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“Tavola Spigolosa” il rendez vous che si occupa di tematiche critiche, ovvero spigolose, del mondo del cibo e della comunicazione, durante il primo evento 2019, dopo un anno di “meditazione” si è trasformato in una tavola rotonda tra i personaggi top del settore.
Interessante oltre che divertente è stato assistere alle testimonianze “fuori dai denti” di Claudio Sadler, presidente Le Soste, di Tunde Pecsvari, co-founder e managing partner di Osteria Brunello, di Pietro Caroli, il rampante Proprietario Trattoria Trippa, di Sonia Peronaci, quale imprenditrice digitale e soprattutto di Elena Collini, International PR Manager The Fork.

A moderare, o meglio a stimolare gli interventi dei grandi ospiti, è stata la direttrice di Tavola Spigolosa, Anna Prandoni, direttore responsabile di Grande Cucina, mentre il lato creativo è stato appannaggio di Andrea W. Castellanza.
La location milanese dell’evento è stata un gradevolissimo spazio in fondo a via Bramante, SONIA FACTORY, cui si accede percorrendo un lungo cortile interno. I vari spazi articolati, dotati di cucine, si prestano ad ospitare eventi relativi al food & beverage e non solo, grazie all’accogliente atmosfera creata da luci e piante.
Il campo di battaglia dell’amichevole disputa è stato il tema della prenotazione che come all’estero è sempre più effettuata on line ed in particolare il no-show o prenotazione disattesa, punto dolente che affligge ristoratori di alta gamma e non, portando notevoli danni economici, tanto più ingenti, è evidente, quanto più il ristorante sia esclusivo, disponga di meno posti e richieda prenotazione con lungo anticipo.
La scelta della prenotazione on line non “su agenda” è aumentata in tre anni del 60%. Si tratta di un investimento relativo all’adeguamento gestionale, perché bisogna disporre di una persona dedicata, ma presenta indubbi vantaggi. Il cliente può effettuare la prenotazione dall’estero o in orario di chiusura, le operazioni sono più rapide e più precise. Quando il cliente riceve conferma, può correggere i dati riguardanti allergie, intolleranze, bambini, compleanni, numero ospiti e quant’altro, riducendo a zero i fraintendimenti. La piattaforma consente inoltre iniziative di promozione e reminders. Il contatto umano avverrà nella sala del ristorante dove il cameriere, grazie alla scheda elettronica relativa al cliente potrà facilmente conoscerne gusti e caratteristiche e fornirgli un servizio personalizzato, facendolo sentire non solo a suo agio, ma unico e importante. Cambiamento, frutto di cambiamenti più generali dei tempi attuali, cui si può scegliere di adeguarsi o no.
Quanto al no-show, il gioco si fa duro poiché in Italia non esiste legge che garantisca il servizio, né contratto scritto e quindi non ci sarebbe obbligo da nessuna delle parti .

Possibili soluzioni sono state suggerite da Tunde Pecsvari, Pietro Caroli e Elena Collini che le stanno sperimentando con successo . All’Osteria Brunello le prenotazioni, esclusivamente on-line, sono gestite da Resdiary, con il supporto di Stripe, piattaforma interbancaria. Per ogni persona no-show, attraverso la carta di credito sono trattenuti 40 euro o al caso la caparra. Alla Trattoria Trippa si chiede la conferma on.line della prenotazione entro 24 ore dalla cena, qualora non sia pervenuta, alle 18,30 il tavolo è libero. Rimedio più drastico è offerto da THE FORK che filtra le prenotazioni e fa pagare penali agli scorretti o anche solo ai distratti, avendo veste giuridica per farlo.

La sensibilizzazione al bon ton avverrebbe comunque toccando il portafogli.
Testo e foto di Maria Luisa Bonivento.
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