C’è tutta la storia dei paesi colonizzati nella cucina di Aruba. Spiccata è l’influenze olandese, sud americana e di altre isole caraibiche. La maggior parte dei piatti arubani sono un mix di culture ‘antiche’, come quella dei coloni spagnoli e asiatici, degli schiavi africani e degli indiani americani.
Per decenni gli abitanti di Aruba hanno tratto dai loro prodotti locali e dal bestiame i mezzi per la propria sopravvivenza. Le famiglie si cibavano di quello che c’era sull’isola; si cucinava tutti insieme intorno a un focolare; così le pietanze potevano essere solo cucinate in umido. Con l’avvento dei turisti la cucina locale ha subito influenze esterne, senza però mai mettere in ombra le tipicità.
I ristoranti locali propongono ricchi di piatti a base di mare, come il wahoo, il dentice, la lampuga e il barracuda, cucinati in svariati modi, alla griglia, in padella, o affumicati. Il Pisca hasa crioyo, è il piatto tipico della cucina creola di Aruba, preparato nella maggior parete dei ristoranti dell’isola: servito con fette di pane, salsa a base di cipolla, pomodoro, piselli e aglio. Anche il Keri-keri , piatto molto famoso, cucinato come un classico filetto fatto bollire nell’acqua salata, tagliuzzato e fatto saltare con burro, pomodoro, cipolla, sedano, basilico, piselli e spezie.
Il pesce non è l’unico piatto dei ristoranti; grande è la varietà di pietanze a base di carni, dal manzo alla gallina, alla carne di capra servita con riso e piselli. La ricetta più classica è lo Stoba, ovvero stufato di manzo (carni stoba) o stufato di capra (cabrito stoba). Entrambe le versioni sono cucinate con patate, cipolla, aglio e peperoncino con una salsa a base di pomodoro. Anche i contorni sono importanti nella cucina di Aruba, i due più famosi sono il Funchi, una sorta di polenta e il Pan Bati, il tipico pane fritto dell’isola.
Alcuni piatti o specialità arubane, sono tipici di alcune feste tradizionali, come il Natale, feste religiose, compleanni o eventi speciali. Il Ponche Crema, per esempio, è una bevanda dolce composta da tuorli d’uovo, panna, rum e spezie, che si prepara per le festività natalizie. Il Bolo (torta), è preparato per tutte le occasioni.
Ci sono inoltre alcuni ingredienti diventati ricette storiche. La zucca, o in Papiamento, pampuna, ad esempio, è oggi coltivata su tutta l’isola ed è la base di numerose ricette. Tra le più famose si trovano la Pampuna llena (zucca ripiena), il cui guscio è farcito con un mix di zucca tritata, uova sode, cipolle e pomodoro. La Pampuna Stoba è la zucca cotta con la carne, pomodori e patate dolci. La sopi di pampuna (zuppa di zucca) è ricca di carne di manzo, verdure in brodo a cui vengono aggiunti cubetti di zucca e patate per poi essere frullate e combinate con panna e burro. Ogni ristorante di Aruba propone almeno un piatto a base di zucca.
La Papaya, chiamata anche ‘frutto degli angeli’ da Cristoforo Colombo, è uno dei frutti che segna la tipicità dei Caraibi e soprattutto dell’isola di Aruba. È un frutto molto dolce e molto nutriente, simile a un melone, ma con all’interno tanti piccoli semini neri. La papaya è perfetta come dessert, mangiata da sola come frutto dopo il pasto, in un’insalata fresca, o per colazione! Da provare assolutamente il batido ovvero un frullato di papaya con vaniglia, a cui si possono aggiungere altri frutti come ananas o arancia per renderlo ancora più gustoso e fresco. Inoltre la papaya ha un valore aggiunto benefico, ovvero l’enzima della papaya che è acerbo da mangiare, ma viene usato per intenerire la carne e aiuta la digestione.
Per concludere in bellezza una deliziosa cenetta o per cominciare una serata all’insegna del divertimento, non può mancare il cocktail più famoso dell’isola, l’ Aruba Ariba. Gli ingredienti principali sono il coecoei, un liquore tipico, la cui ricetta segreta è rimasta invariata nei secoli, vodka, rum, crema alla banana, una spruzzata di granatina, e una fetta di frutta fresca come guarnizione. Una delizia per i sensi e per il palato!
Grazie a diverse associazioni nate negli ultimi tempi, prima fra tutte Slow Food International, la promozione e l’utilizzo di prodotti coltivati localmente sta riemergendo, sicuramente anche per merito del costante lavoro del Governo di Aruba. La filosofia di Slow Food Int., si basa su tre concetti semplici: ‘buono, pulito e giusto’ ed è volta non solo a sostenere gli agricoltori locali, ma anche i consumatori che traggono vantaggio da essa, assumendo cibi e prodotti più nutrienti. Molti ristoranti hanno inoltre cominciato a proporre menu sostenibili e a km zero, grazie ad una iniziativa chiamata ‘Chanita ta di Fiesta’