Villa Matilde Avallone è un’azienda vitivinicola fondata nel 1965 da Francesco Paolo Avallone, situata a Cellole (CE) Campania, nella zona un tempo nota come Ager Falernus e dove ancora oggi si produce il Falerno del Massico DOP.

Una storia antica,  

La storia dell’azienda Villa Matilde Avallone, o meglio del Falerno – il vino antico che l’Avv. Francesco Avallone fondatore dell’azienda decise di riportare in vita dopo un lungo periodo di oblio si perde nella notte dei tempi: narra infatti la leggenda che addirittura il Dio Bacco, fingendosi un povero viandante, stesse transitando in una zona di confine tra Campania e Lazio, conosciuta come Ager Falernus appunto: dopo aver bussato alla porta di un contadino della zona – di nome Falernus – venne accolto con cibo e bevande in abbondanza.
Bacco allora, per la gratitudine di quell’accoglienza, trasformò tutto il latte in vino e ricoprì le pendici del monte di vigneti rigogliosi che rappresentano ancora oggi un vero tesoro della viticoltura campana.

Le tenute aziendali di Villa Matilde Avallone

In questo territorio così ricco di storia sorgono le tenute dell’azienda Villa Matilde Avallone, a cominciare dalle tenute di San Castrese e Parco Nuovo che si trovano lungo le pendici del vulcano di Roccamonfina e occupano oltre 110 ettari, di cui 70 coltivati a vite.
Questo terroir è caratterizzato da un equilibrio delicato tra note minerali, date dalla natura vulcanica dei suoli, e note marine e salmastre, ed il microclima unico è protetto da una catena montuosa che scherma i vigneti dal vento e dal freddo.
Qui si coltivano antichi vitigni a bacca rossa come Aglianico (l’antico Hellenico) e Piedirosso, da cui si ottiene il Falerno Rosso, e il vitigno a bacca bianca simbolo della regione: la Falanghina, usata soprattutto per il Falerno Bianco, il Vigna Caracci e lo Spumante Mata.

La Tenuta Pietrafusa, inaugurata nel 2004, si estende invece nella provincia di Avellino: oltre 25 ettari coltivati a vite nel distretto delle D.O.C.G. irpine: qui le pendenze elevate, l’ottima esposizione, le escursioni termiche, il tufo dei suoli e la ricchezza di argille donano ai vini un carattere forte e una personalità marcata, ed i vitigni coltivati qui  danno origine a Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi.

L’azienda, con la collaborazione del Wine Research Team guidato dalla consulenza enologica della Cotarella e Chiasso,  studia e seleziona attualmente diverse parcelle del territorio dove ha o creerà nuovi impianti.

Innovazione e sostenibilità nelle scelte aziendali

Villa Matilde Avallone è un’azienda che ha un forte legame con il passato e con le tradizioni che lo rappresentano, ma è anche fortemente orientata al futuro e all’innovazione, e fa del rispetto per l’ambiente uno dei suoi punti di forza.

Nel 2009, infatti  – anno Internazionale del Pianeta Terra – Villa Matilde Avallone ha avviato il progetto  Emissioni Zero: la sostenibilità ambientale con l’obiettivo di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e produrre vino in maniera eco-sostenibile, coinvolgendo in toto la produzione e la gestione aziendale attraverso una serie di azioni integrate, dai lavori in vigna fino alla distribuzione finale.

I primi importanti passi hanno portato verso il recupero delle acque e del risparmio energetico, con una revisione globale degli impianti e il ricorso ad energie alternative: oggi Villa Matilde opera con un sistema integrato di fotovoltaico, che supporta parzialmente la rete elettrica tradizionale.

Uno dei punti chiave del programma Emissioni zero è stato il ricorso alle energie alternative: su 6 edifici aziendali sono installati – senza alterare l’armonia del paesaggio –  ben 339 pannelli fotovoltaici in grado di produrre energia elettrica pulita per 100.000 kWh/anno, evitando l’emissione di 73 tonnellate di CO2 ogni anno.

Altri interventi rilevanti in ottica ambientale sono stati l’utilizzo di biomasse prodotte in azienda, l’utilizzo di una speciale vernice bianca negli edifici aziendali per compensare l’effetto serra e l’utilizzo di materiali coibenti con sistemi di ventilazione naturale.

Nei terreni poi la piantumazione di nuovi alberi favorisce l’emissione di ossigeno, e le macchine agricole funzionano con biodiesel oppure in maniera completamente elettrica.

Ospitalità e tradizione culinaria

La struttura propone per i visitatori delle interessanti visite alle proprie cantine, oltre a degustazioni che si adattano a tutti i livelli di conoscenza del vino: per gli enoturisti possibilità di visite guidate ristorazione e pernottamenti. La taverna del Falerno – immersa tra i vigneti e gli uliveti aziendali – accoglie i visitatori tutto l’anno guidandoli alla scoperta dei sapori più tipici della tradizione culinaria campana in abbinamento con i propri vini.