo verso i mercati esteri e le innovazioni future, in un momento attuale che è denso di sfide difficili ma anche di tante opportunità per il settore : la volatilità delle materie prime, l’incremento dei costi energetici e la diversificazione dei canali di distribuzione emergono come fattori critici.

Qualità e sostenibilità, pilastri del made in Italy

La qualità e la sostenibilità sono i pilastri che sostengono l’immagine del made in Italy, sempre più apprezzato a livello globale, e questi temi saranno al centro della discussione nella 22esima edizione di Cibus, l’importante fiera agroalimentare che si terrà a Parma dal 7 al 10 maggio. L’evento rappresenta una vetrina imperdibile per le aziende italiane che aspirano a rafforzare la loro presenza sui mercati internazionali.

Il made in Italy è l’insieme delle migliori qualità che possiamo offrire. Dobbiamo raccontare al resto del mondo l’eccellenza del sistema agroalimentare italiano facendo conoscere sempre di più i nostri prodotti. L’export rappresenta un asset primario per l’economia della Nazione, per questo è fondamentale creare occasioni, in cui incontrarsi e discutere dei nuovi scenari e delle nuove strategie per il settore. Cibus, che ho avuto modo di presentare a inizio marzo in Giappone insieme al presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas e all’ambasciatore Gianluigi Benedetti, rappresenta senz’altro un momento per affermare il nostro modello alimentare come riferimento globale“, dichiara il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida.

Cibus 2024, sale l’export agroalimentare made in Italy 

Secondo i dati Istat del 2023, l’export italiano ha superato i 52 miliardi di euro, segnando un incremento del +6,6% rispetto al 2022, nonostante una lieve diminuzione dei volumi. Questo risultato dimostra la resilienza delle aziende italiane di fronte a un contesto internazionale incerto e a normative complesse sia dentro che fuori l’Unione Europea.

Le sfide includono la contrazione dei margini di profitto e del reddito disponibile, il rischio di nuovi dazi e legislazioni restrittive, tuttavia, le imprese del settore non cessano di investire e innovare, focalizzandosi sulle necessità dei consumatori e sulla sostenibilità ambientale. Questo impegno tra i temi sul tavolo a Cibus 2024, dove verranno presentati migliaia di prodotti innovativi che rispondono alle sfide poste dalle crisi climatiche e dai conflitti globali, riaffermando il valore di categorie fortemente impattate.

Federalimentare è onorata di contribuire, insieme a Fiere di Parma, alla realizzazione di Cibus 2024. Un’edizione che si preannuncia da record, come dimostra il numero dei partecipanti. Per la Federazione si tratta di un’importante occasione in quanto l’industria alimentare, oltre a generare prodotti e occupazione, con le sue attività contribuisce alla sicurezza alimentare e al benessere degli italiani, a dimostrazione del suo elevato valore sociale. L’industria alimentare italiana, inoltre, si presenta a Cibus 2024 come un comparto sano, in costante crescita e che gode di grande fiducia da parte dei consumatori. Tale fiducia si riflette anche all’estero, dove l’industria alimentare italiana sta conquistando sempre più mercati, contribuendo ad esportare il Made in Italy e lo stile di vita italiano nel mondo”, dichiara il Presidente di Federalimentare, Paolo Mascarino.

Il problema dell’aumento dei prezzi al consumo

Secondo Federalimentare, nel 2023 i prezzi al consumo dei prodotti alimentari hanno registrato un aumento del 9,8%, superando l’inflazione media del 5,7%. Questo aumento dei prezzi, causato da fattori esogeni alle imprese, rappresenta una rottura con la tradizionale capacità del settore agroalimentare di contenere l’inflazione. Questa tendenza si è manifestata anche nei primi mesi del 2024, evidenziando una crescente pressione sui costi di produzione che non viene compensata dagli aumenti dei prezzi al dettaglio.

La situazione è ulteriormente aggravata dall’andamento delle quotazioni internazionali delle materie prime agricole, che hanno visto una crescita a doppia cifra nel decennio 2014-2024, come riportato dalla Banca Mondiale. In aggiunta, le tensioni legate alle importazioni di cereali, aggravate dal conflitto in Ucraina, stanno portando a un alto rischio di volatilità nei prezzi dei prodotti base della dieta mediterranea.

Un esempio specifico è l’olio extravergine di oliva: il raddoppio dei costi della materia prima ha portato a un aumento significativo dei prezzi al consumatore. Una recente ricerca presentata al Cibus Lab di Bitonto l’8 marzo ha rivelato che un terzo dei consumatori italiani ha ridotto il consumo di questo prodotto essenziale.”

L’importanza delle fiere di settore: a Cibus si parla anche di export agroalimentare

C’è una mutazione negli assetti fieristici e nella loro internazionalizzazione che vanno cavalcati perché altrimenti rischiamo di restare indietro rispetto agli altri paesi; non è solo questione di dove possiamo arrivare sfruttando questi mutamenti ma dove rimarremmo se non lo facessimo. Sia un esempio quanto sta accadendo nel panorama delle piattaforme fieristiche fuori dall’Italia legate al mondo del vino. Eventi come Cibus sono molto importanti per fare il punto sulla situazione dei mercati domestici ed internazionali, ma anche l’opportunità, soprattutto per le PMI, per iniziare o accrescere il proprio percorso di internazionalizzazione, rafforzando la presenza e individuando nuove opportunità e nuovi mercati”, afferma Matteo Zoppas, Presidente di ICE.

“Le fiere – continua – sono il punto di incontro tra buyer esteri, che arrivano in italia anche grazie all’Agenzia ICE, e gli imprenditori italiani, soprattutto quelli delle PMI, che hanno la possibilità di stringere i rapporti e concludere contratti che in alcuni casi potrebbero far raddoppiare il fatturato in pochi anni.
Stiamo assistendo ad una forte accelerazione di tutto il Sistema paese, attraverso l’intensa collaborazione tra ICE, CDP, Sace e Simest, sotto la guida dei ministeri coinvolti che anche loro stanno serrando i ranghi, nel sostegno agli imprenditori che vogliono andare all’estero.”

Fare sistema per battere le criticità: la pasta italiana nello spazio

“Un esempio della capacità di far sistema è senza dubbio l’operazione che ha portato la pasta italiana nello spazio e che rappresenta un’opportunità promozionale incredibile per la cucina italiana soprattutto se la colleghiamo alla candidatura a Patrimonio immateriale UNESCO promossa dai ministri Sangiuliano e Lollobrigida. Dobbiamo essere bravi a sfruttare queste attività di promozione perché la cucina italiana non è solo valore numerico ma ha un ruolo ed un valore strategico per l’Export italiano nel mondo“, conclude Zoppas.

Esempi che evidenziano nel complesso come l’Industria alimentare nazionale, nonostante sia strutturalmente “ostaggio” dei trader internazionali per circa un terzo delle materie prime, continua a competere e a crescere grazie ad una straordinaria flessibilità e creatività che ha consentito ai consumatori italiani di non impoverire troppo il proprio carrello della spesa e ai distributori internazionali adattare rapidamente i propri assortimenti per non perdere troppi volumi.

L’Osservatorio sul settore alimentare di Cibus 2024

Il futuro del Made in Italy Alimentare – afferma Antonio Cellie, Amministratore Delegato di Fiere di Parma – dipenderà dalla sua capacità di continuare ad innovare e investire restando fedele a tradizioni e territori. Dall’osservatorio privilegiato di Cibus siamo molto fiduciosi rispetto alla consistenza delle nostre imprese e dei nostri prodotti. Negli ultimi anni abbiamo ulteriormente incrementato il value for money della nostra offerta che diventa sempre più interessante per le principali geografie del nostro export a tutto vantaggio della bilancia commerciale e delle varie filiere”.

Cibus ha inaugurato un innovativo Osservatorio sul settore alimentare, una collaborazione strategica tra le Fiere di Parma e il CERSI, il Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Questo monitoraggio mira a fornire agli imprenditori, ai manager e ai decisori politici un’analisi dettagliata e continuamente aggiornata delle dinamiche internazionali del settore alimentare. L’obiettivo è identificare opportunità di crescita commerciale nei mercati esteri attraverso un approccio di analisi comparativa.

Durante il prossimo salone, Cibus presenterà in anteprima i primi dati di uno studio focalizzato sui trend di competitività nelle principali regioni del mondo, inclusi Europa, America e Asia. Questa ricerca sarà completata nell’autunno con un’analisi approfondita delle esportazioni di 11 paesi chiave: Italia, Germania, Spagna, Portogallo, Polonia, Belgio, Paesi Bassi, USA, Cina, Brasile e Thailandia. L’analisi mira a valutare la competitività internazionale di ciascun paese, esaminando le variazioni della loro posizione competitiva negli ultimi cinque anni e i principali mercati di destinazione dei loro prodotti alimentari.