Denso, ambrato e indubbiamente zuccherino, il miele è un prodotto completamente naturale conosciuto e utilizzato dall’uomo fin dall’antichità. Un alimento che nasce dal laborioso impegno delle api, impossibile da ricreare in altro modo.

Si parla sempre di “miele”, come se fosse qualcosa di statico. In realtà ogni produzione è praticamente unica, perché influenzata dal tipo di fiore, dalla quantità di nettare e dalle caratteristiche ambientali in cui si trova l’alveare.

Così il miele, di base dolce, assume però profumi e retrogusti differenti. E anche se probabilmente non è la prima caratteristica cui si pensa quando si cerca il nettare delle api, c’è anche la varietà che vince il premio come miele più amaro: quello di corbezzolo. Non solo è il miele più amaro, ma è anche il più raro.

Dipende dalle caratteristiche di fioritura della pianta; il corbezzolo è un arbusto sempre verde tipico della macchia mediterranea, che fiorisce dopo l’estate. Indicativamente fra ottobre e dicembre, quando le api cominciano a ritirarsi per affrontare il periodo invernale. E’ quindi prodotto solo in alcune zone di Italia; la Sardegna prima di tutto, ma anche certe zone della Maremma toscana, del Circeo e del Salento. La quantità di produzione del miele più amaro, quindi, è possibile solo dove la raccolta dagli alveari avviene anche in autunno inoltrato.

Anche per questo il miele di corbezzolo, oltre a essere molto ricercato, è anche abbastanza costoso. Fate attenzione al momento dell’acquisto; capita che il miele di corbezzolo sia “tagliato” con altre tipologie, per aumentarne la quantità. Operazione che, come è comprensibile, ne modifica il sapore. Oltre a leggere attentamente l’etichetta e a informarsi presso il produttore, è bene anche conoscere le principali caratteristiche di questo tipo di miele; il miele di corbezzolo cristallizza piuttosto velocemente, cosa che conferisce al composto un colore che va dal nocciola al marrone scuro con il passare del tempo.

​Quali sono i mieli più dolci?

Ma l’espressione “dolce come il miele” non è certo nata per caso; ci sono varietà davvero dolci. Sono l’ideale da aggiungere a the, tisane e bevande al posto dello zucchero, perché dolcificano senza influire sul sapore. A patto di avere l’accortezza di usarne una quantità minore rispetto a quello che si è soliti fare con il normale zucchero bianco.

Vanno bene da utilizzare anche nella preparazione di dolci, sempre facendo attenzione a non esagerare, per non influire sul gusto. Per chi quindi è in cerca di qualcosa di diverso dal miele più amaro, ecco qualche consiglio.

  • Miele d’acacia: perfetto sostituto dello zucchero, ideale da spalmare su fette di pane per la colazione. Inoltre, fa da ottimo contrasto con i formaggi, anche con quelli più saporiti. E’ un prodotto che cristallizza lentamente, quindi rimane fluido molto a lungo.

  • Millefiori: deriva dalla raccolta delle api di diversi tipi di fiori, quindi il suo sapore è influenzato dal luogo di produzione. In generale, più è di colore chiaro più è dolce.

  • Miele di agrumi: anche in questo caso, il gusto dipende dal tipo di pianta da cui le api hanno attinto. Ma in generale, tutti i mieli di piante di agrumi sono chiari e dolci, di consistenza solitamente fluida. E’ il più consigliato per accompagnare allo yogurt.

  • Miele di tiglio: ha un gusto che ricorda la freschezza del fiore e raramente è invadente al palato. Per questo è perfetto per dolcificare le tisane o gli infusi, senza farsi troppo notare.

​Qual è il miele meno calorico?

Qual è il miele meno dolce? - Sapori News

Se state tenendo sotto controllo il peso e nei cibi mettete in primo piano l’apporto calorico rispetto al gusto personale, per voi c’è una buona notizia: tutte le tipologie di miele hanno la medesima quantità di calorie. Insomma, potete scegliere semplicemente quello che più vi piace.

Questo significa forse che non c’è modo di fare la scelta giusta per chi è a dieta? No, solo che ci sono altri fattori di cui tenere conto. Per esempio, la capacità di dolcificare, o l’intensità del sapore; più queste caratteristiche sono predominanti, minore sarà la quantità di miele che andrete ad utilizzare. E minore, quindi, la quantità di calorie assunte.

Un ragionamento che non è possibile fare con lo zucchero, che ha un sapore univoco e sempre la medesima capacità di rendere dolci gli alimenti. E oltretutto, è molto più calorico del miele. Per cento grammi di prodotto, lo zucchero ha fino a 395 calore, mentre il prodotto delle api si ferma a 310.

Inoltre, per dolcificare una tazza di the, mediamente ne basta la metà: se mettete un cucchiaino di zucchero, con il miele fermatevi a mezzo. Anche senza faticare a fare calcoli, è facile intuire il vantaggio: la vostra bevanda avrà meno della metà delle calorie.

Se poi fate attenzione a scegliere un miele particolarmente dolce al palato, oppure dal sapore intenso, potrete ridurre ancor più le quantità, senza rinunciare alla dolcezza.