Le tavole di San Giuseppe antica tradizione  salentina - Sapori News A Giurdignano si celebra un antichissimo rito, conosciuto come le “Tavole di San Giuseppe”, che sono poi pranzi offerti in onore del Santo come voto o richiesta di grazia.

Devozione e folklore coinvolgono tutto il paese e, in attesa che arrivi la Pasqua, l’attenzione degli abitanti e dei turisti è tutta rivolta a questo evento dal sapore sacro, magico e che fa sentire forte il senso della famiglia.

Ci avviciniamo a grandi passi alla Festa di San Giuseppe e tra il 18 e il 19 marzo gli abitanti di Giurdignano, sita a soli cinque chilometri da Otranto, festeggiano il Santo.

La sera della vigilia mentre la processione si snoda per le vie del paese si possono notare, lungo il percorso, le porte delle case spalancate  e la “devota” che  attende con il volto mesto il sacerdote per la santa benedizione. È qui in questa terra di antiche dimore e di incantevoli borghi, giardino megalitico d’Italia, dove si possono vedere ben 23 menhir (pietre stiliformi) e 28 dolmen (tombe o forse altari), risalenti a 16mila anni fa, che si allestiscono le tavole apparecchiate con ogni ben di Dio. Si tratta di grandi mense, ricoperte con tovaglie ricamate o lenzuola  bianche e profumate,  che vengono imbandite  nella stanza più grande della casa, dove spiccano pani a forma di ruota di circa 5 o 7 chili con nel mezzo un finocchio ed una arancia e ben tredici pietanze: il pesce fritto, simbolo del miracolo della moltiplicazione; i ciceri e tria, pasta fatta in casa metà bollita e metà fritta con i ceci, che indica l’arrivo della Primavera; i “vermiceddhri” con ceci fatti di pasta con il miele e mollica di pane; verdura lessa; cipollacci col fiocco, cartellate e “purciddhruzzi” dolci fritti a forma di rosa e conditi con il miele, che ricordano le fasce di Gesù bambino. Il devoto che prepara le Tavole, invita parenti o amici per interpretare i Santi: la Sacra Famiglia se la Tavola è imbandita per tre; la Sacra Famiglia e i suoi parenti e amici se la Tavola è allestita per 13 (sempre si deve rispettare il numero dispari di invitati). «Questa tradizione – hanno spiegato il sindaco Monica Gravante e il vicesindaco, Gabriella Vilei – è molto sentita nel Salento. Infatti le Tavole di San Giuseppe sono nate a Giurdignano e si sono poi diffuse in altri paesi come Minervino e Uggiano ».  Originariamente il cibo era destinato ai poveri  oggi invece si consolida l’usanza di allestire prevalentemente le tavole.

Un assaggio dell’allestimento delle Tavole è stato realizzato in occasione dell’educational, organizzato dalla rivista “Spiagge”, diretta da Carmen Mancarella per il Bando Ospitalità dei fondi europei, attivato dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo e dall’ agenzia regionale del turismo,“Promozione Puglia”.

                                                                                               Harry di Prisco