Un angolo di Sicilia a Milano, il ristorante Terrammare – aperto dal 2020 – vedrà da ora in poi una conduzione tutta al femminile: Stefania Lattuca dopo due anni di collaborazione con chef Peppe Barone prende la guida del ristorante in piena autonomia e chiama al suo fianco, in cucina, la giovanissima chef Giada Botarelli.

Ristorante Terrammare, un angolo di Sicilia a Milano

Nato all’inizio del 2020 da un’idea di Stefania Lattuca, Terrammare è un ristorante 100% siciliano nel cuore di Brera, una rappresentazione della Sicilia autentica a Milano: un progetto di cucina mediterranea e creativa che adesso vede la sua svolta tutta al femminile.

Infatti dopo due anni di collaborazione con lo chef Peppe Barone, adesso sarà la stessa Stefania Lattuca a prendere le redini del ristorante in maniera autonoma: sarà lei a raccontare – in sala –  la Sicilia agli ospiti del ristorante, oltre ad occuparsi anche della cantina.

Svolta al femminile anche in cucina

Ad affiancarla in questa avventura ci sarà, in cucina, la giovanissima chef Giada Botarelli, 23 anni e tanta voglia di mettere la sua creatività nei piatti e nel menù del ristorante che curerà personalmente.

Il menù di Terrammare gioca con l’anima e la tradizione della Sicilia e la voglia di rappresentare la cucina di una città cosmopolita come Milano: i piatti esprimono tradizione e contemporaneità, con una visione internazionale frutto della passione per i viaggi di Stefania Lattuca.

Un menù tra Sicilia tradizionale e la Milano cosmopolita

Non possono mancare nel menù piatti come l’Arancino con Riso Carnaroli riserva mantecato al burro e parmigiano, e l’iconica pasta con le sarde e l’altrettanto irrinunciabile caponata, ma la carta del ristorante Terrammare offre  nuovi piatti che mostrano la voglia di novità e l’attenzione alla stagionalità. 

Ed allora ecco che troviamo in questo periodo invernale piatti come gli Scampi al sale, Chutney di Mango e Radici dolci oppure la capasanta glassata arricchita da un ristretto di Cicale e scaglie di tonno.

Tanta fantasia anche nei secondi, con un insolito abbinamento tra polpo, burrata ed nduia, ed anche il Pollo Ficatum con mais soffiato, crema di patate e pancetta croccante.

Ed ovviamente non poteva mancare l’attenzione verso chi sceglie una cucina vegetariana con l’uovo pochè con spuma di pecorino e bistecca di cavolfiore con tartufo nero e nocciole.

Terrammare: la Sicilia non soltanto in cucina

A Terrammare non solo la cucina parla di Sicilia: tutti i materiali usati nell’allestimento, infatti, sono siciliani al 100%: dalle sedie dal design moderno – scelte in quattro tonalità in contrasto per creare quella nota fuori riga che dà una nota frizzante e pop all’ambiente – alle ceramiche di Cerruto di Modica che arricchiscono il ristorante; dai piatti fatti a mano da Alessandro De Rosa di Thalass all’artigiano Roberto Savarino per il legno fino al menu cartaceo realizzato da Pietro Bonomo della tipografia storica Molithus di Modica. 

“L’idea è stata quella di ricreare un ambiente dove l’accoglienza fosse sovrana, come nella migliore cultura siciliana, ma che uscisse dal linguaggio canonico della ristorazione, raccontando l’esperienza della Trinacria” raccontano Viviana Pitrolo e Danilo De Maio di Dark2, architetti non a caso sciclitani. “Abbiamo utilizzando delle cementine di recupero da antiche residenze siciliane, simbolo della nostra tradizione da utilizzare in un linguaggio moderno, per realizzare una sorta di tappeto che si abbina a un moderno pavimento di microcemento che imita l’effetto tattile del velluto.
Dall’entrata si incontrano una serie di cerchi perfetti simili a un cannocchiale che indirizzano alla sala principale dall’effetto materico e dai colori scuri, a cui abbiamo aggiunto tavoli di legno di frassino ulivato a interi pezzi singoli, per creare quel rapporto diretto con la natura tipico della cultura siciliana”. 

A tavola con i colori del mediterraneo

Tutto all’interno del locale parla della Sicilia: la tavola è apparecchiata in modo da esaltare l’effetto materico degli elementi in particolare il legno, il ferro, il verde acqua, che riprendono idealmente i colori del mediterraneo e la terra e il mare che danno nome al locale,  e non mancano elementi che richiamano il barocco come l’enorme candelabro degli antichi saloni ripensato in chiave moderna oppure i paralumi diversi uno dall’altro, in vetro e con un richiamo ai bicchieri.

Appena entrati poi, immediatamente si va con lo sguardo alla cucina a vista, vero nucleo centrale e creativo del ristorante.

Una bella svolta “al femminile” nel mese che celebra tutte le donne!

Ristorante Terrammare
Via Giuseppe Sacchi, 8, 20121 Milano