Nel cuore dell’economia della Corsica ha la precedenza il turismo grazie all’accostamento dei settori strategici del turismo e dell’agricoltura, tra le principali attività dell’isola.Corsica dal sapore di…vino - Sapori News

Vanno di pari passo turismo e agricoltura, infatti non ci può essere un turismo sostenibile senza coloro che lavorano la propria terra, senza il riconoscimento e la valorizzazione dei prodotti locali, le tradizioni e le competenze che sono parte integrante dell’identità e dell’attrattiva di un territorio.

Alcuni prodotti della Corsica sono caratteristici e hanno una forte identità, possedendo le caratteristiche di eccellenza. L’Agenzia del Turismo della Corsica è impegnata con gli attori strategici  a comprendere tutti i parametri sociali, economici e turistici necessari per l’attuazione di questa priorità.

Attraverso il marchio di qualità, l’Agenzia del Turismo della Corsica vuole trasmettere questo messaggio di genuinità in settori diversi, come il cibo, l’ambiente, l’ospitalità, la ristorazione, l’artigianato o le attività all’aperto, che competono allo sviluppo agricolo della Corsica. Il turismo rappresenta dunque una variante delle componenti, una vetrina per l’esposizione e l’accesso alla migliore produzione della Corsica.

Sul sito dell’Atout France, l’Ente di Sviluppo del Turismo Francese (www.rendezvousenfrance.com ) si possono approfondire anche le peculiarità del turismo in Corsica. Il vino Patrimonio e il vino alla china di Cap Corse sono prodotti al nord in un piccolo paese, che si chiama appunto Patrimonio, dove sembra di essere in una località del Monferrato anziché su di un’isola.

Arroccato ai piedi del monte Sant’Angelo, a 5 km dal porto di Saint-Florent, il piccolo borgo di Patrimonio ha dato il nome al vigneto più carismatico di tutta l’isola. Patrimonio non è solo l’eccellente denominazione di un vino corso, ma è anche, grazie al suo ambiente naturale, uno dei più bei borghi viticoli di Francia.

Situato  a 17 km ad ovest di Bastia, Patrimonio sovrasta Saint-Florent, una località balneare molto famosa.

Questa regione fertile, rinomata sin dall’antichità per le sue vigne, i suoi oliveti e i suoi formaggi di pecora, è il Nebbio, un vasto anfiteatro montuoso che sta di fronte al mare e i cui menhir scoperti nel 1964 testimoniano la presenza di un insediamento preistorico.

Un tempo proprietà dei Genovesi, il Nebbio deve il suo nome alla nebbia che d’inverno avvolge la regione all’alba. Partendo da Bastia si attraversa il colle di Teghime che separa i versanti orientale ed occidentale dell’isola.   

A 536 m di altitudine, la vista spazia sulla costa occidentale e quella orientale dell’isola. Scendendo verso la valle di Patrimonio si viene colpiti dalla presenza tellurica del monte Sant’Angelo la cui massa calcarea sprofonda nel mare.

Ai suoi piedi, un vigneto di 400 ettari si estende principalmente intorno ai borghi Patrimonio, Barbaggio, Oletta e Poggio d’Oletta, ma include anche Santo-Pietro-di-Tenda e di Casta situati più ad ovest, all’entrata del deserto degli Agriates (detto così perché è privo di villaggi o abitazioni) copre l’ area più incontaminata, selvaggia e tutelata della Corsica.

Si tratta di un paesaggio roccioso, brullo, coperto a sprazzi dalla macchia mediterranea che si estende per 40 km lungo la costa tra Capo Corso e la Balagne. Il turismo corso gode ottima salute e tutto è pronto per accogliere i vacanzieri anche potendo contare sulla linea aerea Vueling (www.vueling.com/it), che da giugno fino al 15 settembre collega, in mezz’ora di volo l’aeroporto di Roma Fiumicino con quello di Bastia Poretta, due volte alla settimana, il lunedì e il venerdì.

La città di Bastia, entrata a pieno titolo nel turismo, offre tanti itinerari enogastronomici. Per informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio municipale del turismo di Bastia (www.bastia-tourisme.com).

Nel centro della città, sempre andando alla ricerca dei prodotti tipici di qualità, ci si può fermare per una sosta golosa alla boutique Mattei, vera e propria istituzione cittadina, dove il fondatore Louis – Napolèon nel 1872 inventò un aperitivo a base di una miscela di muscat corso, decotti vegetali e aranci e china. Poco più avanti si può trovare, nella piccola pasticceria “Chez Mireille”, il miglior fiadone dell’isola, la torta al brocciu ed i tipici canestrelli.

Harry di Prisco