Il Radicchio di Chioggia IGP, il “principe rosso” che rallegra la tavola col suo vivace colore vermiglio, festeggia i dieci anni di IGP (Indicazione Geografica Protetta): nel 2008, infatti, l’Unione Europea ha attribuito a questo ortaggio, che negli anni ha fatto da volano per l’economia agricola della zona e per la promozione del territorio, l’ambito riconoscimento che sancisce l’importanza di un prodotto che genera un fatturato di circa 40 milioni di euro.
Il radicchio di Chioggia IGP, oltre ad essere molto gustoso, fornisce un apporto di polifenoli, flavonoidi e antocianine, che esercitano un’azione antiossidante, e di vitamine, sali minerali e proteine, che contribuiscono alla salute e al benessere. E’, perciò, una verdura da portare ogni giorno in tavola, perché si presta a numerose interpretazioni: basta liberare la fantasia perchè, oltre a servirlo, in modo semplice e veloce, crudo in insalata, può anche essere aggiunto in cottura in varie ricette, dai risotti ai dolci, sicuri di arricchire ogni piatto di un sapore davvero speciale!
Proprio partendo dal radicchio, i fratelli Artusi (quando si dice un nome…!) hanno messo a punto nel loro pastificio dei cappellacci artigianali al cui interno si trovano solo ingredienti di qualità, dal radicchio di Chioggia al formaggio Crucolo della montagna trentina, dal formaggio Asiago D.O.P. al Parmigiano Reggiano, evitando assolutamente l’uso del glutammato come insaporitore e di conservanti e usando le farine 2Passi, prodotte esclusivamente con grano italiano al 100%.
Una storia di successo quella dei fratelli Alberto ed Enrico Artusi, che testimonia la loro intraprendenza e voglia di innovare ogni giorno, creando ricette sempre nuove, come gli agnolotti con filetti di branzino e patate o le mezzelune con asparagi verdi italiani o i Bigoli Moro, solo per fare qualche esempio. Partiti da un piccolo laboratorio nel quartiere Guizza di Padova, visto il successo ottenuto, si sono poi ingranditi ed hanno inaugurato nel 2013 a Casalserugo (Pd) un laboratorio più ampio, dove creano più di 150 tipi di pasta fresca all’uovo o senza uovo, che esportano anche in molti Paesi europei.
Se volete stupire i vostri ospiti, sono assolutamente da provare i tagliolini con Alga Spirulina, dall’insolito colore verde/blu, i cappellacci (fatti a mano ad uno ad uno!) al tartufo con pasta al cacao o con ripieno di mele e speck o quelli giganti al radicchio, del peso di 37 grammi ciascuno, … una vera bontà tutta Made in Italy!
Ed è stata “colpa” del moderno radicchio – derivato, grazie ad interventi di miglioramento genetico effettuati da esperti genetisti, da un tipo di cicoria selvatica che permetteva anche ai meno abbienti di portare in tavola qualcosa da mettere sotto i denti – se è nata Cultiva, un’azienda ortofrutticola di respiro internazionale. Certo tutto ciò non sarebbe potuto avvenire senza l’intraprendenza e la voglia di superare gli ostacoli tipica dei veneti e in questo caso è stata basilare la decisione di Giancarlo Boscolo, oggi presidente della società, e dei suoi fratelli di partire per la lontana America per portare la coltivazione del radicchio direttamente negli States e fondare la loro azienda, facendola prosperare al sole dell’Arizona e della ricca California! Oggi Cultiva, che porta sul mercato ortofrutticolo un’ampia scelta di prodotti di prima e quarta gamma, è leader nella produzione di insalate in busta.
La sua sede è in Veneto a Taglio di Po (Ro), ma possiede numerose filiali in Lombardia, Sicilia, Campania, oltre che in USA e Regno Unito, che le hanno permesso di realizzare nel 2017 una crescita a due zeri e un fatturato che ha superato i 30 milioni di euro.
Ma, se dopo aver apprezzato le capacità imprenditoriali dei veneti, insite nel loro DNA, desiderate concedervi una sosta enogastronomica di grande qualità, da non perdere assolutamente un assaggio delle specialità della Taverna del Cavaliere, un ristorante, che è anche pizzeria e birrificio agricolo, ubicato nell’affascinante Villa Ferri a Riva di Ariano Polesine (Ro), in un angolo incontaminato del Delta del Po. Un casolare di campagna di fine ‘800 e la stalla sapientemente ristrutturata ospitano il ristorante, dove verrete accolti da Dario Ferri, lo chef che con simpatia e competenza propone piatti deliziosi (da non perdere il croccante radicchio in tempura!), basati sulla qualità delle materie prime, sulla stagionalità e sul territorio. Tutti i piatti possono essere accompagnati dalle birre agricole artigianali prodotte in loco, che potrete anche comprare e portare via. Nella Bottega di Villa Ferri, inoltre, potrete acquistare tante bontà enogastronomiche, frutto di un lavoro artigianale ormai raro.
Immaginavate che Il Radicchio di Chioggia IGP, grazie anche all’opera del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia IGP nella figura del suo Presidente Giuseppe Boscolo Palo, potesse essere in Veneto (e non solo!) motore di un’economia che porta lontano e che ci fa sentire orgogliosi di essere italiani?
Claudia Di Meglio