Un nuovo criterio di classificazione per l’organizzazione della sua carta dei vini: il ristorante stellato Il Desco di Verona sceglie di utilizzare il concetto di Terroir : luogo, varietà e clima, oltre che terreno e storia, sintetizzati in un unico criterio,  per raccontare ancora meglio il vino.

Ristorante Desco, il Terroir per scegliere il vino

Il ristorante Il Desco – nel cuore di Verona, da oltre 35 anni Stella Michelin  – apre al concetto di Terroir per la classificazione dei vini ed inaugura il suo 41° anno di attività con una nuova carta dei vini, completamente “fuori dagli schemi” in linea con l’anima giovane e dinamica del ristorante di Matteo Rizzo.

Il concetto di Terroir è semplicemente unico, anche perché la parola stessa non trova corrispondenza in nessuna altra lingua se non il francese: è un sistema complesso che nasce da un insieme di elementi che si combinano per creare qualcosa di unico ed irripetibile.

Terroir, un concetto unico 

Il Terroir nasce dall’insieme di elementi che vanno oltre il luogo prettamente geografico, includendo territorio geologico, pedologico e climatico ma soprattutto il lavoro della comunità che interagisce con il territorio stesso tramandando cultura, sapere e tradizione.

“L’unicità di questa nuova carta vini – spiega il sommelier Matteo Zanni – sta nel rendere il vino fruibile ad un’ampia platea, dando la possibilità ai piccoli produttori di avere la stessa valenza dei grandi blasoni. L’importanza di questa carta vino – prosegue Zanni – è quella di poter permettere al cliente di affrontare una scelta più consapevole.”

La “nuova” classificazione fatta da Il Desco prevede una carta dei vini divisa rispettando i singoli terroir delle diverse etichette, iniziando in particolare da Champagne e Spumanti non più classificati per regione, ma per vitigno base; la classificazione prosegue poi con i territori storici come ad esempio Borgogna, Barolo e la città di Verona.

Si arriva poi alla sezione – denominata Panorami – dedicata ai vitigni nati in macroaree con caratteristiche pedoclimatiche comuni, come, ad esempio, la vicinanza al mare o l’alta quota della viticoltura: l’idea è quella di non essere legati al confine geopolitico, ma di focalizzarsi sugli elementi che influiscono sul vino e ne costruiscono lo stile unico.

La carta poi, utilizzando lo stesso criterio di classificazione, si completa con i grandi vini al calice, vini dolci e distillati.

Innovazione anche negli abbinamenti del Ristorante Il  Desco

La natura innovativa ed il il pensiero “fuori dagli schemi” del ristorante stellato veronese si ritrovano anche negli abbinamenti tra piatti e ed etichette che vengono proposti ai commensali; ad esempio, la Sogliola alla mugnaia con polvere di finocchietto e caviale beluga affumicato viene abbinata ad un vino adriatico come il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Questa combinazione è la sublimazione del concetto di Terroir, che si espande oltre la carta vini. Il mare Adriatico e la sua mineralità diventano infatti legame territoriale e gustativo sia per il vitigno che per il pesce protagonista del piatto, accomunati anche dalle note verdi e balsamiche del finocchietto che possiamo ritrovare nel vino marchigiano.

Con la nuova carta vini  il ristorante Il Desco racconta ancor di più la sua anima Innovatrice e Dinamica : un luogo che mantiene il forte legame con la tradizione, con uno sguardo sempre più rivolto al futuro, grazie a Matteo Rizzo, seconda generazione della famiglia alla guida del ristorante.

Ristorante Il Desco
Via Dietro S. Sebastiano, 5/7 – Verona VR