“Nutrire il Pianeta” è l’obiettivo del lavoro di NaturaSì e della comunità del biologico e i sei mesi di EXPO rappresentano il giusto momento per focalizzare l’attenzione su qualcosa che già esiste e per lanciare un appello costruttivo per il futuro: un modello sostenibile di attività economica che riesca a trasformare il profitto in cultura, in impegno sociale, creando posti di lavoro e garantendo un futuro agli agricoltori e alla terra. Un modello di ciclo chiuso economico come il miglior esempio di azienda biodinamica: “quello che la terra mi dona, alla terra restituisco”.
Nel Parco della Biodiversità e nel Padiglione del Biologico NaturaSì presenta i progetti nei quali crede e che coinvolgono agricoltori, aziende, trasformatori, negozianti e consumatori.

LE TERRE DI ECOR
“Le Terre di Ecor” è un progetto che ha l’obiettivo di unire aziende agricole biologiche e di riunire gli agricoltori che operano nel rispetto della fertilità della terra, che dimostrano un impegno profondo nei confronti della natura, delle persone e della qualità del prodotto.
Lo scopo è avere prodotti di qualità provenienti da aziende di eccellenza ed economicamente sostenibili nel tempo.

Le aziende di Le Terre di Ecor, in particolare si impegnano a:

–  garantire adeguate condizioni di lavoro in azienda
–  rispettare e migliorare nel tempo la fertilità della terra
–  rispettare e migliorare la biodiversità ambientale e agricola
–  utilizzare concimi organici, sovesci e lunghe rotazioni
–  ottenere prodotti biologici e/o biodinamici di qualità

NaturaSì si impegna ad acquistare i prodotti provenienti dalle aziende de Le Terre di Ecor a un prezzo che remuneri adeguatamente il lavoro degli agricoltori e la qualità dei loro prodotti e a proporli con trasparenza ai consumatori in modo che possano effettuare scelte consapevoli.

ALIMENTI RITROVATI
Riscoprire sapori antichi salvaguardando la biodiversità e tutelando il nostro territorio: sono questi alcuni degli ingredienti che hanno portato alla creazione della linea “Alimenti Ritrovati” di Ecor. Il frutto di un progetto importante che permette di fare un viaggio nel tempo, alla scoperta di antiche varietà di cereali e legumi, ormai quasi scomparse, e nello spazio, attraverso zone d’Italia tradizionalmente vocate alla coltivazione di determinate specie agricole.
Un progetto che affonda le sue radici nella tradizione agricola del nostro territorio, reso possibile grazie all’impegno e alla tenacia di contadini biologici che hanno scelto di coltivare varietà che, in passato, hanno caratterizzato differenti zone d’Italia, ma che in seguito sono state abbandonate a favore di varietà più produttive e più semplici da coltivare. Si tratta di specie antiche, ormai quasi sconosciute, sopravvissute nei ricordi di chi da bambino le ha assaggiate nei piatti preparati dalle nonne e di chi, da adulto, ha consapevolmente deciso di coltivarle in nome della biodiversità e della tutela dell’ambiente.

Cicerchia, Roveja, Lenticchia di Altamura, Lenticchia di Castelluccio di Norcia, Farro monococco, Grano duro Timilia, Grano duro Biancolilla, Grano duro Russello, Grando duro Percia Sacchi, Grano tenero Maiorca sono i prodotti rappresentativi del passato, recuperati nel presente e in grado di nutrirci nel futuro.

FILIERA – DALLA TERRA ALLA TAVOLA
La trasparenza è uno dei valori in cui, da sempre, NaturaSì crede fortemente: per questo ha scelto di offrire a tutti coloro che ogni giorno scelgono i suoi prodotti sempre maggiori informazioni, dalla coltivazione delle materie prime alla loro trasformazione, fino alla tavola.

E’ nata così la filiera di Ecor, un progetto alimentato dal desiderio di condividere valori importanti quali l’importanza dell’agricoltura biologica e biodinamica, della cura del territorio per mantenerlo sempre sano e fertile, del lavoro agricolo equamente retribuito.
Si tratta di un progetto articolato, fondato sull’attiva collaborazione tra aziende e agricoltori, che si ritrovano fianco a fianco sin dalla stesura di un programma pluriennale di semine e raccolti. Un lavoro a più mani che aiuta a promuovere la sostenibilità delle aziende agricole, garantisce il giusto compenso per il lavoro effettuato e contribuisce a tutelare il nostro patrimonio rurale e paesaggistico.

SEMINARE IL FUTURO
Nata in Svizzera nel 2006, Seminare il Futuro è un’iniziativa di semina collettiva che si pone l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della provenienza del cibo e del futuro dell’agricoltura, sottolineando l’importanza della sovranità alimentare locale e la consapevolezza che i semi biologici e biodinamici rappresentano una vera opportunità. Dalla Svizzera, di anno in anno è stata abbracciata da numerosi paesi. In Italia è arrivata nel 2011, su iniziativa di EcorNaturaSì: nel nostro Paese coinvolge decine di aziende agricole biologiche e biodinamiche, da nord a sud, isole comprese, e migliaia di persone che ogni anno si danno appuntamento per rinnovare l’atto della semina con l’antico metodo a spaglio, cioè con le mani.
Rappresenta un’esperienza unica e molto sentita per entrare in contatto con la terra che, grazie al suo nutrimento, permette al seme di generare una nuova vita. E’ un appuntamento che permette una conoscenza reciproca tra agricoltori e consumatori.
L’evento si svolge contemporaneamente in diverse aziende agricole biologiche e biodinamiche in Italia e offre a ciascun partecipante l’occasione di seminare, ovvero di compiere un gesto simbolico e concreto perché in grado di unire il cuore alla terra. Un gesto emozionante che dà vita e che è l’inizio di quel processo naturale che ci donerà il pane.

Nel 2015 l’appuntamento con Seminare il Futuro è domenica 11 ottobre.

PROGETTI CON SATIVA: BIOVERITA E PROSPECIERARA

La collaborazione con Sativa – azienda svizzera che lavora sulla selezione di sementi per l’agricoltura biodinamica, fondata nel 1998 ma erede di esperienze risalenti agli anni ’60 – si articola su un progetto di ricerca per lo sviluppo di varietà biologiche non ibride per il territorio italiano adatte all’agricoltura biologica e biodinamica, che esaltano qualità e gusto, incrementando anche la biodiversità e la ricchezza varietale.
Un progetto per avere un’alternativa alle sementi ibride, non riproducibili e gestite spesso dalle stesse aziende che sviluppano OGM.
Grazie a questo progetto sono state effettuate numerose prove colturali presso diversi produttori italiani. Oltre a nuove varietà di carota, in fase finale di selezione, è stato affidato a Sativa il compito di lavorare sulla selezione di nuove varietà di broccolo, finocchio e zucchina. Da tre anni nella Fattoria Di Vaira, in Molise, durante ogni campagna (autunno-inverno) vengono selezionate le migliori piante nate dagli incroci effettuati nel centro di ricerca in Svizzera. Questa selezione partecipativa, in campo, costituisce la parte più originale e coinvolgente del lavoro di Sativa, una collaborazione trasparente e solidale fra genetisti e agricoltori per ottenere piante sane, robuste e riproducibili. Oltre a questi semi contraddistinti dal marchio Bioverita, Sativa produce anche sementi di varietà antiche. Attraverso il progetto ProSpecieRara questo ricco patrimonio di semi antichi viene fatto rivivere per il futuro.

ADOTTA UNA ZOLLA
In Italia la superficie agricola utilizzata si estende per 12.856.000 ettari (Fonte INEA 2013 su dati del 2012).
Distribuendola sulla popolazione di 59,7 milioni di persone, ciascuno di noi ha quindi a disposizione all’incirca 2.000 mq di terreno: sono quelli che ci offrono il nostro cibo e che devono essere mantenuti e salvaguardati nella loro fertilità. Tutti noi ne siamo responsabili, ma deleghiamo questa funzione agli agricoltori, i quali prima ancora di raccogliere i frutti e di sapere come andrà il raccolto, devono anticipare il denaro per permettere al cibo di arrivare nei negozi e quindi sulle nostre tavole. E’ da queste considerazione che è nata l’iniziativa “Adotta una zolla”, della quale è partita poco fa la nuova edizione. Un’iniziativa simbolica per sostenere in modo concreto il lavoro dell’agricoltore, seguendo il ritmo della natura e della terra che ogni giorno ci nutre attraverso i suoi frutti.
Sul sito adottaunazolla.bio è possibile scegliere tra 9 aziende agricole biologiche e biodinamiche, aderenti al progetto Le Terre di Ecor e produttrici di ortofrutta. L’edizione 2015 di “Adotta una zolla” prevede due modalità di adozione: una della durata di 3 mesi, versando una quota di partecipazione di 50 euro e un’altra della durata di 12 mesi, con una partecipazione di 200 euro. La persona che ha adottato riceverà dei buoni spesa di pari importo da spendere in un punto vendita scelto tra quelli elencati sul sito.
Tuttavia, come l’agricoltore attende il tempo del raccolto con pazienza e costanza, allo stesso modo l’adottante potrà utilizzare i buoni solo dopo 3 mesi dalla loro emissione.