Evento degustativo a cura della Fondazione Italiana Sommelier Campania, dedicato al connubio tra i vini umbri e la cucina campana
Presso il Grand Hotel Oriente di Napoli si è svolto un seminario – degustazione rivolto ai soci della Fondazione Italiana Sommelier e agli operatori di settore. La presentazione dei lavori è stata a cura di Marco Caprai il quale ha ricordato come il padre aveva acquistato nel ’71 l’azienda che sarebbe diventata la “Arnaldo Caprai-Viticoltore in Monferrato”, di 45 ettari, un epoca che “peggio di così non si poteva fare!”, ha commentato il patron della serata, era la triste epoca dello scandalo dell’etanolo. Ora l’azienda ha 136 ettari di vigneti su varie altitudini per poter coltivare diverse varietà in diverse situazioni del terreno, quale una collina che si affianca alla pianura. «Abbiamo valorizzato la felice intuizione di produrre una varietà autoctona, qualcosa di unico, abbiamo cominciato a lavorare in maniera scientifica collaborando anche con l’Università» – dice Caprai – «ci siamo accorti che percorrevamo la strada dei nostri bisnonni, come ad esempio il trasporto del Sagrantino che è stato mantenuto nella città di origine di Montefalco, che ha avuto il titolo di città nel 1832, come sono state mantenute le opere d’arte, alcune restaurate con il nostro contributo». La società si vanta di non finire la sua attività al cancello dell’azienda, cercando di promuovere nel mondo una parte d’Italia molto bella, il territorio della verde Umbria. Continua Marco Caprai: « Ci siamo posti il problema di trasformare l’agricoltura facendo meno “pratiche” ma utilizzandole meglio. Proprio per fare un discorso di qualità non utilizziamo irrigare i terreni, in quanto la pianta non deve avere l’aiuto dell’uomo».
Il road show wine partenopeo, al quale seguiranno altri eventi simili, è stato voluto dall’Azienda Arnaldo Caprai per portare un “sorso” dell’Umbria in Campania, Lombardia e Piemonte.
Sono stati proposti in degustazione:
1- Grecante Montefalco Bianco Grechetto 2016
2- Cuvée Secrète Umbria Bianco 2015
3- Montefalco Rosso 2014
4- Montefalco Rosso Riserva 2011
5- Collepiano Montefalco Sagrantino 2011
6- 25 Anni Montefalco Sagrantino 2012
Il seminario è stato condotto da Daniela Scrobogna, docente dei corsi di formazione della Fondazione Italiana Sommelier, e da Marco Caprai.
Tutti i prodotti dell’azienda vinicola umbra nascono rispettando una secolare filosofia inviolabile: la natura va osservata, ascoltata, compresa, riconosciuta in quanto tale. Filosofia che ha ben riscontrato Adam Strum, fondatore di Wine Enthusiast (2013): “L’innovativa Cantina Arnaldo Caprai ha aiutato a ridare vita alle varietà autoctone dell’Umbria, conducendo la regione vitivinicola sotto i riflettori internazionali per la sua produzione di Sagrantino di Montefalco”. L’Azienda Arnaldo Caprai-Viticoltore in Montefalco è situata su una collina, ricamata da vigne colorate, lambita da fresche brezze che sanno di buono, nella quale sembra che il tempo si sia fermato. E’ come guardare una vecchia cartolina! Montefalco, luogo incantato, ha ispirato nei secoli capolavori di artisti e poeti che qui soggiornavano. I nettari di Arnaldo Caprai sono figli di un’attenta e ricercata valorizzazione di questo incantevole e magico territorio, hanno saputo trasformare in chiave moderna, vini della tradizione, potenti e indomabili, in vini eleganti con carattere deciso; dotati di una forte personalità e tipicità, tanto da renderli riconoscibili al primo sorso.
Dopo la degustazione dei vini è stato servito un piatto realizzato, per uno scambio culturale tra Umbria e Campania, dallo chef Basilio Avitabile del Ristorante Masseria Guida (Via Cegnacolo Ercolano – NA) che ha creato per l’occasione: “ Cavolo che Brasato”, un brasato cotto in Sagrantino con varietà di verdure di stagione coltivate nell’orto attiguo al ristorante. Di recente la Caprai ha stilato un contratto di collaborazione con Michel Roland, fra i maggiori enologi del mondo, dal quale si attende l’introduzione di: « Alcune cose che faranno i nostri vini ancora più buoni», ha concluso Caprai.
Harry di Prisco
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