La Calabria vanta una straordinaria ricchezza vitivinicola, frutto di secoli di storia e tradizioni contadine, ed i suoi vitigni autoctoni, spesso legati a piccoli territori e nomi dialettali, rappresentano un patrimonio unico di biodiversità. Da uve a bacca rossa intense e strutturate a bianchi profumati e longevi, ogni varietà racconta il carattere autentico di una terra antica e solare.

La Calabria custodisce uno dei patrimoni ampelografici più ricchi e affascinanti del Mediterraneo. Qui, nel cuore del sud Italia, la vite affonda le radici in una storia lunga tremila anni, fatta di contaminazioni, adattamenti e selezioni naturali. I vitigni calabresi sono il frutto di un intreccio tra Oriente e Occidente, tra sapere contadino e identità locale: veri e propri custodi di biodiversità, ancora oggi diffusi in piccole aree, spesso con nomi dialettali e caratteristiche uniche.

Non solo quantità e varietà: la viticoltura calabrese è un esempio di autenticità. Le uve autoctone, coltivate da generazioni, danno origine a vini dal carattere distintivo, non omologati a modelli internazionali, capaci di raccontare un territorio aspro, solare e affascinante. Ecco una panoramica dei vitigni più rappresentativi della regione, tra rossi corposi e bianchi aromatici, tutti da scoprire.

I vitigni autoctoni della Calabria: storia e biodiversità - Sapori News I principali vitigni a bacca rossa della Calabria

Gaglioppo
Considerato il vitigno simbolo della Calabria, è il protagonista indiscusso dell’area di Cirò. Matura tra fine settembre e inizio ottobre. I vini da Gaglioppo si distinguono per struttura e tannicità, con una grande predisposizione all’invecchiamento. Si presta sia alla vinificazione in rosso che in rosato.

Magliocco dolce
Presente soprattutto nel Cosentino, è una varietà a maturazione tardiva, capace di dare vini morbidi, freschi e dal buon grado alcolico. Ottimo in purezza, si presta anche a blend con altri autoctoni.

Greco nero
Vitigno diffuso nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone. Matura a metà settembre e regala vini dal colore rubino, profumati e dal tannino sottile, piacevolmente equilibrati.

Magliocco canino
Tipico del versante tirrenico, in particolare del Savuto e del vibonese. Vini rossi dal colore granato con riflessi violacei, dotati di buona acidità e struttura media. Ottimo per chi ama rossi vivi e longevi.

Nerello
Diffuso nel reggino, assume diversi nomi locali. A volte, in Calabria, è identificato anche con il Sangiovese. Dona vini profumati, dal colore intenso, sensibili alle condizioni climatiche e alla tecnica di vinificazione.

I vitigni a bacca bianca: aromaticità e potenziale

Mantonico
Vitigno nobile della Locride, a maturazione tardiva. Dalle sue uve si ottengono vini bianchi carichi, dalla spiccata acidità e note fruttate, ideali anche per l’appassimento. È uno dei vitigni calabresi più promettenti per i bianchi da invecchiamento.

Greco bianco
Tra i più diffusi autoctoni a bacca bianca, è coltivato lungo la costa ionica. Dà vini freschi, lievemente tannici, con piacevoli note amarognole nel finale. Ottimo per accompagnare piatti della tradizione marinara calabrese.

Greco di Bianco
Corrisponde alla Malvasia di Lipari e di Sardegna. Nella zona di Bianco, in provincia di Reggio Calabria, è utilizzato principalmente per la produzione di passiti eleganti e aromatici, molto apprezzati anche fuori dai confini regionali.

Guarnaccia bianca
Coltivata quasi esclusivamente nel territorio di Saracena, è impiegata nella produzione del Moscato di Saracena. I vini da Guarnaccia bianca sono delicati e profumati, adatti alla vinificazione in purezza.

Pecorello
Diffuso nel Cosentino, in particolare nella zona della DOP Donnici, il Pecorello dà origine a vini sapidi, fruttati e robusti. La buccia spessa lo rende adatto anche a lavorazioni più complesse e strutturate.

Zibibbo (Moscato di Alessandria)
Presente da secoli in tutto il bacino del Mediterraneo, in Calabria si trova soprattutto nell’area di Pizzo. Utilizzato sia per vini secchi aromatici che per passiti dolci, è apprezzato anche come uva da tavola. Il vino passito è ambrato, intenso e avvolgente, con sentori inconfondibili di frutta candita e spezie.

Biodiversità calabrese: una ricchezza da proteggere

Molti dei vitigni oggi ancora coltivati in Calabria derivano da selezioni massali, trasmesse nei secoli da vignaioli che hanno saputo valorizzare le caratteristiche locali, anche in condizioni difficili. Questo mosaico di varietà è un patrimonio da tutelare, non solo per la Calabria, ma per l’intera viticoltura italiana ed europea.

Ogni vitigno racconta una storia diversa: di adattamento ai microclimi, di resilienza nei confronti della siccità o delle malattie, di sapienza agricola tramandata. E, soprattutto, racconta il gusto autentico della terra da cui proviene.