Si è svolto da giovedì 22 a sabato 24 giugno appena trascorsi “I magnifici 16”, il focus sui territori delle piccole e grandi denominazioni organizzato dall’ Istituto marchigiano tutela vini (Imt). 

I ” magnifici 16″, il primo evento dedicato alle 16 DOP targate IMT

E’ stato un appuntamento prestigioso che l’Istituto Marchigiano di tutela vini (IMT) ha voluto fortemente per promuovere e far conoscere le Dop marchigiane sul mercato interno: una presentazione con oltre 120 imprese del vino e circa 70 giornalisti nazionali del settore che si è svolta dal 22 al 24 giugno, che ha visto al centro un settore – quale quello del turismo legato al vino –  che certamente è destinato a diventare uno dei punti di forza di questo magnifico territorio che sono le Marche.

L’Istituto Marchigiano di tutela vini (IMT) – che tutela 16 DOP marchigiane di alto livello –  ha creato per gli addetti ai lavori un programma intenso che ha visto i partecipanti impegnati in visite alle cantine, tasting e masterclass in 9 eno-itinerari distribuiti su tutte le denominazioni afferenti al Consorzio, che da solo rappresenta circa il 70% dell’export e poco meno della metà dell’intero vigneto regionale.

Il “turismo del vino” come motore di sviluppo del brand marchigiano

L’evento, diffuso nei primi 2 giorni in 9 macro-aree enologiche, si è chiuso sabato 24 giugno a Villa Koch (Recanati) con un convegno – dal titolo “Il turismo del vino” –  che è servito a fare il punto sulle politiche di settore, in particolare quelle legate all’enoturismo, ed un ultimo tasting corale di tutte le 16 dop tutelate da IMT.

Sotto la lente un asset – quello del turismo del vino appunto – considerato importante ai fini di un ulteriore sviluppo dellimmagine del brand marchigiano, anche dopo il recente varo di una  legge regionale volta alla creazione una rete di imprese di qualità non solo nelle produzioni ma anche nei servizi.

Un convegno che ha visto una partecipazione molto qualificata ed importante a partire dall’intervento – in videocollegamento – del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli  oltre ai contributi dell’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini, del presidente della commissione Agricoltura alla Camera, Mirco Carloni, del presidente di Federdoc, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi e del direttore di Atim Marche, Marco Bruschini.

“Le nostre aziende – ha detto il presidente Imt, Michele Bernetti – sono da sempre molto attive sul fronte della promozione all’estero grazie a vini di punta – Verdicchio in primis – che hanno contribuito in modo decisivo alla crescita in valore delle esportazioni regionali, con un +33% negli ultimi 5 anni e un controvalore di quasi 76 milioni di euro. Ma il mercato nazionale rimane senz’altro strategico, ancora di più oggi con il boom turistico che si registra nel Belpaese così come nelle coste, nelle città e nei borghi marchigiani”.

Quasi 300 i vini in degustazione

Sono stati quasi 300 i vini in degustazione per questa prestigiosa 3 giorni dedicata “ai magnifici 16”, le DOP marchigiane tutelate da Imt: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero (Doc e Docg), San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi (Doc e Docg), Verdicchio di Matelica (Doc e Docg). L’area tutelata dall’Istituto marchigiano di tutela vini si estende su un vigneto tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino di oltre 7.500 ettari e una produzione che nel 2022 ha sfiorato i 230 mila ettolitri imbottigliati (l’89% del totale).

Nelle Marche si fa il vino con tanta attenzione alla sostenibilità: i filari marchigiani infatti sono tra i più sostenibili in Italia, con un’incidenza biologica sul vigneto che ha raggiunto il 39,5% delle superfici, pari a 6.991 ettari su un totale vitato di 18.000 ettari (anno 2022/23, fonte: Regione Marche, Assessorato all’Agricoltura), un’incidenza doppia rispetto alla media italiana. Dal 2010 al 2022 il totale degli investimenti messi in campo dal maxi-Consorzio e dalle aziende socie con i contributi comunitari (Ocm-Vino e Psr Marche Mis. 1.33 e 3.2) ha superato quota 28 milioni di euro.