I giovani del G20 prenderanno parte ad una serie di eventi online sul tema del caffè in cui verranno presentate diverse realtà e forniti spunti di riflessione
“Il caffè per essere buono deve essere nero come la notte, caldo come l’inferno e dolce come l’amore” , questo il celebre motto di Michail Aleksandrovic Bakunin. Purtroppo si prevede che il consumo mondiale di caffè diminuirà dello 0,5% a 167,81 milioni di sacchi poiché la pandemia covid-19 continua a esercitare pressioni sull’economia globale e limita notevolmente il consumo di caffè fuori casa. Tutti i prezzi degli indicatori di gruppo sono aumentati nel settembre 2020 per il terzo mese consecutivo. Di conseguenza, occorre correre ai ripari.
Un’occasione eccellente ci è data dal G20, nel 2021 l’Italia ospita a Roma per la prima volta nella storia l’evento internazionale.
Il G20 è il foro che riunisce le principali economie del mondo. I Paesi che ne fanno parte rappresentano più del 80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta. Da dieci anni il Foro riceve le visioni e le idee di un suo gruppo ufficiale di coinvolgimento, lo Youth 20 (Y20). I tre focus sui quali quest’anno si concentra l’attenzione dei giovani sono inclusione; sostenibilità, cambiamento climatico e ambiente; innovazione, digitalizzazione e futuro del lavoro. Il caffè offrirà spunti di approfondimento e testimonianze per tutti i temi di discussione; l’ICO – International Coffee Organization ha infatti deciso di collaborare con lo Y20 in occasione dell’arrivo del summit in Italia, il Paese nel quale il settore più si identifica a livello mondiale. Lo farà attraverso due esponenti di primo piano della scena caffeicola italiana: Andrej Godina, caffesperto, PhD in Scienza, Tecnologia ed Economia nell’Industria del Caffè e Mauro Illiano, winexpert e caffesperto; quest’ultimo spiega «A noi spetta il compito di fornire case history, spunti di riflessione e indicazioni pratiche utili all’elaborazione del progetto che poi i giovani porteranno al G20. È un’occasione importante per fare conoscere alla platea internazionale dei giovani la complessità e la ricchezza di una filiera lunga e articolata qual è quella del caffè, per lo più ignorata, ma ricca di opportunità».
Sono numerosi gli elementi che saranno presentati alla voce sostenibilità. Spicca la case history dello stage in piantagione organizzato da Andrej Godina, Umami Area Honduras e la cooperativa Cocafcal di Las Capucas in Corquin, Copán nel Paese Centro Americano. Giovani baristi, torrefattori e appassionati di caffè si sono formati sulla coltivazione del caffè e la gestione del lavoro agricolo in piantagione. L’esperienza è culminata con la realizzazione di una compagine societaria internazionale che in quell’area ha acquistato la sua prima piantagione: Finca Rio Colorado. È il primo tassello con cui il progetto vuole dimostrare che la produzione di un caffè di alta qualità in un regime agricolo sostenibile è possibile; durante la raccolta che va da ottobre a inizio aprile di ogni anno, viene dato lavoro a 40 persone.
«Abbiamo dimostrato che è possibile offrire al consumatore una tazzina che parla di sostenibilità, alla cui definizione concorrono più elementi – afferma Andrej Godina -: quella del contadino, quella ambientale di coltivazione e avanti, fino ai Paesi di consumo, dove l’attenzione alla sensibilità è ancora poco considerata. Spesso a un prodotto rispettoso dell’ambiente e di chi lo produce viene perdonato il fatto di non avere una qualità eccelsa, che al contrario si trova nei nostri caffè».
Innovazione e futuro del lavoro trovano uno spunto interessante nella startup nel campo dell’innovazione del caffè realizzata nel 2009 all’interno del Trieste Coffee Cluster da Andrej Godina insieme a Massimo Chenda, imprenditore nel campo della produzione di macchine espresso ed esperto di creazione e gestione d’impresa e Fabrizio Polojaz, imprenditore nel campo del caffè verde e della tostatura. Il primo brevetto è stato la Bacchi Espresso, l’unica macchina da caffè espresso al mondo che riesce a ricreare meccanicamente su una semplice fonte di calore, i giusti parametri di pressione (9 bar) e di temperatura (90°C) necessari per erogare un espresso. Un complesso lavoro di squadra con più aziende e consulenti ha poi permesso di mettere a punto il primo prototipo di macchina industriale per la produzione automatica di un prodotto assolutamente innovativo: Tablì, ovvero compresse di caffè del tutto naturali, pronte all’uso e totalmente compostabili. L’intero pacchetto azionario è stato acquistato pochi mesi fa da una importante realtà produttiva italiana.
Procede da oltre un decennio l’attività di formazione e di inclusione condotta da Andrej Godina dapprima con l’associazione Umami Area, che successivamente ha collaborato con la NGO tedesca Starkmacher realizzando il C.O.F.F.E.E. Project, un percorso di studio sul caffè finalizzato alla realizzazione di nuove opportunità di lavoro che ha coinvolto centinaia di giovani provenienti dall’Europa (Italia, Belgio, Germania e Spagna) e dai luoghi di produzione (Colombia, Brasile e Indonesia). I partecipanti hanno seguito i percorsi di formazione del Coffee Diploma System della SCA, preparando professionisti ben formati su tutta la filiera di cui il settore ha decisamente bisogno. Il percorso, durato un anno, ha visto un interessante interscambio tra i giovani provenienti dalle piantagioni di caffè hanno potuto seguire il corso sulle abilità del barista e, contemporaneamente, alcuni baristi europei hanno potuto approfondire il caffè dal punto di vista della sua botanica e della lavorazione all’origine. Due mondi tra loro molto lontani – e non solo da un punto di vista geografico – si sono incontrati e completati reciprocamente. I giovani del Y20 prenderanno parte a una serie di eventi online in cui verranno presentate diverse realtà e forniti spunti di riflessione, che saranno poi ripresi e approfonditi dal 19 al 22 luglio; il 23 è prevista una giornata in presenza tra Milano e Bergamo con eventi, workshop e incontri, tutti sul tema del caffè. Infine i giovani scriveranno il loro documento programmatico sui tre temi che presenteranno al G20.
In conclusione, Mauro Illiano afferma: «Essere chiamati a rappresentare l’Italia in un’occasione tanto importante ci ha sorpresi e ha confermato che il cammino intrapreso da tempo da Andrej Godina, al quale mi sono unito da 3 anni è positivo e suscita interesse. Vogliamo sensibilizzare la platea internazionale al valore del caffè e delle professionalità che lo circondano con argomentazioni di alto livello, ma anche con esempi semplici, alla portata di tutti. Quando è arrivata la lettera dell’ICO firmata dal Presidente ho pensato ad Alberto Hesse, Vinko Sandalj, Ernesto Illy: persone che mi hanno ispirato sin da quando ho cominciato a lavorare nel mondo del caffè e che ho sempre ammirato – prosegue Andrej Godina – li ammiravo e un po’ invidiavo il credito che ricevevano a livello internazionale: la chiamata di ICO è davvero una grande soddisfazione».
Harry di Prisco
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