LIFe (Laboratorio Italiano Fermentati) è l’azienda italiana pioniera nello studio, produzione e distribuzione di verdure fermentate ed alimenti vegetali biologici fermentati spontaneamente, non pastorizzati.
LIFe – acquisita da Named Group nel 2024 – è una azienda italiana si dedica alla fermentazione tradizionale o spontanea, che utilizza microrganismi autoctoni presenti naturalmente negli alimenti: questo processo, guidato e controllato dai biologi fermentatori, crea un ambiente selettivo modificando variabili ambientali come tempo e temperatura. La fermentazione spontanea permette di conservare le verdure, intensificandone il sapore e migliorando le proprietà nutrizionali grazie alla ricchezza di microrganismi benefici, con un metodo di fermentazione a basso consumo energetico che avviene a temperatura ambiente e sfruttando i microrganismi già presenti negli alimenti.
Orto Fermentato, la linea di verdure biologiche fermentate
La linea di verdure biologiche fermentate spontaneamente di LIFe, chiamata “Orto Fermentato”, è attualmente distribuita nei negozi specializzati in prodotti biologici e di recente è stata presentata in un cooking show estremamente interessante. Comprende una varietà di prodotti confezionati in vasetti di vetro da 200-300 grammi, come:
– Kimchi Mediterraneo (cavolo cappuccio bianco, cipolla rossa, carote, sale, peperoncino in polvere, aglio, origano)
– Kimchi di cavolo (cavolo cappuccio bianco, sale, cipolla rossa, peperoncino in polvere, aglio, zenzero fresco)
– Sauerkraut viola e zenzero (cavolo cappuccio viola, sale, zenzero fresco), Sauerkraut (cavolo cappuccio bianco, sale), Sauerkraut speziati (cavolo cappuccio bianco, sale, semi di finocchio), Sauerkraut limone e menta (cavolo cappuccio bianco, sale, menta, succo di limone)
– Giardiniera (carote, finocchi, cipolla, cavolfiore, acqua, sale)
– Carote in stick (carote, acqua, sale)
Inoltre, LIFe offre un formato da 1 kg destinato a ristoranti, bar e il settore HoReCa: tra i clienti dell’azienda vi sono locali rinomati come Davide Longoni e Le Polveri a Milano, MAMM a Udine e Pordenone, Sementis a Pietrasanta e Forno Brisa a Bologna, conosciuti per la loro attenzione alla qualità delle materie prime e alla promozione di un’alimentazione sana e gustosa.
La cultura della fermentazione e il microbiota intestinale
LIFe si impegna nella diffusione della cultura millenaria della fermentazione, evidenziando i benefici scientifici degli alimenti fermentati. Flavio Sacco, co-fondatore di LIFe e PhD in Biodiversità e Evoluzione, guida la produzione e la ricerca e sviluppo dell’azienda: attraverso il suo blog “Fermentalista” e i corsi che offre, Sacco promuove l’idea che i microbi siano una parte essenziale e benefica della vita quotidiana. Numerosi studi scientifici supportano l’influenza positiva dei cibi fermentati sul benessere del microbiota intestinale umano, un organo cruciale per la salute fisica e mentale.
La fermentazione: come funziona?
Gli alimenti fermentati sono prodotti che subiscono una trasformazione grazie all’azione di microrganismi come lieviti e batteri: esempi comuni sono pane, vino, yogurt e formaggi. Esistono anche alimenti fermentati meno comuni, provenienti da diverse tradizioni culinarie, come il kefir, il kombucha e il kimchi. La fermentazione può essere di diversi tipi, in base ai microrganismi coinvolti e ai prodotti finali. Tra i più diffusi vi sono la fermentazione lattica e alcolica, con risultati e sapori che variano in base al processo specifico e ai microrganismi presenti.
La fermentazione spontanea
La fermentazione spontanea avviene senza l’uso di microrganismi esogeni (starter) e si affida invece al microbioma autoctono dell’alimento: per ottenere una fermentazione spontanea, è necessario creare le condizioni ideali che favoriscano i microrganismi desiderati già presenti nell’alimento. Questo processo richiede un ambiente selettivo, creato attraverso un controllo attento delle variabili ambientali, come la temperatura, la salinità, la presenza di ossigeno e la durata della fermentazione. La fermentazione spontanea consente una grande ricchezza in biodiversità, con migliaia di ceppi batterici diversi, a differenza della fermentazione con starter che presenta solo i ceppi inoculati.
Alimenti fermentati e benefici per il microbiota intestinale
Gli alimenti fermentati fanno parte della dieta umana da circa 10.000 anni, e mentre in passato la fermentazione era principalmente utilizzata per la conservazione e la sicurezza alimentare, oggi è riconosciuta anche per i suoi benefici sul microbiota intestinale. Élie Metchnikoff fu uno dei primi a sostenere il potenziale dei cibi fermentati per la longevità, attribuendo la lunga vita dei contadini bulgari al consumo di latte inacidito.
Studi recenti, come “Gut-Microbioma-Targeted Diets Modulate Human Immune Status” pubblicato su Cell nel 2021, hanno dimostrato che una dieta ricca di alimenti fermentati può aumentare la diversità microbica dell’intestino e ridurre i marcatori legati all’infiammazione. Questo studio ha seguito 18 individui per 17 settimane, confrontando una dieta ricca di cibi fermentati con una ricca di fibre. I risultati hanno mostrato che il gruppo che ha consumato cibi fermentati ha visto un aumento significativo della biodiversità del microbioma intestinale e una riduzione dei marcatori infiammatori.