Il Verdicchio di Matelica è un vino molto conosciuto e apprezzato, grazie alla sua qualità, ed è una delle denominazioni marchigiane tutelate dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt).

Il New York Times, inoltre, lo ha definito il bianco vestito di rosso e un vino da scoprire.

Doc dal 1967, dal 2010 – grazie al Verdicchio di Matelica Riserva che gli permette di esprimere tutto il potenziale di invecchiamento di uno dei più apprezzati vitigni a bacca bianca del panorama enologico nazionale – è anche Docg.

La zona di produzione si estende attraverso i comprensori di 8 comuni (Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino e Pioraco nella provincia di Macerata; Cerreto D’Esi e Fabriano in quella di Ancona), nel cuore dell’Alta Vallesina, la sola vallata marchigiana con disposizione Nord-Sud.

Grazie ad un microclima diverso rispetto a tutte le altre vallate regionali, nell’area si ha un clima continentale nelle ore notturne,  quindi capace di preservare al meglio l’acidità delle uve, mentre   durante il giorno il sole quasi sempre presente permette di esaltare il contenuto zuccherino degli acini.

Proprio queste particolari condizioni climatiche, unite ai terreni calcarei e all’altitudine dei vigneti (tra i 400 e gli 850 metri sul livello del mare), influenzano il ciclo vitale del Verdicchio e conferiscono alle uve caratteristiche peculiari che identificano in maniera inequivocabile i vini di Matelica.

Per la versione ‘base’ sono caratteristici i sentori fruttati di mela e ananas con note di fiori bianchi freschi. Al palato si avverte un bell’equilibrio tra freschezza e sapidità, chiusi da un finale di mandorla amara tipico del vitigno.

Un vino perfetto con crudi e piatti di mare, mentre l’evoluzione organolettica del Docg Riserva permette al vino di fare coppia con piatti più strutturati, come lo stoccafisso all’anconetana, ma anche con i piatti di carne tipici della cucina dell’entroterra.
Previsti dalla Doc anche le versioni spumante e passito.

Il futuro della denominazione e la centralità del territorio del Verdicchio di Materica 

Nel 2021 è stata approvata dall’assemblea separata dei soci produttori dell’Istituto marchigiano di tutela vini la modifica al disciplinare di produzione del Verdicchio di Matelica Doc e Docg che prevede anche il cambio del nome da “Verdicchio di Matelica Doc” e “Verdicchio di Matelica Docg” a “Matelica Doc Verdicchio” e “Matelica Riserva Docg Verdicchio”, con la parola del vitigno che diventerà facoltativa.

Una rivoluzione che legherà ancora di più il vitigno al proprio territorio e le sue specificità, una volta che si sarà concluso l’iter di approvazione delle modifiche al disciplinare.

VERDICCHIO DI MATELICA – NUMERI PRINCIPALI

VERDICCHIO DI MATELICA DOC (istituita il 23.08.1967)

Superficie vitata Ha: 410
Resa uva/Ha: 13 ton 

Vitigni: Verdicchio min 85%; possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nelle Marche, congiuntamente o disgiuntamente, per un max del 15%

VERDICCHIO DI MATELICA RISERVA DOCG (istituita il 01.03.2010)

Superficie vitata Ha: 410
Resa uva/Ha: 9,5 ton

Vitigni: Verdicchio min 85%; possono concorrere altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Marche, congiuntamente o disgiuntamente, per un max del 15%

Affinamento: 18 mesi dei quali 6 in bottiglia.

ISTITUTO MARCHIGIANO DI TUTELA VINI (IMT)

Con 519 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – l’Istituto Marchigiano di tutela vini (Imt) rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale (oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino).
Dal 1999 supporta tutti i produttori e garantisce l’autenticità delle produzioni.

Info: www.imtdoc.it