Il Castello Sonnino è ubicato nel territorio di  Montespertoli, a quasi 300 metri di altitudine sul livello del mare. La zona offre alla vista un paesaggio  fatto di  dolci colline ricoperte di vigneti ed olivi, con strade sterrate delineate da file di alberi di cipresso.

Un panorama da cartolina, proprio quello che ci viene in mente quando pensiamo ad un paesaggio tipico della Toscana, scenario perfetto per molti film di successo.
A soli 20 km da Firenze, è una meta affascinante per un soggiorno che rinfranchi il corpo e lo spirito, a contatto con una natura a tutt’oggi  incontaminata. 

Si trova nel cuore del Chianti, zona vocata alla produzione di vino di alta qualità fin da secoli fa, come testimonia la vinsantaia del Castello, risalente al 1500.
L’azienda agricola si estende su 
150 ettari, di cui 40 vitati, il resto è costituito da oliveti e frutteti. Recentemente  è iniziata anche la produzione di un pregiato miele, con 40 arnie.

LA STORIA DI CASTELLO SONNINO

Il Castello, appartenuto alla famiglia Machiavelli, fu acquistato dal Barone Isacco Sonnino all’inizio del XIX secolo ed è una dimora storica che conserva nell’edificio principale, la“Villa”, datata XVI secolo,  gli archivi storici del Barone Sidney Sonnino, che fu due volte Primo Ministro, con tutti i documenti riguardanti la prima guerra mondiale, il Trattato di Versailles e la sua Biblioteca.

Il CASTELLO SONNINO rivive
Il castello era un po’ in decadenza, ma, quando, nel 1987, arrivarono il  Barone Alessandro e la Baronessa Caterina de Renzis Sonnino riprese vita, perché la coppia decise di scegliere come residenza della famiglia proprio quel luogo. Dal loro matrimonio nacquero, così, Virginia e Leone.

Quest’ultimo, dopo la morte del padre Alessandro, prese in mano le redini dell’azienda, assecondandone ancora di più la vocazione vitivinicola, ma provvedendo anche, insieme alla madre Caterina, raffinata esteta ed artista, a ristrutturarne molte parti, sempre nel rispetto delle radici storiche del castello.

Non solo vino… a  Castello Sonnino nascono molte iniziative

Virginia De Renzis Sonnino inaugura una collaborazione con la famosa casa di moda Gucci, tanto da far diventare il castello un Gucci Place.
…ma come è nata questa prestigiosa partnership? 
Tutto iniziò quando Gucci cercava un giardino in cui ambientare  una sua campagna pubblicitaria; Virginia propose il suo “giardino” tra le possibili location.
Non si trattava, però,  di un vero e proprio giardino, perché in realtà era un giardino dipinto in un meraviglioso affresco nel salotto del Castello, che conquistò subito Alessandro Michele, conosciuto per aver rilanciato l’immagine del marchio, con la sua atmosfera incantata.
Il giardino divenne, così, lo scenario di una riuscita
campagna pubblicitaria della Maison Gucci. 

Nel castello, inoltre,  vengono organizzati incontri con top buyers e clienti Gucci.

La Baronessa Caterina De Renzis Sonnino, inoltre, lancia l’idea del  “Castello Sonnino International Educational Center”, un progetto educativo dedicato a  studenti universitari provenienti da tutto il mondo, che vengono ospitati, facendo vivere loro l’atmosfera storica del luogo mentre portano avanti ricerche di studio in vari settori.

 A Castello Sonnino non mancano le iniziative culturali, dalla musica classica, all’arte, ad iniziative su temi storici, ad eventi per case di moda.

Tutto sempre nel rispetto della storicità del luogo, che viene fortemente conservata dalla famiglia Sonnino

Leone De Renzis Sonnino e i vini del Castello

«I miei primi ricordi di infanzia – afferma il rampollo della famiglia –  sono legati al vino, quando per scherzo mio padre mi faceva assaggiare una puntina del vino che aveva nel bicchiere. I momenti di degustazione comparativa erano sacri, calava un’atmosfera accademica in casa, ma a me era permesso assistere perché quella sarebbe stata la mia strada».
Leone nasce a Montespertoli nel 1993 e, dopo i suoi studi in Inghilterra e Svizzera,  viaggia per lavoro tra America e Hong Kong.
Succede al padre nella gestione aziendale del vino, cercando, però, di conferire ad ognuna delle nove etichette prodotte maggiore eleganza, freschezza e struttura.

La produzione per un totale di 150.000 bottiglie, si divide in: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano,Merlot,Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Malbec.

«A Castello Sonnino cerchiamo di esprimere un’idea e un territorio attraverso il nostro vino. Non riducibile ad un tipo o una marca, lo consideriamo un individuo. Ogni gusto ne è la firma, inimitabile, di un luogo e delle sue tradizioni».Leone De Renzis Sonnino.

Castello Sonnino: storia, amore per la storia secolare e ... per il vino - Sapori News Le etichette

  • San Leone rappresenta un profondo legame familiare, la vigna dal quale prende vita: è stata, infatti,  piantata nel 1993, anno di nascita di Leone.                              Nato come un blend con prevalenza di Merlot, il vitigno amato dal padre Alessandro, si esprime oggi nella sua purezza di 100% Merlot. Sa di bacca rossa e di ciliegie sotto spirito.
  • Il nome dato dal pro-zio di Leone De Renzis Sonnino, Cantinino è un’etichetta storica. Il miglior Sangiovese dell’azienda, prodotto con le migliori uve selezionate. Affinato solo in barrique di rovere francese e prodotto in sole 8 mila bottiglie.
  • Il Castello di Montespertoli è un Chianti Montespertoli DOCG Riserva, esprime la tradizione chiantigiana, esaltando un vitigno di grande potenzialità come il Sangiovese.
  • Leone Rosso, vino dedicato al più giovane della famiglia, esprime la filosofia di ambasciatori nel mondo dell’italianità; il desiderio di far conoscere questo luogo e farlo parlare, anche in lingue diverse.                                                                                  Leone Rosso infatti è un blend di uve internazionali: Merlot, Cabernet Sauvignon, Malbec e Syra
  • Il Sonnino è composto da 80% Sangiovese, 15% Canaiolo, 5% Trebbiano. Rappresenta la tradizione tipica e storica del Chianti, come dimostrato nell’ uvaggio, comprendente una minima percentuale di uve bianche e l’affinamento che non vede legno ma solo cemento.  Qui si vuole esaltare il frutto, la freschezza e l’agilità di beva. Come il Chianti di una volta, si abbina bene alla tipica cucina toscana.                          Il Sonnino Riserva 2020 è costituito da Sangiovese, Merlot e Cabernet ed è fruttato e fresco.
  •  Pichius deriva il suo nome dall’ affettuoso soprannome dato alla primogenita dei Baroni Alessandro e Caterina, Virginia, ed ha un gusto di rosa e di fragola molto piacevole al palato. E’ un rosato da uve di Syrah in purezza, nato da una vigna piantata nel 2014, la cui elegante etichetta riprende la decorazione di un salotto del castello. In totale 100/120 bottiglie.  
  • Da solo uve Trebbiano in purezza, con le quali si produce anche il pregiato Vinsanto, Virginio è il vino dedicato alla figlia dei Baroni Alessandro e Caterina de Renzis Sonnino, Virginia. L’aroma è intenso e fruttato, con sentori di banana e di mela.      In azienda ne vengono prodotte 10.000 bottiglie. 
  • Il Vin Santo, 100% di uve Trebbiano, è da sempre considerato dall’azienda uno dei suoi fiori all’occhiello.
    Prodotto nella suggestiva vinsantaia risalente al ‘500, anno di costruzione del castello.
    Le uve vengono fatte appassire sulle stuoie di canniccio e dopo una lunga permanenza, per ottenere il massimo di disidratazione, il mosto pressato viene messo in caratelli dove rimane per 6 anni.
    Dopo un’attenta scelta dei vari caratelli, solo il prodotto dei migliori viene imbottigliato.
    Grande complessità e struttura ne fanno uno dei migliori Vinsanti della Toscana, dalla lunga conservabilità.                                                                                                                                                                                                                                                                       
    I vini prodotti nella tenuta di Castello Sonnino conservano nel loro DNA tutta la storia di quest’angolo incantevole di Toscana e testimoniano la grande tradizione enologica di una famiglia che con le sue iniziative ha dato una seconda chance a questa antica dimora.                                                                                                                                                                                                                                                                                  Claudia Di Meglio