PIWI Italia è una novità rivoluzionaria nel mondo della viticoltura italiana. La neonata associazione si propone come un faro del settore, col progetto di portare avanti piantumazioni di viti resistenti alle malattie e alle infezioni da funghi. Oltre a questo, in un mondo dove l’ecologia è diventata una necessità e non solo un principio etico, PIWI Italia si propone di impegnarsi per un impatto ambientale sempre più ridotto

Un momento storico per la viticoltura italiana

A Venezia, durante l’evento nazionale “Vini PIWI“, è stato raggiunto un importante traguardo per la sostenibilità ambientale nel settore vitivinicolo italiano. E’ stata infatti costituita ufficialmente l’Associazione PIWI Italia, attraverso la firma del suo statuto. L’Associazione si pone l’obiettivo di promuovere la diffusione di vitigni resistenti alle malattie fungine e la produzione di vini che comportino un minor impatto ambientale. La sua nascita rappresenta l’avvio di una rivoluzione sostenibile nei vigneti di tutto il Paese

Nasce PIWI Italia, la rivoluzione sostenibile dei vigneti - Sapori News

Le viti PIWI: Una difesa naturale contro le malattie della vite

L’acronimo PIWI sta per la parola tedesca “pilzwiderstandsfähig”. Le viti PIWI rappresentano un incrocio naturale avvenuto in passato tra varietà europee di vite e varietà americane ed asiatiche portatrici di geni di resistenza alle malattie. Grazie a questa caratteristica genetica, le viti PIWI sono in grado di difendersi autonomamente dai principali patogeni viticoli, garantendo maggiore sostenibilità ambientale.
Il neo-eletto Presidente di PIWI Italia, Marco Stefanini, ha sottolineato l’importanza di questa rivoluzione, in grado di tutelare maggiormente la salute del consumatore e ridurre le emissioni inquinanti derivanti dall’impiego di prodotti fitosanitari. Secondo Stefanini, poi, le viti PIWI rappresentano anche un fondamentale contributo alla ricerca scientifica per lo sviluppo di nuove varietà resistenti. L’ottica quindi è quella di innovazione compatibile con la salvaguardia dell’ecosistema viticolo.

PIWI Italia: nuova leadership e membri fondatori

La guida di PIWI Italia può contare su personalità di spicco del mondo della ricerca viticola. Il presidente Marco Stefanini, a capo dell’Unità di Genetica e Miglioramento Genetico della Vite presso importanti istituzioni; e il vice presidente Riccardo Velasco, direttore del rinomato Centro di Ricerca in Viticoltura ed Enologia di Conegliano. Queste due personalità rappresentano un legame strategico con i più qualificati enti impegnati nell’innovazione varietale. L’associazione può inoltre fare affidamento sul sostegno di oltre 250 produttori vitivinicoli, soci fondatori provenienti dalle principali aree di coltivazione della vite in Italia: Veneto, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte hanno aderito con entusiasmo a questo ambizioso progetto per la sostenibilità del settore. Il Presidente Stefanini e il Vice Presidente Velasco, con le loro riconosciute competenze scientifiche, insieme all’ampio numero di aziende già associate, sono strategici per favorire la diffusione delle viti PIWI e il successo dell’importante missione dell’Associazione.

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Obiettivi e futuro della viticoltura resiliente

Il Presidente Stefanini ha rimarcato gli obiettivi primari che PIWI Italia intende perseguire nei prossimi anni. In primo luogo, l’associazione si impegnerà nella sensibilizzazione degli operatori sulle potenzialità delle varietà resistenti. Un altro focus è l’attività di coinvolgimento politico per favorirne l’autorizzazione e diffusione in tutte le regioni produttive. Determinante sarà anche il contributo alla ricerca per ampliare il ventaglio di varietà a disposizione dei viticoltori, adatte ad adattarsi ai cambiamenti climatici in atto. Con il surriscaldamento globale in corso, è infatti cruciale identificare le uve in grado di resistere alle mutate condizioni ambientali, garantendo un futuro sostenibile al settore. Altro obiettivo primario è ridurre l’impiego di prodotti fitosanitari, adottando pratiche agronomiche sempre più ecocompatibili: ciò risulta essenziale per rispondere alle sfide ambientali odierne e di domani.