Blonde d’Aquitaine, la razza italo francese da sempre favorita dall’alta cucina per le sue qualità, ha come testimonial d’eccezione lo chef Davide Oldani che la sceglie anche per la sua sostenibilità.

Blonde d’Aquitaine, la razza italo francese scelta dall’alta cucina

Un recente incontro ed uno chef come testimonial d’eccezione per valorizzare l’eccellenza di Blonde d’Aquitaine, la razza nata in Francia ed allevata in Italia: Davide Oldani racconta della sua scelta a favore di questa carne, da sempre favorita dall’alta cucina.

“Quello di noi cuochi è sì un lavoro artistico, ma allo stesso tempo impone il dovere di nutrire e informare il commensale nella maniera più corretta e precisa possibile. In passato, nel nostro paese abbiamo abusato della produzione di carne: la tracciabilità certificata previene questa esasperazione” racconta chef Oldani che da sempre ha fatto della sostenibilità una bandiera della sua cucina, come testimonia la Stella verde del suo palmarès.

Quello di Blonde d’Aquitaine non è un semplice marchio ma una vera e propria filosofia d’eccellenza, raccontata dal direttore OS Blonde d’Aquitaine Lionel Giraudeau che ha voluto sottolineare come questa razza promuova un forte spirito di collaborazione tra Italia e Francia, nell’ottica della sostenibilità come elemento distintivo della filiera italo francese.

La sostenibilità come valore distintivo della filiera

La sostenibilità che è un valore sempre più importante e di valore nell’ambito della zootecnia attuale, come ha raccontato Franco Martini presidente di Asprocarne Piemonte: un approccio etico impiegato negli allevamenti protetti che tutela il benessere animale e la sicurezza alimentare. Per rendere visibile l’impegno di questi allevamenti sono stati creati dei disciplinari riconosciuti dal Ministero dell’agricoltura e dalla Commissione europea. L’obiettivo è distinguere le aziende che applicano questi strumenti di tutela da quelle che invece utilizzano un approccio di allevamento intensivo, per alzare il livello qualitativo del settore.

Un minor stress produttivo sugli allevamenti permette di puntare sulla qualità del prodotto e sul benessere del bestiame, ed avere così sulle tavole e nelle cucine degli chef un prodotto che – grazie anche alla sua certificazione di sostenibilità – assicura agli ospiti un’esperienza ineccepibile ed indimenticabile.