L’affogato al caffè è un fine pasto molto apprezzato, presente sulle tavole degli italiani, specialmente durante la stagione estiva. La sua preparazione è molto semplice: basta inserire delle palline di gelato all’interno di una tazzina di caffè.

Tuttavia, anche una ricetta così banale (almeno all’apparenza) può nascondere delle insidie che possono influenzarne la riuscita. 

Come è nato l’affogato al caffè?

L’affogato al caffè è un classico della cucina italiana dal 1600. Tuttavia, il caffè affogato ha origine molto più recente. Negli anni ’50, si iniziò a produrre gelato utilizzando tecniche moderne e le gelaterie si diffusero a macchia d’olio in Italia divenendo in poco tempo l’icona del Bel Paese.

Proprio in questo periodo, le persone iniziarono a mettere una pallina di gelato nel caffè espresso. Questa usanza è approdata, poi, negli Stati Uniti, fino alla nascita del cosiddetto frappuccino, un omaggio all’affogato italiano ma dalla consistenza simile a quella di un frappè.

Questa nuova bevanda portò i riflettori lontano dall’affogato al caffè, fino ai tempi recenti. Da un po’ di tempo, infatti, grazie ai social le persone hanno riscoperto questo dessert goloso.

Come degustare al meglio l’affogato al caffè 

Preparare un ottimo affogato al caffè non è una cosa difficile. Infatti, tutto quello che occorre fare è mettere una pallina di gelato nella tazzina, versare poi il caffè (e anche un po’ di liquore, se gradito) ed è fatta. Per chi invece ama sperimentare, è possibile anche accompagnarlo con una crema aromatizzata, oppure con frutta secca e amaretti.

Ad esempio, una versione alternativa dell’affogato al caffè si potrebbe preparare utilizzando uno sciroppo come guarnizione, da preparare mettendo l’acqua e lo zucchero in un pentolino su fuoco a fiamma bassa e aggiungendo poco alla volta il cioccolato tritato grossolanamente in modo da creare un composto liscio e omogeneo.

Per gli amanti del retrogusto amaro, lo step successivo potrebbe consistere nello sbriciolare degli amaretti, mentre i più golosi possono aggiungere altri ingredienti come ad esempio la frutta secca, chicchi di caffè ricoperti di cioccolato etc.

Per concludere il tutto è necessario adagiare le palline di gelato in ciascun bicchiere e versare il caffè ancora caldo negli stessi, dopodiché occorre completare velocemente con lo sciroppo precedentemente preparato e la granella di amaretti (ove gradita).

Per poter degustare al meglio l’affogato al caffè è possibile accompagnarlo a dei cioccolatini, meglio ancora se ripieni ed aromatici: per fare un esempio, i cuneesi di Venchi sono un ottimo tocco di classe e rendono l’affogato al caffè un dessert ancora più irresistibile.

Quale gelato abbinare al caffè?

Come già detto, per realizzare un perfetto affogato al caffè è necessario prestare attenzione ad alcuni dettagli. In primo luogo, occorre scegliere il gusto di gelato perfetto. 

L’abbinamento classico è quello con il gelato alla vaniglia, in grado di rendere il caffè meno amaro e più gradevole al palato. In alternativa, è possibile utilizzare il gelato alla crema, per un sapore più corposo. Per chi è alla ricerca di un gusto intenso, invece, la combinazione perfetta è quella con il gelato alla nocciola, capace di esaltare la tostatura del caffè. Un’altra idea è quella di abbinare il caffè al gelato alla mandorla, per richiamare il sapore del famoso caffè freddo leccese.

Ad ogni modo, bisogna evitare di utilizzare il gelato al caffè, perché i sapori potrebbero risultare troppo ridondanti e il dessert risulterebbe troppo pesante.