Un corso universitario da seguire online e in presenza — con formula week end — per formare comunicatori e manager del cibo e del vino di domani.

Sesta edizione del master in Filosofia del Cibo e del Vino

E rispondere alla crescente esigenza di trasformazione digitale delle aziende che operano in un settore in cui il web è diventato cruciale. Ma, anche, in cui è richiesta una sempre maggiore competenza e preparazione storica, filosofica e tecnica.

Sono aperte fino al 27 febbraio 2023 le iscrizioni alla sesta edizione master di primo livello in Filosofia del Cibo e del Vino della facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, pensato per studenti e lavoratori con background formativi e professionali diversi. Le attività didattiche prenderanno il via a partire dal 24 marzo e si svolgeranno in modalità mista.  

Gli obiettivi

Giunto ormai alla sua sesta edizione, il Master in Filosofia del Cibo e del Vino coniuga il meglio della formazione d’eccellenza dell’Università Vita-Salute San Raffaele con l’expertise di partner di pregio, come il gruppo ISWA, Petra Molino Quaglia e Le Soste – storica associazione rappresentante l’alta ristorazione italiana fondata da Gualtiero Marchesi -, che rappresentano alcune tra le massime espressioni del Made in Italy, della cultura del cibo e dell’ospitalità.

Nato nel 2017 da un’idea del filosofo Massimo Donà, il Master si è affermato in Italia come una delle più importanti e prestigiose scuole di alta formazione dedicate all’educazione di figure professionali che sappiano muoversi con versatilità e competenza nel mondo dell’enogastronomia.

Un master con diverse anime

Varie le anime del corso di studi. Una prevede un approccio antropologico-filosofico, grazie ai docenti della Facoltà di Filosofia fondata da Massimo Cacciari che forniranno strumenti culturali sulla valenza simbolica di cibo e vino e sulla loro importanza all’interno di una comunità, analizzandone il ruolo nelle diverse tradizioni religiose.

Gli studenti ripercorreranno, così, la storia della cucina occidentale. Imparando a conoscere i piatti e i prodotti, ma pure a chiedersi cosa c’è dietro il semplice alimento.

Che evoca continuamente tradizioni, ricordi ed emozioni.

L’obiettivo è trasmettere la connessione tra il cibo e il suo ambiente, le abitudini della società contemporanea e le pratiche del passato, nell’ottica della valorizzazione dei prodotti, delle tradizioni e dei territori.

Un’altra anima, invece, presenta sfumature più pratiche e imprenditoriali, con lezioni tenute da professionisti illustri, provenienti da ambiti diversi: dalla cultura gastronomica, al giornalismo, passando per manager e  aziende partner, che offriranno le competenze sullo sviluppo imprenditoriale e l’internazionalizzazione del made in Italy: si entrerà dentro la filiera agroalimentare dei prodotti più significativi del nostro Paese (olio, caffè, vino, pasta, farine, ecc.) apprendendo, grazie ai laboratori, tecniche di degustazione sensoriale per riconoscere la qualità e le caratteristiche delle materie prime.

Un’officina della comunicazione

Verrà allestita, poi, una vera e propria officina della comunicazione, in cui i partecipanti sperimenteranno concretamente cosa significhi comunicare oggi il cibo e il vino attraverso uno storytelling avvincente. Ma il focus, nelle lezioni, verterà anche su come costruire una strategia di promozione, sia tradizionale sia digitale.

Le lezioni teoriche si terranno esclusivamente da remoto, il fine settimana a partire dal venerdì pomeriggio, mentre gli appuntamenti riservati alle esperienze sensoriali, alle visite in azienda e ai laboratori di degustazione, si concentreranno in settimane dedicate e si svolgeranno esclusivamente in presenza.

Oltre ad un progetto finale, per il conseguimento del titolo è previsto un tirocinio formativo presso enti di alto profilo convenzionati che operano nell’ambito della comunicazione, della produzione e della promozione del patrimonio enogastronomico italiano. 

Gli stage del Master in Filosofia del Cibo e del Vino

Oltre alla didattica, il corso prevede un tirocinio, fondamentale per fare esperienza sul campo. Numerose realtà, tra le più importanti del settore agroalimentare, hanno messo a disposizione le loro strutture per gli stage con durata di 300 ore: marchi come quelli del Gruppo Italian Signature Wine Academy — Iswa Allegrini, Bellavista, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Marchesi de’ Frescobaldi, Planeta, Masciarelli e Villa Sandi) —, anche Eataly, Molino Quaglia e le celebri realtà aderenti a Le Soste. Secondo gli studi di Almalaurea e i dati rispecchiati dal placement di chi ha già frequentato le precedenti edizioni del master, chi segue un percorso formativo nel campo del food nel 64,1 percento dei casi lavora stabilmente già a un anno dal conseguimento del titolo di studi. Poi, dopo cinque anni, la percentuale sale all’85,5.