Oggi sono numerosi gli appassionati di cucina in Italia, e non potrebbe essere diversamente, dato che si parla di un elemento che fa parte delle nostre tradizioni.

La passione per la cucina può facilmente trasformarsi in un secondo hobby, avente a che fare con la scrittura, e persino in una fonte di reddito.
Si parla nello specifico dei blog di settore, che possono permettere all’amante dei fornelli di esprimersi e al tempo stesso di guadagnare grazie al traffico.

Come aprire un blog di cucina?

Per prima cosa conviene sempre scegliere una nicchia nella quale specializzarsi come, ad esempio, la cucina vegana, il tutto per dare un indirizzo preciso al proprio sito web. In secondo luogo, è necessario studiare un po’ per capire come funziona un servizio di hosting, e come si installano e si utilizzano CMS come WordPress. Chi scrive dovrà anche impostare un piano editoriale e riempire il blog con costanza, perché solo così potrà crescere, anche se ci vorranno tempo e pazienza.

Andando nel tecnico, se si scrivono le ricette è importante studiare anche come funzionano i dati strutturati, che aiutano Google a capire meglio le informazioni contenute nei testi. Ovviamente, trattandosi di un argomento molto pratico, può rappresentare un extra importante la realizzazione di video e l’apertura di un canale YouTube ufficiale, insieme ai canali social e alle foto dei vari passaggi di una ricetta. Inoltre, si consiglia di fare rete con gli altri blogger di cucina, e di studiare i sistemi per monetizzare il sito. Le opzioni principali sono le ADS, le affiliazioni e le sponsorizzazioni dirette, oltre al già citato YouTube.

Quanto costa aprire un blog di cucina?

Dipende tutto dagli obiettivi che il blogger fissa, e dalla mole di lavoro. L’hosting non costa molto, considerando che alcuni servizi economici prevedono una spesa di 30-40 euro l’anno.

Ovviamente scrivere costa: non si parla di soldi ma di tempo, se è il blogger a curare personalmente i contenuti, ma rappresenta comunque una spesa da tenere in conto. Tra i costi fissi troviamo anche le utenze. In primo luogo, si fa riferimento al costo della connessione al web, che può essere ammortizzato valutando alcune tipologie di offerta Internet per partita iva, se il blogger ha deciso di diventare un professionista in questo campo. Bisogna anche considerare i costi di luce e gas, che aumenteranno per via della crescita del tempo dedicato ai fornelli e alla preparazione delle ricette.

Chi desidera realizzare i video dovrà anche acquistare l’attrezzatura per videomaking, che può avere un costo importante, superiore ai 2.000 euro. Va comunque detto che, trattandosi di una passione, i costi devono essere visti più che altro come un investimento, soprattutto se si ha intenzione di monetizzare il proprio blog.