Nel cuore della tradizione sciamanica, la cerimonia del cacao non è una semplice bevanda calda da sorseggiare. È un rito antico, un ponte tra il mondo visibile e quello invisibile, una danza di energia che connette il corpo, la mente e l’anima.

Luka Luna, l’ultimo sciamano bianco, guiderà questo sacro rituale durante The Kode, il festival sciamanico che avrà luogo a Riccione il 3 e 4 maggio, trasportando i partecipanti in un’esperienza fuori dal tempo.

La cerimonia del cacao Un viaggio sacro tra cuore e spirito - Sapori News Il cacao Chuncho: L’oro degli Dei

Ogni cerimonia inizia dalla sua essenza: il cacao. Ma non un cacao qualsiasi. Luka Luna utilizza il Chuncho, una varietà ancestrale che cresce spontaneamente nelle foreste del Perù, tra le Ande e l’Amazzonia.

Questo cacao selvatico è un dono della terra, coltivato secondo metodi tramandati di generazione in generazione dalle comunità indigene. I suoi piccoli semi, irregolari e dalle sfumature che vanno dal bianco al viola, racchiudono una biodiversità unica e un profilo aromatico straordinario: note di agrumi, banana e nocciola, dolcezza naturale e una bassissima astringenza. Ma il Chuncho non è solo gusto: è un ponte spirituale. La sua coltivazione rispetta l’ecosistema, e la sua preparazione è un atto sacro. Dopo la raccolta a mano, i semi vengono fermentati tra foglie di banana ed essiccati al sole, in un processo che esalta le sue qualità e preserva la purezza dell’’energia che sprigiona.

La ricetta segreta e il potere del suono

Il sapere di questa cerimonia è un’eredità preziosa, tramandata di sciamana in sciamana fino ad Elisa, la custode di una ricetta segreta che affonda le radici in tempi antichi. Ma la vera magia avviene durante la preparazione. Mentre il cacao viene scaldato, si intonano icaros, canti ancestrali sciamanici, accompagnati da mantra e preghiere. Il suono impregna il cacao di vibrazioni positive, lo trasforma in un veicolo di connessione profonda. Non è più solo una bevanda, ma un messaggero degli spiriti, pronto a svelare segreti interiori.

Il Cerchio Sacro e l’Invocazione agli Spiriti

Prima della condivisione, lo spazio viene purificato. Il cerchio sacro si apre con un altare dedicato alla Pachamama, la Madre Terra: pietre, fiori e oggetti personali vengono disposti al centro, caricandosi dell’energia dei partecipanti.
Palo Santo, salvia e mugna bruciano nell’aria, creando una nebbia profumata che libera l’ambiente da energie pesanti.
Ogni luogo ha un’anima, e la cerimonia si adatta al suo spirito. Se il rituale si svolge vicino al mare, come a Riccione, vengono invocati gli spiriti dell’acqua. Antenati, energie della natura e forze invisibili vengono chiamati a vegliare sul cerchio, a guidare i partecipanti in un viaggio interiore.

L’Offerta alla Terra e la Bevuta del Cacao

Prima di bere, ogni partecipante formula un’intenzione. Un desiderio, una riflessione, una domanda da lasciare fluire nel cuore. Poi, un piccolo gesto: una goccia di cacao viene versata sulla terra, in segno di gratitudine.
Il cacao è un dono, e un dono va sempre ricambiato. Infine, il momento più atteso: la bevuta collettiva.
Ogni persona riceve la propria tazza e si connette con il cacao. Bere insieme significa vibrare all’unisono, sentire il battito della comunità. La teobromina, il principio attivo del cacao, stimola il cuore, favorisce l’apertura emotiva.
Non è solo una sensazione, è un effetto reale: il corpo si riscalda, l’anima si espande.

Il Canto, la Meditazione e la Chiusura del Rito

Dopo la bevuta, la cerimonia si trasforma in celebrazione. I canti si alzano, aprono il cuore e la gola, liberano emozioni.
La vibrazione cresce, la connessione si rafforza. Ognuno sente il cacao agire dentro di sé, sciogliendo blocchi, portando chiarezza. E poi, il silenzio.
Un ultimo ringraziamento alla Terra, agli spiriti, agli antenati.
Il cerchio si chiude, ma l’energia rimane.
La cerimonia non finisce qui: il cacao continua il suo lavoro anche dopo, nei giorni seguenti, guidando dolcemente il cuore di chi lo ha accolto.
Un rito antico, un viaggio interiore, un’esperienza che lascia il segno.
Questa è la cerimonia del cacao, e chi vi partecipa non ne esce mai uguale a prima.