La festa della vendemmia con la raccolta dei grappoli e la pigiatura dell’uva coi piedi… come una volta !

Aminea Winery a conduzione oltre che familiare … femminile, due giovani sorelle innamorate della loro terra, Immacolata e Antonia Tortora, quarta generazione di una famiglia che produce vino dal 1890

Solo da poco si sono conclusi a Montemarano, in provincia di Avellino, gli eventi del “Made in Irpinia” dedicati alla valorizzazione della cultura popolare promossi dalla Scuola di Tarantella Montemaranese, con la direzione artistica di Roberto D’Agnese e dedicati alla Tarantella Mirabilis e questi stessi suoni ci ricordano che è tempo di vendemmia. In Irpinia si può ancora partecipare ad una vera festa della vendemmia con la raccolta dei grappoli e la pigiatura dell’uva coi piedi… come una volta.Una Vendemmia esperienziale da Aminea Winery nel cuore dell’Irpinia - Sapori News

Da Aminea Winery, nel cuore dell’Irpinia, la vendemmia si festeggia a suon di degustazioni e tarantella montemaranese.

La vendemmia “come una volta”

L’appuntamento è per domenica 10 ottobre, da Aminea Winery a Castelvetere sul Calore. Si tratta della prima “Festa della Vendemmia” che l’azienda predispone, evento patrocinato dal Movimento Turismo del Vino, nell’ambito della manifestazione “Cantine Aperte in Vendemmia” che invita le aziende associate ad aprire le porte delle cantine per consentire la visita ai vigneti, partecipare insieme ai vignaioli alla raccolta dell’uva e alle prime fasi di lavorazione.

Per accogliere al meglio gli appassionati, l’Aminea Winery ha organizzano un evento speciale che prevede per domenica 10 ottobre il seguente programma: alle ore 10, accoglienza degli ospiti e un piacevole welcome coffee, cui seguirà la presentazione della cantina e la vestizione da contadino dei partecipanti, con grembiule, bandana, guanti e forbici. Si partirà poi per i vigneti, dove poter assistere o partecipare attivamente alla Vendemmia, accompagnata dalla descrizione dell’intero ciclo produttivo della vite, a cura dell’enologa, Immacolata Tortora.

Verso le 11.30, rientro in cantina per la tanto attesa pigiatura dell’uva coi piedi in tini di legno, attività amatissima anche dai bambini, scandita per l’occasione dal ritmo incalzante e trascinante della tarantella montemaranese che invoglia a ballare, al suono di fisarmonica, tamburelli, castagnette e clarinetto. Alle ore 12.30, visita guidata della cantina con l’illustrazione del processo di vinificazione abbinata alla degustazione del mosto in fermentazione.

Tutti a tavola per il gran finale

Gran finale, a partire dalle 13.30, a “La Taverna di Santa Lucia” di Castelvetere sul Calore, che propone una cucina dove la tradizione e l’innovazione sono in giusto equilibrio per creare piatti e abbinamenti che possono sorprendere, una cucina in continua evoluzione con un pizzico di sperimentazione, che non dimentica però la tradizione delle terra Irpina, utilizzando i prodotti tipici della zona. Gli abbinamenti dei vini con i piatti sarà guidata dall’enologa Immacolata Tortora, che proporrà il Fiano d’Avellino Docg 2020, l’Irpinia Rosato 2020 è Irpinia Aglianico 2019, tutti prodotti dalla Aminea Winery. L’azienda nasce nel cuore dell’Irpinia, a Castelvetere sul Calore, a 750 metri di altitudine sulle pendici del monte Tuoro con a valle il fiume Calore, simbolo dell’ Irpinia, terra vocata da sempre alla viticoltura.

Azienda a conduzione femminile e familiare

L’azienda è a conduzione oltre che familiare … femminile, due giovani sorelle innamorate della loro terra, Immacolata e Antonia Tortora, quarta generazione di una famiglia che produce vino dal 1890, conducono l’azienda con passione e assoluta dedizione, impegnate sul fronte della produzione dei loro vini e della commercializzazione degli stessi. I vini da loro prodotti sono l’autentica espressione di un territorio che da tempi remoti è stato sempre utilizzato per la viticoltura, con un clima proprio dell’Irpinia, inverni freddi e piovosi, estati calde e ventilate consentono ai vigneti di esprimere il meglio.

Il terroir in cui vengono coltivati i vigneti ha un insieme di caratteristiche che aiutano la formazione del vitigno, ovvero il clima, la tipologia di terreno, la collocazione territoriale, la tradizione, la varietà delle viti e dei vitigni, un microcosmo che viene a crearsi attorno alla singola vite, quell’insieme di tutti gli elementi che determinano poi le caratteristiche organolettiche proprie di ogni vino, quindi è tutto l’ambiente che dà origine al vino. Imma e Antonia Tortora seguono le regole e i metodi tramandati e oggi coniugati a un approccio moderno, che vede nella sostenibilità e nell’innovazione tecnologica una solida continuità nel solco della tradizione enoica.

Aminea Winery, quindici ettari coltivati con metodi antichi

Il territorio dell’Aminea Winery è composto da quindici ettari coltivati con i metodi antichi di una viticoltura naturale e sostenibile senza l’utilizzo di prodotti chimici. Aminea Winery è focalizzata sulla produzione di vini sotto le denominazioni D.O.C.G. e D.O.C. con un totale orientamento alla qualità e al rispetto delle caratteristiche e peculiarità delle sue uve. Rispetto delle tradizioni e del territorio d’appartenenza, sostenibilità, uso sapiente della tecnologia ispirano ogni fase della produzione.Una Vendemmia esperienziale da Aminea Winery nel cuore dell’Irpinia - Sapori News
Questi i vini che l’Aminea Winery produce: fra i bianchi: il Sarracino che è il nome del Fiano di Avellino DOCG, nome di un’ antica contrada e di un antico bosco i cui alberi furono distrutti tra il 1762 ed il 1768; inoltre il Calore nome del Greco di Tufo DOCG, prende il nome dal fiume che scorre a valle del Monte Tuoro; Tre Rupi una Falanghina Irpinia DOC, nome che viene comunemente dato al Monte Tuoro; fra i rossi: Monsignore Aglianico Irpinia DOC, prende il nome dall’ Aglianico prodotto a Montemarano, nella Contrada Chianzano. L’azienda inoltre produce un rosato dal significativo nome di Madre Terra, il vino è donna e questa etichetta è un omaggio alle donne per sdoganare millenni di ostracismo nei confronti della figura della donna e della madre, restituendole finalmente il posto che le spetta.

Harry di Prisco