La grande bellezza di una città come Roma sta nella sua storia, nell’arte che arricchisce ogni suo angolo, anche il meno conosciuto, e nel cibo, quello dei primi piatti, goduriosi e intrisi di miti e leggende davvero uniche.

Dalla carbonara, alla gricia, alla cacio e pepe: qui c’è solo l’imbarazzo della scelta!
Certo, bisogna essere pronti ad una super mega abbuffata, perché al romano mangiare piace, e non poco.

Primi piatti Roma: tutto il gusto della tradizione

L’origine della carbonara è piuttosto incerta, forse è per questo che la sua preparazione si presta a tante interpretazioni, partendo, però, sempre dagli ingredienti di base: tuorlo d’uovo, guanciale amatriciano stagionato, pecorino romano e pepe nero.

 

Spaghetti o rigatoni? Ecco, questo è il dubbio amletico che fa impazzire i romani e non solo.
La tradizione vuole che il piatto, al quale è stata dedicata una giornata del calendario, il 26 aprile, sia fatto con gli spaghetti, con buona pace degli amanti della pasta corta!

Per preparare un’ottima carbonara ci sono da rispettare delle semplici regole.
Innanzitutto, sono banditi dalla preparazione la cipolla e l’aglio.
Poi, la carbonara va preparata con il guanciale e non con la pancetta.
Tra i formaggi, super consigliato l’uso del pecorino romano, quindi, niente parmigiano o formaggi simili.

Un’altra annosa questione riguarda la cottura delle uova, bisogna stare attenti, perché a volte sono troppo crude e a volte si rischia di servire una frittata con la pasta.
E non è quello l’intento!

Tra i primi piatti Roma più amati, non possiamo non menzionare la gricia.
Detta l’amatriciana bianca è un piatto povero consumato dai pastori quando si trasferivano al pascolo.

Le scorte di cibo dei pastori erano limitate, però nelle loro casacche non mancavano mai guanciale e pecorino, con i quali si dilettavano anche ad alta quota a preparare questo piatto povero, ma ricco di gusto.

Uno dei primi piatti più conosciuti al mondo sono i rigatoni all’amatriciana.
La tradizione vuole che il piatto sia originario di Amatrice, piccolo paese in provincia di Rieti; ed è proprio il Comune di Amatrice a diffondere la versione ufficiale dell’amatriciana.
Per preparare un’amatriciana a regola d’arte, servono pomodori pelati, guanciale amatriciano stagionato, pepe nero, pecorino romano e peperoncino.
Primo semplice, ma dal gusto avvolgente.

Sicuramente meno nota delle precedenti, la pasta alla zozzona è un primo che entra di diritto tra le bontà romane.
Pecorino, guanciale, cipolla e crema di uova, insomma un concentrato di ingredienti cari alla cucina laziale.
La ricchezza del sugo si adatta bene sia alla pasta corta che lunga.

La cacio e pepe: nella top ten dei primi romani
Quali sono i migliori primi piatti Roma? - Sapori News

La cucina romana soddisfa tutti i palati: anche chi non ama il guanciale trova nelle ricette capitoline il suo primo prediletto, la cacio e pepe.
Un piatto semplice solo all’apparenza, perché tutti sanno fare una “specie” di cacio e pepe, pochi eletti sanno realizzare la cremina fatta solo con il formaggio. 

Ecco qualche consiglio per preparare una cacio e pepe a regola d’arte:

  • Utilizzare gli spaghetti
  • Scegliere pecorino romano di qualità
  • Optare per il pepe in grani
  • Creare un mix perfetto tra formaggi e pepe
  • Dosare i mestoli d’acqua sia per ottenere la famosa cremina, sia nella preparazione della crosta
  • Non usare la pasta all’uovo, perché è troppo porosa e assorbe eccessivamente il condimento
  • Sono banditi dalla cucina del vero chef: panna, olio e burro

La cucina romana ha saputo mantenere la sua autenticità nei secoli, appagando il palato di turisti e romani alla ricerca di genuinità, storia e tradizione.

È possibile degustarla nelle trattorie e osterie del centro storico o, seguendo i nostri consigli, comodamente a casa propria.

D’obbligo accompagnare il pasto con del buon vino rosso locale.