A’ Purtecella Restaurant & Wine”: stile greco, cucina partenopea Attraverso la Purtecella (la piccola porta) del ristorante di Corso Umberto a Torre Annunziata, sotto il Vesuvio, si accede ad un Paradiso fatto di cose buone.

Simone Ferrante, di appena 28 anni che è anche un sommelier qualificato,  da tre anni ha acquisito la gestione del  ristorante – pizzeria “A’ Purtecella”,   nei giorni scorsi è stato festeggiato da amici e clienti  per il terzo compleanno del locale  con una grande festa e un’enorme torta !
Il locale nasce nel 2004 da un’idea di un imprenditore di Torre ed è stato progettato dall’Arch. Giacomo Cuccurullo  che ha avuto il pregio di unire uno stile greco con quello di casa nostra, della nostra tradizione,  caratterizzata dal rosso pompeiano.

Ho iniziato a lavorare con lo chef Antonio Izzo, scomparso da poco,  da cui ho appreso molto” ci dice Simone Ferrante.  “Nel 2015 ho rilevato l’attività cambiando solo poco in ricordo di Antonio, il quale elevò di molto il livello del locale. A 25  anni un giovane si ritrova – se fortunato – ad avere una modesta paga, o un lavoro occasionale. Io ho sempre avuto la voglia di mettermi in gioco e  sono stato sempre un passo avanti ad i miei coetanei. Antonio mi ha dato tanto e insegnato di più !” conclude Ferrante.  Il locale si caratterizza per una cucina stagionale e semplice con qualche piatto rivisitato con l’abbinamento di frutta secca, cercando di bilanciare i gusti dei piatti. Il locale ha due livelli, dice Simone:” Lavoriamo in inverno con la sala e la tavernetta, mentre d’estate  sfruttiamo la terrazza che ha uno stupendo panorama sul mare, in tutto abbiamo 100 coperti. Il nostro piatto caratteristico è lo scialatiello con frutti di mare e peperoncini verdi dolci, poi prepariamo il polipo con cocco e mandorle, la seppia con finocchi e noci, il pesce bandiera fritto o al forno”.

I tre anni della  A Purtecella do’ Paraviso ! - Sapori News

Simone Ferrante

Le origini della cucina napoletana sono antichissime, risalgono addirittura all’epoca greco-romana. Ad esempio pare che il termine “scapece” (un modo tipico di preparare le zucchine con aceto e menta) derivi dal latino. Inoltre tra le specialità dei pompeiani c’era un particolare tipo di cavolo.  Lo stesso nome della pizza  deriva probabilmente da “pinsa”, participio passato del verbo latino pinsere, che vuol dire schiacciare. Il menù di “A’ Purtecella Restaurant & Wine”, si basa proprio su questi ed altri piatti della tradizione partenopea che affondano le loro radici nel fertile substrato greco-romano.
Il locale è un vero e proprio tempio del gusto a cui si accede attraverso una piccola porta che introduce ad un ambiente confortevole e dallo stile greco:  il ristorante è diviso in 2 zone  separate da una scala a chiocciola scavata nella pietra. Il menù è vario, cambia a seconda della disponibilità degli ingredienti  e all’estro dello chef e del pizzaiolo. E per ogni piatto o pizza in cantina c’è sempre il vino giusto da abbinare!
Accanto a  Simone Ferrante  ai fornelli c’è lo chef Salvatore Guarro, anche lui giovanissimo, che non smette mai di sorprendere la clientela con piatti semplici e al contempo unici per come vengono presentati. Non è da meno la pizza ottenuta con un impasto a lunga maturazione e farcita con ingredienti che rimandano al territorio vesuviano.
Ecco i piatti e i relativi abbinamenti che sono stati proposti in occasione della festa di compleanno del locale:

–          Entrée a base di frittelle al cavolfiore e frittelle ai fiori di zucca abbinato a uno Spritz preparato da Luca Andolfi;
–          Filetto di pesce bandiera gratinato al limone e parmigiana dello stesso pesce farcita con crema di zucchine e provola, piatti abbinati a un Lacryma Christi del Vesuvio bianco di Casa Setaro;
–          Linguine con calamarelle spillo su vellutata di biscotto di grano abbinate a un  Lacryma Christi del Vesuvio Rosato di Casa Setaro;
–          Pizza farcita con pomodorino giallo, pancetta, fior di latte di  Agerola, noci e scaglie di Parmigiano, e pizza  con fiori di zucca, ciuffi di ricotta, fior di latte di Agerola e salsiccia, entrambe accompagnate da un Lacryma Christi del Vesuvio Rosso di Casa Setaro ;
–          Millefoglie farcita con crema pasticciera e amarene abbinata a un Caprettone spumante metodo classico di Casa Setaro.

 

Harry di Prisco