Festeggiati nel 2014 i 10 anni, Pomaria sceglie una nuova sede e dall’incantevole borgo di Casez, sua storica sede, migra nel cuore della Val di Non, a Cles, il capoluogo della valle trentina, nota in tutto il mondo per le sue mele D.O.P. ,le prime in Europa ad aver ricevuto questo riconoscimento. Questo tipo di coltivazione in valle risale addirittura al XVI secolo.
Lo scopo della manifestazione, che si terrà il 10 e 11 ottobre 2015? far incontrare ai visitatori, in modo ludico, un modello di agricoltura che con il territorio è fortemente identitario e far scoprire loro le eccellenze gastronomiche locali che ruotano attorno alle mele e a forme di produttività artigianale.
E con il cambiamento di sede, oltre a molte novità, ci sarà ancora più spazio per le isole espositive dedicate al cibo, alla ristorazione e alle attività, rispettando lo spirito che da sempre contraddistingue Pomaria e che seleziona unicamente realtà agroalimentari al massimo 0-40 km.
L’idea di organizzare l’evento in un’ altra località è nata dal desiderio di dare maggiore visibilità a tutta la valle, cambiando sede, anno dopo anno, e di offrire ancora più spazio a una manifestazione molto amata dal pubblico che, nel corso del tempo, da festa in omaggio delle mele, ha saputo evolversi diventando un laboratorio diffuso sul rapporto di identità che in Val di Non si è instaurato tra la coltivazione delle mele e il territorio. Questo legame ha consolidato tradizioni, ha modellato “in verde” il panorama, ha favorito eccellenze gastronomiche collaterali alla produzione della frutta e, fattore che alimenta anno dopo anno l’evento, ha fatto venire voglia a chi le mele le coltiva da decenni di far incontrare il proprio mondo a chi ne ha la curiosità.
Questa è la cosa più bella di Pomaria? il suo carattere radicato autenticamente sulla dimensione locale che si è aperto a un incontro con gli ospiti nello spirito della condivisione, elemento fondante del turismo esperienziale, modalità di vacanza incentrata autenticamente sulle occasioni di viaggio finalizzate al “living as locals”.
Ecco che, anche nella nuova edizione, questo spirito, che schiudeva le case degli agricoltori di Casez ai visitatori per ospitare laboratori “con le mani in pasta”, degustazioni, teatralizzazioni di attività, si trasferisce a Cles. Il capoluogo si vestirà a festa e riserverà tutto il suo centro storico, con i palazzi di impronta mitteleuropea, a Pomaria, per nuove visioni di un’agricoltura che sa che la sua natura maggiormente autentica potrà vivere e prosperare quanto più saprà raccontarsi al mondo.
Nella nuova sede di Cles, apriranno le proprie porte alle forme vive di cibo e agricoltura edifici storici come il Palazzo assessorile, esempio straordinario di conservazione architettonica che risale al XVI secolo e che offre uno spettacolare ciclo di affreschi.
E proprio con l’idea di “aprire” ancora di più la valle ai visitatori sono nate le novità di questa edizione.
Tra le novità più gradite, naturalmente, lo spazio a disposizione degli ospiti che diventa ancora più grande: il centro storico di Cles, con le sue piazze, le sue vie e i suoi palazzi storici farà da quinta a questo evento che, dal suo esordio, ha coinvolto, edizione dopo edizione, sempre più appassionati da tutta Italia. Gli spazi riservati agli espositori diventano 60. Si potranno trovare la profumatissima mortandela, che con la sua miscela di spezie è diventato uno dei salumi più famosi e apprezzati del Trentino, ma anche numerosi prodotti caserari artigianali a latte crudo come il Casolet o quelli del caseificio di Pejo, l’unico a essere ancora turnario in Trentino. Non mancheranno inoltre, piccole produzioni spumantistiche di Trento D.O.C., distillati, mieli artigianali, dolci e pasticceria secca e altre leccornie di piccoli artigiani.
Tra le novità più belle, degli espositori, solo per citarne una, i prodotti di “Dal Gran al Pan”, realtà della Val di Non dedita alla panificazione e alla pasticceria nata dalla passione dei suoi creatori per le farine che una volta erano tipiche dell’alta montagna. Per disporne e ritrovare i cereali della tradizione, si sono messi a coltivare segale, mais, orzo, grano saraceno e particolari varietà di grano. Hanno fatto una ricerca sui mulini a pietra e hanno iniziato a trasformare, à l’ancienne, le loro coltivazioni in farine pregiate che poi hanno deciso di far diventare pane e dolci profumatissimi che che sanno di antico.
Il recupero di coltivazioni antiche, che affiancano quella delle mele in zone che, per l’altitudine e il microclima, non sono adatte per la crescita dei meli, sta diventando sempre più diffuso in Val di Non ed è stata favorito proprio dall’anima “consapevolmente” contadina di questa parte del Trentino che, da molto tempo, ha avviato un interessante lavoro di “tracciatura” della propria storia e dei processi che l’hanno portata ad essere quello che è oggi.
Naturalmente, anche nella sua nuova dimensione, Pomaria ospiterà le degustazioni organizzate con la condotta locale di Slow Food, i corsi per confezionare strudel (la ricetta autentica non prevede l’uso della pasta sfoglia), confetture, composte, succhi di mela, aceto, persecche… Ancora più spazio sarà riservato alle esposizioni artistiche e fotografiche e alle attività per bambini, che saranno organizzate con la preziosa collaborazione delle Fattorie Didattiche del Trentino.
Il frutteto storico
Tra le cose nuove più interessanti, per chi desidera avvicinarsi alla storia della coltivazione delle mele, ci sarà la possibilità di prendere parte a cicli di visite guidate del frutteto storico di Cles, raggiungibile a bordo di una comoda navetta, che raccoglie circa 80 varietà di piante di melo e 12 varietà di pere.
Il frutteto è stato progettato non come una semplice collezione di vecchie varietà di melo e pero ma vuole essere anche un luogo dove è possibile ripercorrere l’evoluzione della frutticoltura nonesa. Questo progetto è un’interessante iniziativa di memoria storica “in divenire”, poiché non si basa su immagini e documenti, ma proprio sulla testimonianza diretta ed “evolutiva” di alcune varietà di piante che sono state messe a dimora da seme con l’obiettivo di farle vegetare fino alla dimensione imponente che erano solite avere quando erano abitualmente coltivate. Hanno nomi affascinanti, come “Calvilla bianca d’inverno”, “Rosa doppia”, “Rosa di Caldaro”, “Belfiore Giallo”, che sanno di antico e che ricordano anche come le mele siano, sì, proprio così, parenti delle rose. La memoria del passato, in Val di Non e in Trentino, è così forte che lo storico Istituto Agrario di S. Michele – Fondazione Edmund Mach ha creato una ricca collezione di varietà storiche e il Meleto di Tolstoj in Russia ha coinvolto realtà contadine della Val di Non per il reperimento di alcune tipologie di piante.
Questa bella novità del frutteto si affianca alla storica mostra pomologica che raccoglie varietà rare e a rischio di “estinzione”.
Street food o field food?
Il percorso che parte dalle tradizioni, tra le cose nuove che saranno a Pomaria, ha portato a rieditare in chiave ironicamante street food quello che si potrebbe definire come field food, ovvero quel cibo legato strettamente alle tradizioni della vita in campagna e che si portava con sé quando si decideva di stare fuori per lavorare, magari anche per giorni.
Queste ricette, rilette e trasformate in chiave contemporanea, troveranno spazio tra le strade di Cles, per far scoprire ai visitatori gusti nuovi che vengono dal passato. Provare questa nuova dimensione della storia dei sapori del luogo sarà buono e divertente. Ci saranno ricchi panini assemblati con creazioni di hamburger e imbottiture tutte particolari, orzotto da passeggio, coni con una speciale versione di piccoli canederli fritti e molte altre idee sfiziose.
Imparare a raccogliere le mele
Tra le “certezze” più apprezzate che saranno presenti, il campo di mele che i visitatori avranno a loro disposizione proprio per imparare come si fa a raccogliere le mele direttamente dalla pianta. Il raccolto è in corso, le mele sono ancora fresche e non è certo difficile acquistarle appena confezionate. Gli organizzatori e i contadini della Val di Non vogliono però che i visitatori vivano un’esperienza vera. Il campo “intonso” a loro disposizione sarà ancora più grande, i maestri raccoglitori saranno al loro fianco con cassette, scale, racconti di vita e insegneranno agli allievi come si fa a raccogliere una mela nel modo migliore per farla durare nel tempo. I movimenti sono delicati ma, al tempo, stesso fermi e decisi. È propro grazie al “come si fa” che il frutto si stacca di colpo, con il suo picciolo, dato che è fondamentale per la conservazione. Così come lo è il modo in cui viene maneggiato e riposto. Tutte le azioni devono essere svolte con la massima cura e attenzione, altrimenti le mele si ammaccano e perdono la loro croccantezza.
Interattività
L’interattività sarà, quindi, ancora il filo rosso che percorre tutta Pomaria, nella convinzione che l’incontro più vero con un territorio e con la sua identità avvenga proprio attraverso la sperimentazione di ciò che lo caratterizza da parte di chi decide di avvicinarlo. E questo incontro è un elemento fondamentale per dare nuova linfa a questa identità per farla rimanere viva e per darle spunti nuovi per rigenerarsi in una dimensione di apertura che non, appunto, è glocal unicamente perché le ultime tendenze del turismo dicono che è così che si deve essere.
Teatro sul treno
Un’altra realtà storica della Val di Non e del Trentino che sarà coinvolta nell’evento è la Ferrovia Elettrica Trento-Malé, attiva dal 1909, ed elemento fondamentale per il processo che fin dall’inizio del XX secolo ha portato il territorio verso un respiro internazionale. La manifestazione ha luogo sotto l’egida della sostenibilità ambientale che si concretizza nell’uso di stoviglie riciclabili, nella somministrazione gratuita di acqua potabile proveniente dall’acquedotto del luogo e anche nell’incentivazione all’utilizzo di una mobilità non incentrata sulle auto. La ferrovia collega le stazioni di Trento e Mezzocorona direttamente con Cles e su alcune corse, pensate per i visitatori, saranno presenti alcuni attori che faranno iniziare il viaggio dentro Pomaria già nel viaggio che si compie su rotaia per raggiungerla.
La strada della Mela
Se a Pomaria è possibile assistere a una vera e propria gustosa messa in scene di prodotti locali è merito dell’attività di ricerca e selezione dell’Associazione “Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole”. Con i suoi 180 affiliati, tutela a promuove realtà artigianali, filiere corte e prodotti a “rischio di estinzione”.
Del luogo anche la ristorazione che propone piatti preparati con ingredienti della valle e del Trentino, assi portanti di ricette della tradizione o di gustose rivisitazioni. Polente con farine provenienti da coltivazioni di alta quota, condimenti con la mortandela, profumate combinazioni di funghi e caldissimo formaggio filante…
Turismo a contatto con la natura
Gli amanti dei viaggi in camper sono, fin dall’inizio, molto legati a Pomaria. Più spazio anche per loro, quest’anno, con un’area dedicata, situata in prossimità della aree di Cles riservate alle attività sportive: 100 circa le postazioni a disposizione. Una navetta gratuita la collegherà al centro storico di Cles.
La moneta di Pomaria
Tra le curiosità di Pomaria, la sua moneta! Nel corso di tutto l’eventi si potranno acquistare in alcuni “punti informazioni”, infatti, i suoi gettoni che potranno essere utlizzati per acquistare laboratori e attività, ma anche per alcune degustazioni e per le colazioni, le merende e gli aperitivi a tema, organizzati dai bar di Cles.
Speciali pacchetti week end firmati Pomaria
Chi desidera vivere il week end di Pomaria, godendo dell’ospitalità locale può approfittare dei pacchetti offerti dagli agriturismi e dagli hotel che aderiscono all’iniziativa.
Per due pernottamenti, la tariffa parte da Euro 135,00 a persona in camera doppia, in agriturismo, con trattamento di pernottamento e prima colazione. Due pernottamenti in hotel, con la mezza pensione, partono da 165,00.
Tra le altre cose, il prezzo include: pranzo con degustazione presso una delle isole del gusto di Pomaria, visita degustazione con pranzo presso un’azienda dove si produce il raffinato balsamico di mela e il sidro, un’escursione nei canyon della Valle di Non e allo spettacolare Castel Thun.
Per informazioni e prenotazioni PACCHETTI:
GUIDA VACANZE
Via C.A. Martini, 1 38023 Cles (TN)
Tel. 0463 423002 www.guidavacanze.it
LA STRADA DELLA MELA E DEI SAPORI DELLE VALLI DI NON E DI SOLE
Un progetto che punta ad un turismo di qualità
L’associazione “Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole” nasce nel 2003 per volontà di contadini, locandieri, agrituristi, proprietari di negozi di prodotti tipici ed enoteche della Valle del Noce, che con entusiasmo e passione hanno dato vita ad un importante progetto volto ad offrire agli ospiti in visita in questi splendidi posti un ottimo servizio.
Gli Associati della Strada della Mela e dei Sapori delle Valli di Non e di Sole, infatti, si sono impegnati a seguire un rigido e preciso disciplinare per garantire ai visitatori servizi di ottima qualità: l’offerta di prodotti tipici locali sempre genuini e gustosi, menù a tema con i piatti della tradizione e ambienti confortevoli e curati in ogni dettaglio.
Per ulteriori informazioni su Pomaria:
www.pomaria.org
www.visitvaldinon.it
www.stradadellamela.it
www.melinda.it