Da sempre ricco di fascino e costellato di storie avvincenti, curiosità e aneddoti da scoprire, il mondo del vino non smette mai di stupire e sperimentare. Ci sono vignaioli e wine maker che amano osare, avventurandosi alla scoperta di nuove frontiere nella ricerca di quel “quid” che consenta loro di creare vini dal carattere ancora più intrigante e unico.
Perché allora non testare luoghi singolari e insoliti dove affinare e far invecchiare il vino? Tralasciando l’esperienza straordinaria, ancora ineguagliata, del Petrus 2000 invecchiato per 14 mesi nello spazio presso la Stazione Spaziale Internazionale, ecco cinque vini che si distinguono per il loro affinamento “insolito”, selezionati dal catalogo di Proposta Vini.
In mare, nelle acque del delta del Po
Laddove il Po termina il suo corso sfociando nell’Adriatico, il Stella Maris Brut Blanc de Noir di Mariotti, azienda di Argenta (FE), riposa per tre mesi. Questo Blanc de Noir, che nasce su terreni sabbiosi, dopo un anno di affinamento in bottiglia a contatto con i lieviti si “tuffa” in mare. Le bottiglie vengono immerse all’interno di un cestello brevettato, chiamato “Ostriga”, utilizzato anche per l’allevamento delle ostriche.
Le correnti marine e il continuo movimento garantiscono un contatto costante tra lieviti e vino, donandogli una personalità unica. Dopo il ripescaggio segue il dégorgement e il successivo imbottigliamento. Prodotto da uve Fortana, il Stella Maris si distingue per il colore dorato, le bollicine fini e persistenti, il bouquet intenso con note di bacche, marasca, fiori di acacia e agrumi. Fresco e sapido, è avvolgente al palato e perfetto con antipasti di mare, pesce alla griglia e fritti.
Prezzo al pubblico: 50 euro
Nelle millenarie cave di pietra nel Monferrato
Nel cuore del Monferrato, le antiche cave sotterranee di pietra da cantone del Castello di Uviglie raccontano la storia di un fondale marino risalente a 17 milioni di anni fa, originato dall’antico Mare del Piemonte. Queste cave, scavate nel corso di oltre 1.200 anni e oggi rivalorizzate dalla famiglia Bonzano, sono dedicate all’affinamento del Metodo Classico.
Qui, il Le Cave Extra Brut Millesimato, realizzato con uve Pinot Nero e Chardonnay, affina per 44 mesi sui lieviti. Elegante e brillante, al naso presenta sentori di crosta di pane, frutta matura e note minerali. Fresco e cremoso al palato, si abbina a crostacei in salsa bernese, verdure, pesce arrosto, carni bianche e formaggi saporiti.
Prezzo al pubblico: 26 euro
Nelle miniere piemontesi
Nelle gallerie scavate nella Valle Germanasca per l’estrazione del pregiato talco “Bianco delle Alpi”, a 1 km di profondità, riposano per almeno 36 mesi le bottiglie del Eli Pas Dosè, Metodo Classico della cantina L’Autin, situata tra Torino e Cuneo.
In questo ambiente unico, a 1.260 metri di altitudine con una temperatura costante di 10 °C e umidità al 90%, il vino sviluppa un carattere raffinato. Il blend di uve Bianver, Pinot Nero e Chardonnay regala sentori di crosta di pane, lievito e profumi fruttati. Fresco e ben equilibrato al palato, è ideale come aperitivo o per accompagnare piatti a base di pesce e crostacei.
Prezzo al pubblico: 25 euro
A 30 metri di profondità in un pozzo
In provincia di Asti, la Cascina Carlòt produce il Mario e il Pozzo, un Moscato Bianco di Canelli in purezza, realizzato in poche bottiglie. Questa creazione nasce dalla passione del titolare Carlo Mo per la natura e una viticoltura sostenibile, unita alla ricerca di un ambiente ideale per l’affinamento.
Le bottiglie vengono fatte riposare per 24 mesi in un vecchio pozzo di famiglia, profondo 30 metri, dove la temperatura è costante (sotto i 15 °C) e l’assenza di luce garantisce condizioni perfette. Il risultato è un Moscato brioso, con una spuma fitta e cremosa, che al naso sprigiona profumi di fiori di acacia, glicine, pesca e albicocca. Perfetto per brindisi e dessert come torte alla crema e pasticceria secca.
Prezzo al pubblico: 46 euro
Ad alta quota sul Monte Bianco
Un esempio estremo di viticoltura d’altura arriva dal Monte Bianco: la Cuvée des Guides della Cave Mont Blanc. Le uve Prié Blanc vengono vinificate in purezza a oltre 2.000 metri, dove le condizioni climatiche e la pressione atmosferica influiscono sulle caratteristiche del vino.
L’affinamento avviene a 2.173 metri, nella cantina situata al Pavillon du Mont Fréty, stazione intermedia della funivia Sky Way Monte Bianco. Questo Metodo Classico, affinato per due anni, presenta un perlage fine, con profumi floreali e note agrumate. Fresco e minerale, è ottimo come aperitivo o con finger food, salumi e fritture di pesce.