Il quinto ristorante del gruppo La Gioia Collection amplia la proposta gastronomica e rafforza l’identità dell’ospitalità firmata da Redi Shijaku

Un gruppo in crescita nel panorama della ristorazione milanese

Con oltre 20 milioni di fatturato, 200 dipendenti e una presenza ormai consolidata in alcuni dei quartieri più dinamici di Milano, La Gioia Collection si conferma uno dei gruppi di ristorazione più riconoscibili della scena cittadina. Fondato dall’imprenditore Redi Shijaku, il gruppo ha costruito in pochi anni un portafoglio articolato che comprende esperienze gastronomiche differenti ma accomunate da una ricerca costante di stile e identità.

La famiglia di locali include cinque indirizzi suddivisi in tre categorie: il fine dining La Gioia San Marco, i due ristoranti Al Baretto, e le osterie Serafina e Afrodite, caratterizzate da un ambiente conviviale ed elegante. Ognuno di questi progetti, pur distinto nelle atmosfere e nelle scelte culinarie, riflette una filosofia che pone al centro l’accoglienza come esperienza immersiva, concepita nei dettagli.

saporinews-La-Gioia-Collection-apre-al-Baretto-SantAmbrogio La Gioia Collection apre  a Milano il nuovo ristorante Al Baretto Sant’AmbrogioAl Baretto Sant’Ambrogio: un nuovo capitolo nella filosofia del brand

Con l’apertura di Al Baretto Sant’Ambrogio, La Gioia Collection introduce un nuovo tassello nel proprio percorso. Il ristorante rappresenta un’estensione del concetto di Nuovo Classico Italiano, un modello che interpreta l’eleganza del passato attraverso un linguaggio contemporaneo, evitando la nostalgia e privilegiando invece una fusione armonica tra tradizione e modernità.

Non creiamo ristoranti. Creiamo luoghi. Luoghi che fanno sognare e rivivere il sogno italiano”, afferma Redi Shijaku, fondatore e CEO del gruppo.

L’idea sottesa a questo progetto è quella di costruire ambienti che lascino un’impronta emotiva, oltre che gastronomica.

Un omaggio a Milano tra tradizione e spirito urbano

Il nuovo ristorante si trova nel quartiere Tortona, in via Privata Bobbio 1, un’area che negli ultimi anni è diventata uno dei fulcri cittadini della moda, del design e della creatività contemporanea. L’intitolazione “Sant’Ambrogio” rappresenta un tributo al patrono di Milano, ma soprattutto un modo per collocare il locale non solo nello spazio fisico, ma nell’immaginario collettivo della città.

Il progetto trae ispirazione dalla storia del primo Al Baretto San Marco, noto per l’impostazione discreta, l’atmosfera raffinata e il menu dedicato interamente al pesce. Sant’Ambrogio, pur mantenendo continuità con quella tradizione, amplia la sua proposta e inaugura un linguaggio più dinamico, capace di dialogare con un pubblico eterogeneo.

Una proposta culinaria più ampia e un ambiente dal ritmo contemporaneo

Rispetto al primo indirizzo, Al Baretto Sant’Ambrogio presenta un’offerta gastronomica più diversificata, che spazia dalla pasta fatta a mano ai piatti di pesce, fino a selezioni di carni pregiate italiane. L’obiettivo è costruire un menu che rispecchi la varietà della cucina italiana, mantenendo come filo conduttore l’eleganza e la cura tecnica.

Il ristorante introduce inoltre un elemento scenografico distintivo: un timeless bar che richiama il ponte di uno yacht, pensato come luogo sociale centrale dell’esperienza. Un secondo bar, più raccolto, accompagna un’area riservata studiata per eventi o serate più intime. Il design luminoso e sonoro è pensato per adattarsi ai momenti della giornata, dal servizio pomeridiano alle ore serali.

Il ruolo della squadra e l’importanza dell’esperienza umana

Uno degli aspetti sui quali La Gioia Collection insiste maggiormente è il valore delle persone che animano la sala. Tra le figure chiave del nuovo ristorante figurano il manager Marco Sacco, Endi Bahaj – ex ballerino della Scala – e l’esperto di winery Telemaco Calandrino. La presenza di profili con esperienze trasversali contribuisce a costruire un’accoglienza che punta non solo sulla qualità del servizio, ma sulla capacità di instaurare una relazione autentica con gli ospiti.

Secondo il gruppo, la scelta di queste professionalità riflette una visione più ampia, in cui la ristorazione è parte di un’esperienza culturale e sensoriale, non limitata alla sola cucina.

Un design curato internamente per costruire identità

Una delle peculiarità di La Gioia Collection è quella di progettare e realizzare internamente i propri locali attraverso uno studio di architettura dedicato. Questo permette al gruppo di definire un’estetica coerente, riconoscibile e direttamente collegata alla visione di Shijaku, che interviene personalmente su layout, illuminazione, arredi su misura e volumi del bar.

“Non inseguiamo le mode. Inseguiamo la bellezza autentica. Con la sensibilità di saper cogliere ispirazioni dalla quotidianità, viaggiamo, ricerchiamo, sogniamo e poi creiamo. Questa non è una replica. È un nuovo capitolo: una reinterpretazione elegante, personale e decisa dell’ospitalità milanese”, aggiunge Shijaku.

La Gioia Collection: una visione condivisa declinata in cinque progetti

Fondata nel 2019, La Gioia Collection ha costruito un’identità che combina l’essenza della cucina italiana con un approccio moderno. Ogni ristorante interpreta un aspetto diverso della cultura gastronomica:

  • La Gioia: una lettura contemporanea dell’eredità culinaria milanese.

  • Osteria Serafina: un ambiente accogliente che rievoca la cucina tradizionale italiana con un tocco raffinato.

  • Al Baretto San Marco: uno spazio dedicato allo stile italiano e ai sapori di mare.

  • Osteria Afrodite: un punto d’incontro tra modernità e tradizione.

  • Al Baretto Sant’Ambrogio: il nuovo indirizzo che amplia la visione del gruppo.

Sebbene diversi tra loro, i locali condividono la volontà di costruire esperienze gastronomiche basate su convivialità, cura estetica e artigianalità.