Recarsi in Alto Adige vuol dire riappropriarsi dei ritmi lento della natura, per liberarsi dallo stress della vita moderna  e rigenerarsi nel profondo. Perciò l’Alto Adige è un luogo unico al mondo, difficile da raccontare a parole, eppure molto semplice da vivere e percepire attraverso tutti i cinque sensi.

Oltre alla natura, sono  da apprezzare per la loro genuinità e naturalità i prodotti enogastronomici della regione, ricchi di gusto.Alto Adige, dove la natura dà il meglio di sè con prodotti enogastronomici naturali e genuini - Sapori News
Mordendo una Mela Alto Adige IGP, per esempio, si può assaporare tutta la freschezza dell’aria alpina e la dolcezza del clima mediterraneo, tipici del territorio. Il microclima, che alterna trecento giorni di alta pressione, duemila ore di sole all’anno e abbondanti piogge primaverili, regala mele ricche di sapore, croccanti e succose, aromatiche, colorite e che si conservano a lungo.

 … ma non solo! I sapori altoatesini ci portano anche due pregiati prodotti  che racchiudono i valori di questi luoghi incantati: lo speck e i derivati del latte.

Per ottenere lo Speck Alto Adige IGP, uno dei salumi più apprezzati in tutto il mondo, sono necessarie 22 settimane, durante le quali gli allevatori si prendono cura dell’alimentazione del bestiame, della macellazione e stagionatura della carne. Il tutto condito dall’aria fresca e pulita delle montagne altoatesine. Bussando alla porta di uno dei tantissimi masi di montagna, inoltre, ci si può immergere nell’appassionante storia della filiera del latte, dalla quale prendono forma prodotti lattiero-caseari a marchio di qualità Alto Adige.Alto Adige, dove la natura dà il meglio di sè con prodotti enogastronomici naturali e genuini - Sapori News
Un altro dei segreti dell’eccezionalità dell’oro bianco altoatesino risiede nel rapporto unico che lega ogni  allevatore con le sue mucche, una relazione che si tramanda di generazione in generazione, all’interno di aziende agricole per lo più a conduzione familiare che accudiscono una media di 15 vacche da latte e otto vitelli. Ogni giorno il latte munto viene raccolto dalle nove cooperative lattiero-casearie, per poi essere trasformato in uno dei prodotti freschi acquistabili nei punti vendita. L’organizzazione in forma cooperativa – tipica della tradizione altoatesina – fa sì che ogni azienda si impegni nel far funzionare al meglio il sistema dell’intero settore lattiero-caseario, garantendo al tempo stesso la sopravvivenza degli agricoltori di montagna, grazie al pagamento di un prezzo equo del latte.
Yogurt, formaggi, mozzarella, mascarpone, burro: sono soltanto alcune delle prelibatezze che nascono dall’“oro bianco” di questa terra, un latte dall’inconfondibile sapore, derivato dall’alimentazione del tutto naturale delle mucche che d’estate pascolano liberamente nei prati e d’inverno vengono nutrite con fieno non insilato.
Solo i prodotti migliori del settore lattiero-caseario, fatti con ingredienti genuini e controllati attentamente durante i processi produttivi, ottengono il marchio di qualità Alto Adige, mentre il marchio IGP viene attribuito esclusivamente a mele e speck altamente selezionati e prodotti in  maniera tradizionale.
Tutte eccellenze che devono soddisfare precisi standard qualitativi a livello di produzione e rispetto della ricettazione e sottostare a un rigido sistema di controlli: perché questo marchio è garanzia dell’originalità e della produzione tradizionale di prodotti che possono fregiarsi nel caso di mele e speck dell’indicazione geografica protetta, nel caso del latte di un marchio che garantisce una materia prima senza OGM e derivante soltanto dai masi di montagna dell’Alto Adige.
L’Alto Adige può vantarsi del formaggio Stelvio, l’unico formaggio altoatesino con una denominazione di origine protetta a livello europeo (DOP).
Non resta che assaggiarli, magari in combinazione con uno dei vini che questo meraviglioso territorio produce, dal Pinot Grigio al Gewürztraminer, dallo Chardonnay al Pinot bianco, dallo Schiava al Lagrein.
C’è un posto dove, ancora oggi, agricoltura è sinonimo di tradizione. Un piccolo ed incontaminato ecosistema dove la natura è chiamata a rispettare i suoi tempi, le sue pause e i suoi ritmi per poter essere, al momento opportuno, fertile e feconda.
Più di 100 km di estensione. Da Salorno nella Val d’Adige, fino a Malles in Val Venosta, per arrivare all’altopiano del Renon e alla Valle d’Isarco centrale, nei pressi di Bressanone.
18.400 ettari di coltivazione, con un’altitudine compresa tra i 200 e i 1.000 metri, rendono l’area altoatesina la più ampia di tutta l’Unione Europea.
Lo sanno bene le oltre 7.000 aziende familiari che, con costanza ed attenzione, operano in Alto Adige prendendosi cura dei meleti e del tesoro più prezioso: la Mela Alto Adige IGP. Frutto per eccellenza, a renderla perfetta ci pensa il clima unico di questo territorio: le estati e gli autunni caldi insieme con primavere molto piovose garantiscono infatti la qualità della Mela Alto Adige IGP.
È a loro, ai frutticoltori, che si richiede grande passione e dedizione, oltre che un grande impegno nei confronti dell’ambiente e della salute, nel pieno rispetto dei sistemi di coltivazione integrata (seguita dal 90% dei melicoltori). Ogni giorno, infatti, i meli richiedono attenzioni speci che che, con l’alternarsi delle stagioni cambiano e si trasformano. Quando i gelidi inverni invadono le valli alpine, ai melicoltori spetta il compito di eliminare i rami troppo grossi per favorire il rinnovamento dei meli e per permettere alla luce del giorno di penetrare anche all’interno della pianta. All’arrivo della primavera, le notti si fanno insonni: i meli vanno protetti dalle improvvise gelate notturne con sistemi di irrigazione antibrina. Basta un istante per danneggiare i delicati fiori e per compromettere le mele che saranno. In primavera è anche il momento di tessere i rapporti con gli apicoltori, il cui fondamentale compito è quello di garantire la presenza delle api per impollinare i fiori.
Quando il sole si fa più caldo e l’aria più secca, i frutticoltori non possono lasciarsi distrarre: gli alberi devono essere ripuliti dai frutti danneggiati e gli insetti nocivi vanno tenuti lontani. E per contrastare la siccità, un sistema di irrigazione precisa – detta sovracchioma o a goccia – si attiva in qualsiasi momento. L’autunno è quasi all’orizzonte e ci si prepara al raccolto. Si comincia a metà agosto con la raccolta della varietà Gala e si termina in novembre con la varietà Pink Lady.
Al termine del periodo della raccolta sono circa un milione di tonnellate i frutti raccolti, di cui l’85% destinato alle nostre tavole. . Dal sapore fresco, come le montagne alpine, e aromatico, come le valli più calde, la Mela arriva nelle nostre case in tutte le sue 13 varietà. Il passaggio infatti dalle calde temperature diurne alle notti fresche creano 13 diverse mele ricche in vitamine, dalla varietà di colori, dal sapore ricco, dal gusto croccante e succoso, aromatico e fresco: dal rosso più o meno intenso delle Fuji e delle Braeburn alle succose Jonagold, Elstar, Idared, dal verde acceso della Granny Smith e al giallo delle Golden Delicious, al colore quasi bordeaux delle varietà Red Delicious, Morgenduft e Winesap, no al colore tenue delle Gala, Topaz e Pinova.
Ricca in vitamina C, la Mela Alto Adige IGP è praticamente priva di grassi e fornisce moltissime sostanze preziose come minerali e vitamine. Essa può essere trasformata in tanti modi diversi ed è protagonista anche della salute e della bellezza: sotto forma di succo, di sidro o di aceto di mele ma anche di creme, balsami e latti sa essere l’alleato perfetto.

Per maggiori informazioni www.southtyroleanapple.com
Per maggiori informazioni www.altoadigelatte.com
Per maggiori informazioni www.speck.it

Alto Adige, dove la natura dà il meglio di sè con prodotti enogastronomici naturali e genuini - Sapori News