Il bio è ovunque: sulle etichette, nelle pubblicità, nelle scelte d’acquisto di milioni di italiani. Ma siamo sicuri di conoscere la verità sul biologico? A rispondere è un’indagine realizzata da Carrefour Italia insieme a Human Highway, che fotografa lo stato dell’informazione (e della disinformazione) degli italiani sul tema.
Presentata in occasione della Festa del Bio, la ricerca ha evidenziato un dato sorprendente: solo l’11,6% degli italiani è davvero in grado di riconoscere correttamente cos’è un alimento biologico. Eppure, il 57,5% dichiara di acquistare regolarmente prodotti bio almeno due o tre volte al mese. Un paradosso che apre interrogativi importanti sull’educazione alimentare, la comunicazione dei produttori e la trasparenza della filiera.
Cosa vuol dire davvero “biologico”?
Secondo il Regolamento UE 2018/848, un prodotto può essere definito biologico solo se:
-
proviene da agricoltura o allevamento certificati bio,
-
esclude l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi,
-
rispetta il benessere animale,
-
garantisce tracciabilità lungo tutta la filiera.
Ma questa definizione sembra poco conosciuta: quasi un italiano su quattro (24,5%) ammette di non avere alcuna conoscenza sull’argomento, mentre un altro 33% si dichiara incerto. Il 30,9% si definisce moderatamente informato, ma ancora confuso. A soffrire di più la mancanza di chiarezza sono i più giovani, in particolare la Generazione Z.
Bio e falsi miti: tra verità scientifica e luoghi comuni
Tra le idee sbagliate più diffuse:
-
L’80% crede che i prodotti biologici non contengano mai pesticidi, quando in realtà la normativa consente l’uso di sostanze naturali autorizzate.
-
8 italiani su 10 pensano che gli animali bio non possano ricevere cure farmacologiche, anche se necessarie.
-
Uno su quattro associa il biologico al chilometro zero, e uno su cinque lo collega solo a piccole aziende agricole.
-
Il 50% è convinto che i prodotti bio siano automaticamente più ricchi di vitamine e nutrienti rispetto a quelli convenzionali, anche se non ci sono dati univoci che lo confermino.
Queste convinzioni, spesso alimentate da un linguaggio pubblicitario poco chiaro o da informazioni incomplete, rischiano di generare confusione e sfiducia, nonostante le buone intenzioni di chi sceglie il bio.
Cosa guida realmente le scelte dei consumatori?
Quando si trovano davanti allo scaffale, gli italiani si orientano su elementi visibili e rassicuranti:
-
la scritta “Bio” o “Biologico” sull’etichetta è il primo indicatore per 6 acquirenti su 10;
-
il logo europeo della Eurofoglia (presente su tutti i prodotti bio certificati in UE) guida le scelte del 28,7%;
-
le sigle degli enti certificatori (come ICEA, CCPB o Suolo e Salute) influenzano il 27,3% dei consumatori.
Nonostante l’incertezza diffusa, una fascia di pubblico più informata – circa un italiano su quattro – sa identificare correttamente i prodotti biologici e li seleziona con attenzione crescente.
I prodotti bio più acquistati (e quelli ancora da scoprire)
Gli italiani amano soprattutto i prodotti freschi biologici:
-
Frutta e verdura bio: scelte ogni settimana dal 63% degli intervistati;
-
Uova bio: acquistate dal 56%;
-
Latticini biologici: presenti nel carrello del 45% degli italiani.
Altri prodotti come carni fresche, cereali o alimenti trasformati bio sono ancora meno diffusi, ma in crescita, grazie alla maggiore disponibilità sugli scaffali della GDO e all’aumento dell’offerta certificata.