In Valle d'Aosta per sciare, ma anche per gustare ottimi vini! - Sapori News In Valle d’Aosta non si va solo per sciare, ma anche per apprezzare gli eccellenti vini della regione, che esalteranno gli ottimi piatti a base delle specialità locali. Dopo una giornata sugli sci cosa c’è di più rilassante che “mettere le gambe sotto il tavolo”, come suol dirsi, e godersi una bella cena, accompagnata dai vini valdostani, che non hanno niente da invidiare a quelli della vicina Francia?

Tra le tante eccellenze offerte dalla regione, i vini costituiscono un’opportunità da non mancare, non solo per l’alta qualità della selezione, ma anche per la loro particolarità. Terra di mezzo tra i due principali produttori mondiali di vino, Italia e Francia, la Valle d’Aosta ha acquisito infatti l’esperienza e la capacità produttiva dei due importanti vicini, ma ha sviluppato una cultura enoica assolutamente autonoma, fondata su un patrimonio unico di vitigni autoctoni.
Sono ben tredici le uve originarie di questo piccolo ma pregiato terroir, a volte strappato ai pendii più impervi, altre volte caratterizzato da condizioni di allevamento estreme, per temperatura e altitudine.

In Valle d'Aosta per sciare, ma anche per gustare ottimi vini! - Sapori News

Solo una di queste varietà, il Prié Blanc, è a bacca bianca, mentre tutte le altre sono rosse: Bonda (coltivato in antichi vigneti tra Chatillon e Quart), Cornalin (che concorre alla produzione di alcuni tra i più grandi rossi della doc), Crovassa (rarissimo vitigno, allevato nei comuni di Issogne e Donnas), Fumin (rustica uva coltivata in Centro Valle), Mayolet (a maturazione precoce, è una delle più recenti riscoperte enologiche), Ner d’Ala (coltivato soprattutto in Bassa Valle, tra Arnad e Montjovet), Neyret (dai caratteristici acini di colore quasi nero, coltivato tra Arnad e Montjovet), Petit Rouge (il più diffuso e coltivato di tutta la Valle), Premetta (antico vitigno che dà un rosato naturale), Roussin (uva a maturazione tardiva, che richiede terreni ben esposti), Vien de Nus (apprezzato già dal tempo dei Romani), Vuillermin (varietà rara, che dà un vino strutturato e adatto all’invecchiamento).

Ma, naturalmente, non da soli autoctoni è costituita la produzione dei vini valdostani: risultati di rilievo assoluto si ottengono anche dalla coltivazione di vitigni internazionali, come Chardonnay, Gamay, Merlot, Müller Thurgau, Petite Arvine, Pinot Gris (detto Malvoisie), Pinot Noir, Syrah, e di origine italiana, come Moscato bianco e Nebbiolo.

Provare i vini della Valle d’Aosta permette di dare un ulteriore tocco di unicità e piacevolezza ad una vacanza in questa bellissima regione.