Paella: oggi è la giornata mondiale del piatto spagnolo - Sapori News

Paella: oggi è la giornata mondiale. La promuove la città di Valencia, per condividere con il mondo la sua grande ricetta, di caratura internazionale.
Si tratta del piatto più famoso della gastronomia spagnola.

La Giornata mondiale della paella, dallo scorso anno, costituisce un appuntamento fisso nel calendario.
Paella: che cosa avviene durante la giornata mondiale
In occasione di questo appuntamento, i “Valencianos” abbandonano il loro ruolo di guardiani della ricetta originale e sospendono per una giornata, in maniera simpatica e amichevole, l’eterno dibattito sull’autentica paella.
Il 20 settembre Valencia invita il mondo a “poner su grano de arroz” (dare il suo contributo). Oltre a ricette e ingredienti, è possibile condividere le proprie paellas sui social con hashtag #WorldPaellaDay.
Il fine è celebrare insieme un fatto osservabile: una ricetta umile ha oltrepassato i confini e le frontiere locali, per diventare una prelibatezza nota in tutto il mondo.

Paella: tutto incomincia a Valencia

Tutto incomincia a Valencia: l’iniziativa parte da questa culla della paella. Si trova proprio qui una serie di enti locali, che hanno come obiettivo condividere con tutti questa straordinaria ricetta che unisce tradizione, cultura ed eccellenza culinaria.

La paella: che cos’è e come si prepara
La paella (lo abbiamo ben compreso) è un piatto tradizionale della cucina spagnola. Ma quali sono gli ingredienti? Riso, zafferano e frutti di mare o carne. Il piatto è un’eccellenza della Comunità valenciana. Successivamente, si è diffuso in tutta la Spagna, il bacino del Mar Mediterraneo, nelle Filippine e nell’America Latina. In apparenza, è simile al pilaf turco o al biryani indo-pakistano. Lo caratterizza la tipica padella, nella quale viene preparato dalla quale prende il nome: parliamo, appunto, della paella o paellera.
Ma qual è la ricetta della paella valenzana? Essa prevede riso, rosolatura di carne marinata, verdure verdi, pomodori e fagioli, ai quali si aggiungono lumache, brodo e spezie: tra queste ultime spiccano paprica, zafferano e rosmarino.

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La padella della paella
Qual è l’etimologia della parola catalana? Deriva dal latino patella, dal quale sono derivati anche il francese poêle, lo spagnolo medievale padilla e l’italiano padella. In origine il termine indicava una padella larga e poco profonda in ferro, munita di due impugnature opposte. Essa era appunto utilizzata al fine di cucinare vari piatti a base di riso o di fedelini (un tipo di pasta, simile agli spaghetti).
Si assiste a un’estensione del termine paella quando si indica il piatto preparato tramite lo strumento: quest’ultimo ha preso il nome di padellera. Nella Comunità valenciana, invece, indica la persona incaricata di preparare il piatto.
La paella è di forma circolare e si differenzia da altre padelle: per le dimensioni, oltre che per le due impugnature laterali. La profondità è di circa cinque-sei centimetri, mentre il diametro varia in base al numero di commensali: indicativamente, per 4 persone si usa una paella da 45 centimetri, per 10 persone quella da 1 metro. In occasioni particolari, per esempio per sagre paesane o feste di beneficenza, si possono vedere all’opera paelles di dimensioni gigantesche, che superano i 2 metri di diametro.

#paella, #Valencia