FESTA DELL’AMARETTO SANTACROCESE – 8 dicembre 2012 – Santa Croce sull’Arno (Pi)

Dapprima furono le novizie del locale convento di Santa Cristiana, poi l’Amaretto uscì dalle mura a protezione della comunità di clausura e si fece laico, trasformandosi nel dono tipico delle festività invernali ma perfetto anche durante il resto dell’anno. Oggi come allora ogni passaggio viene fatto a mano, motivo per cui l’Amaretto Santacrocese può vantarsi di artigianalità. Sono rimasti in sei a produrlo, tra fornai e pasticceri. Ma il desiderio di mantenerne viva la tradizione è forte, ecco perché da venti edizioni si perpetua la Festa dell’Amaretto Santacrocese, che quest’anno cade l’8 dicembre.

L’Amaretto Santacrocese nasce come omaggio natalizio a benefattori e personaggi influenti del borgo pisano, la cui economia oggi è basata sulla concia della pelle. Era il 1286 quando Oringa Cristiana Menaboi, poi Santa Cristiana, creò la piccola comunità di clausura da cui, nell’Ottocento, iniziò a trapelare la ricetta degli Amaretti. Mandorle tritate grossolanamente alla base, in parte regalate alle suore dai contadini locali perché (a differenza dei pinoli) non avevavo mercato, in parte portate in dote dalle novizie siciliane. Alle mandorle si aggiunge l’uovo, lo zucchero e la scorza grattugiata di limone. C’è chi utilizza solo albume, chi zucchero a velo, chi allunga con un po’ di liquore, chi unisce la vanillina, ma la ricetta originale ha comunque origini umilissime, con prove documentate a partire dal XIX secolo.
Ci troviamo nel Valdarno inferiore, in provincia di Pisa. Solo dopo che le monache passarono la ricetta al panificio dirimpettaio, anche gli artigiani del borgo iniziarono a produrli. Da quel momento la ricetta entrò nell’uso comune delle famiglie e si sparse a macchia d’olio, fino a diventare il dono per eccellenza durante le festività natalizie anche fra datori di lavoro e dipendenti, fornitori e clienti. Partito dunque come omaggio del Natale, da venti edizioni i primi di dicembre se ne festeggia la tradizione con una fiera che anima il centro di Santa Croce, ma anche con una sfida tra amarettai per aggiudicarsi l’Amaretto d’Oro. Quest’anno la festa cade l’8 dicembre. Data l’unicità del “trastullo”, consigliato in abbinamento ad un buon bicchierino di vinsanto, anche il trofeo che per un anno ornerà gli scaffali del vincitore è realizzato da un orafo di Santa Croce.

Info: Pro Loco Santa Croce tel 0571.31101