Carpi presenta De.Co Story, il nuovo evento dedicato alle eccellenze gastronomiche del territorio, in programma il 7 e 8 dicembre in Piazza Martiri.
Un appuntamento pensato per valorizzare i prodotti a Denominazione Comunale di Origine (De.Co) e per raccontare la storia culinaria della città attraverso degustazioni, showcooking, laboratori e incontri con gli artigiani del gusto.
La manifestazione è stata presentata nella suggestiva cornice di Palazzo dei Pio e rappresenta una vera celebrazione della tradizione gastronomica locale.
Tradizione e innovazione: il valore del progetto
“Con Carpi De.Co Story dimostriamo che le nostre tradizioni sono un patrimonio vivo, capace di generare sviluppo e nuove opportunità”, sottolinea il Sindaco Riccardo Righi. Il progetto, infatti, non si limita a celebrare i sapori del passato, ma vuole rafforzare il legame tra gastronomia e identità culturale della città.
L’Assessora al Commercio Paola Poletti evidenzia come le De.Co rappresentino molto più di una certificazione: dietro ogni prodotto ci sono famiglie, laboratori e attività che tramandano conoscenze e saperi. L’evento si inserisce inoltre nel ricco calendario natalizio di Carpi, rafforzando la promozione delle tradizioni culinarie del territorio.
L’obiettivo è mettere al centro i prodotti certificati De.Co, rendendoli protagonisti di un percorso esperienziale che coinvolge residenti, appassionati e turisti.
Un evento dedicato ai prodotti De.Co: cappelletto, bensone, stria, cotechino e mostarda fina
Durante Carpi De.Co Story sarà possibile scoprire da vicino cinque prodotti simbolo dell’identità culinaria carpigiana:
il cappelletto, piatto iconico delle feste e delle ricette tradizionali;
il bensone, dolce tipico amato da generazioni;
la stria carpigiana, specialità da forno dal carattere autentico;
il cotechino crudo, espressione della grande tradizione norcina locale;
la mostarda fina, condimento antico e ricco di storia, oggi reinterpretato anche in chiave moderna.
Il festival offre un’occasione unica per conoscere produttori, pasticceri e ristoratori che custodiscono da sempre le ricette e le tecniche della tradizione.
Il cappelletto, simbolo gastronomico di Carpi
Il cappelletto di Carpi (in dialetto al caplét o al caplétt ad Càrpi) è uno dei piatti più identitari della cucina carpigiana, una variante locale della grande tradizione emiliana della pasta ripiena. Pur ricordando il tortellino modenese, se ne distingue per forma e ripieno.
Il cappelletto carpigiano ha una forma leggermente più grande e meno “chiusa” del tortellino classico. La pasta all’uovo è tirata sottile e racchiude un ripieno saporito che, a seconda delle famiglie, può includere ricotta, parmigiano reggiano, spinaci o bietole (in alcune versioni), noce moscata, un tocco di limone grattugiato, tipico della zona.
Esistono anche ripieni più antichi a base di carne, ma la versione di magro è quella più diffusa nella cucina carpigiana contemporanea.
Il cappelletto di Carpi è una ricetta domestica, legata alle festività, alle domeniche in famiglia e alle grandi tavolate. La sua storia intreccia quella delle sfogline, custodi della tradizione che ancora oggi mantengono viva la manualità del gesto, dal taglio dei quadratini di pasta alla chiusura perfetta del cappelletto.
È un piatto che rappresenta l’identità carpigiana: semplice, familiare e festivo allo stesso tempo, capace di racchiudere in un boccone tutta la bontà della cucina emiliana.
La semplicità e la bontà del bensone
Il bensone (in dialetto bensòun o bensóun) è uno dei dolci più antichi e rappresentativi della tradizione carpigiana e modenese. È un dolce rustico, dalla forma allungata e leggermente bombata, che profuma di casa e di ricette tramandate di generazione in generazione.
Il bensone è un impasto semplice, preparato con farina, zucchero, burro o strutto, uova, latte, scorza di limone o vaniglia.
Non contiene lievito chimico (in origine si usava ammoniaca per dolci), e per questo mantiene una consistenza densa e friabile, perfetta per essere inzuppata.
La superficie è spesso decorata con una spolverata di zucchero o con una leggera incisione, che si apre in cottura formando la classica “crepa” centrale.
Il bensone è documentato già nel Medioevo come dolce “di festa”, preparato per celebrazioni familiari, ricorrenze religiose e sagre. Era considerato un dolce “ricco”, poiché conteneva ingredienti che, in un tempo di povertà contadina, erano preziosi.
A Carpi veniva spesso donato nelle occasioni importanti, come fidanzamenti o visite speciali.
Il modo più tipico di mangiare il bensone è inzuppato nel lambrusco, tradizione ancora amatissima; con un bicchiere di latte o caffè. ma anche accompagnato alla confettura, soprattutto di amarene o prugne.
Nella zona di Carpi esiste anche una variante più golosa chiamata ciambella, simile al bensone ma con impasto più morbido e arricchito.
Il bensone è un dolce che sa di casa, di forno caldo, di colazioni lente e merende autentiche. Ogni famiglia ha la sua versione, e proprio questa varietà fa parte del suo fascino: è un dolce semplice, ma profondamente identitario per chi vive a Carpi e dintorni.
Cos’è la stria carpigiana
La stria è una delle specialità più rappresentative della tradizione gastronomica carpigiana. Si tratta di una focaccia molto semplice, povera negli ingredienti ma ricca di identità, che affonda le sue radici nella cucina contadina dell’Emilia.
La stria è una striscia di pasta da pane sottilissima, lavorata con farina, acqua, lievito, sale e olio extravergine d’oliva (un tempo strutto). Viene tirata a mano fino a diventare quasi trasparente, poi cosparsa d’olio e sale grosso e infine cotta nel forno a legna, dove si gonfia formando bolle croccanti e parti morbide e fragranti.
Il nome “stria” richiama la parola dialettale per “strega”. Secondo la tradizione, la forma sottile, irregolare e un po’ “magica” della focaccia ricordava appunto le tracce lasciate da una strega sulla pasta. Altri sostengono che il nome derivi semplicemente dalla sua forma “a striscia”.
La stria è buonissima calda, appena sfornata, come street food locale; accompagnata ai salumi modenesi, soprattutto prosciutto e mortadella; come antipasto o merenda rustica.
A Carpi è una presenza fissa in vari forni, come il forno Borelli, mercati e feste di paese, spesso venduta in lunghe strisce da spezzare con le mani.
Speciale pur nella sua semplicità, la stria è un simbolo di convivialità, un cibo che si divide senza coltello, che profuma di forno a legna, e che racconta la storia quotidiana della pianura emiliana.
Il cotechino crudo
Un’idea della Salumeria Beltrami di Barbara e Stefano Scarparo, un luogo del centro storico dedicato alla lavorazione del maiale.
Il cotechino crudo della Salumeria Beltrami è un prodotto fresco, non precotto, che richiede una lunga cottura .È fatto con carne suina, grasso e cotenna macinati e insaccati in budello naturale, e si accompagna tradizionalmente con purè e lenticchie. Perfetto per le grandi tavolate delle festività.
La mostarda fina protagonista con lo chef Carlo Gozzi
Tra i protagonisti della kermesse spicca la mostarda fina, proposta dallo chef Carlo Gozzi del ristorante L’Incontro nella sua versione “L’Antica Mostarda dei Pio”. Una preparazione che unisce gusto e benessere, priva di zuccheri aggiunti e addolcito esclusivamente con miele, ideale per accompagnare ricette dolci e salate.
Lo chef racconterà la ricerca che ha permesso di recuperare e perfezionare questo prodotto storico in chiave contemporanea.
Un evento che sostiene le attività locali
SGP Grandi Eventi e Carpi Lab collaborano alla realizzazione del progetto, riconoscendo il valore dei prodotti De.Co come leva culturale ed economica. “È un evento che valorizza il nostro territorio e le sue unicità – afferma Giancarlo Manicardi, Presidente Carpi Lab – e rappresenta un’opportunità importante per il commercio locale.”
Per Stefano Pelliciardi di SGP Grandi Eventi, le De.Co sono una risorsa preziosa: pur non essendo DOP o IGP, raccontano il legame profondo tra il prodotto e la storia della città, garantendo qualità e autenticità attraverso disciplinari precisi. Inoltre, contribuiscono a generare turismo e attività economiche.
Appuntamento il 7 e 8 dicembre in Piazza Martiri
Carpi De.Co Story si terrà il 7 e 8 dicembre, dalle 10.00 alle 18.30, con showcooking, laboratori, degustazioni e premiazioni dedicate alle eccellenze gastronomiche carpigiane.
Domenica 7 dicembre all’inaugurazione sarà presente il noto critico gastronomico Edoardo Raspelli, che taglierà il nastro e darà il via alla kermesse.
Programma completo sul sito del Comune di Carpi: www.comune.carpi.mo.it
Claudia Di Meglio



