Gli arrosticini o spiedini di pecora abruzzesi sono un piatto regionale conosciuto in tutta Italia per la sua bontà. Il territorio dell’Abruzzo infatti non è famoso solo per i suoi vini ricercati, ma anche per una tradizione gastronomica molto interessante. 

Gli spiedini di pecora abruzzesi, che cosa sono

Questo secondo piatto molto gustoso è formato da piccoli tocchetti di carne di pecora, infilati negli spiedini e cotti sulla rostelliera o fornacella abruzzese. Di che cosa si tratta? E’ un braciere speciale che ha una caratteristica forma allungata e larghezza di poco più di 10 cm. Creata per ottimizzare lo spazio di cottura, la fornacella abruzzese, è un elemento importantissimo per la preparazione degli spiedini. 

La carne si cuoce con la fiamma ardente e si gira continuamente. Il risultato finale saranno spiedini di pecora morbidi e gustosi al punto giusto. 

Le origini del piatto

La storia degli spiedini di pecora abruzzesi è legata alla tradizione pastorale del luogo. La carne ovina è molto diffusa nell’Appennino Abruzzese, in particolare nell’area del Gran Sasso, vicino alla Piana del Voltigno.

La leggenda che risale agli anni Trenta narra come due pastori molto affamati fecero a pezzi una pecora vecchia, che non era commestibili altrimenti se non sminuzzando la sua carne in pezzi piccoli. Non essendoci spiedini, i pastori utilizzarono legnetti che si trovavano vicino al fiume Pescara. Mentre per la cottura fecero uso di una grondaia e del carbone, così ancor oggi il metodo di cottura viene definito “canala”, perché la forma della griglia assomiglia a una grondaia.  Fu così che nacque questo piatto che ha travalicato la soglia dell’Appenino Abruzzese. 

La rustella oggi – così vengono chiamati gli spiedini dagli abitanti del luogo – è un piatto molto ricercato, caratteristico dello street food, così come dei ristoranti. Nel tempo è stato studiato il giusto equilibrio di carne ovina magra e grassa, così da dare un gusto molto appetitoso alla pietanza. 

La ricetta degli arrosticini abruzzesi

La ricetta di questo piatto tradizionale si è evoluta nel tempo. Infatti oggi, oltre alla formula tipica con carne ovina, esistono anche alternative con carne di tacchino, pollo, maiale o addirittura fegato (con alloro e cipolla). 

Per preparare gli spiedini di pecora abruzzesi bisogna tagliare la carne scelta a tocchetti piccoli, di dimensioni tali da poterli mangiare agevolmente senza l’ausilio di posate (circa 2-3 cm). Ogni pezzo di carne va alternato con uno di grasso, così da creare un mix perfetto perché la carne non si secchi durante la cottura. Dopodiché si possono condire anche con olio e spezie varie per dare un sapore più sfizioso. 

Nei ristoranti locali vengono serviti in varianti speciali, che li contraddistingue dagli altri. Ad esempio alcuni li condiscono con olio di tartufo. Altri fanno marinare a lungo la carne prima di cuocerla, così da conferirgli un aroma diverso. Di solito si utilizza il limone, olio, rosmarino e sale. Si lasciano in immersione per 15 minuti. Dopo tale procedimento vanno cotti immediatamente. 

Per chi invece li dovesse preparare da sé a casa, si possono anche fare al forno. Tuttavia è altamente sconsigliato perché gli spiedini perderebbero la loro caratteristica consistenza e bontà. E’ preferibile gustarli nei ristoranti abruzzesi o farli alla brace, avendo molta attenzione nel controllare la fiamma. Un minuto in più di cottura potrebbe rovinarli. 

I benefici degli spiedini di pecora abruzzesi

Questo sfizioso piatto, molto semplice da preparare anche nelle nostre case, ha un alto valore proteico. Infatti la carne ovina ne è ricca, oltre ad al potassio e al ferro

100 grammi di spiedini di pecora forniscono un apporto nutritivo di 360 calorie. La carne ovina è molto grassa, per questo è molto importante un attento bilanciamento quando si creano gli arrosticini. Il consumo va limitato in caso di malattie cardiovascolari o disturbi all’apparato digerente.