Per valorizzare i prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna in ristoranti e alberghi tra Riviera e città d’arte, nasce il Viaggio nella Food Valley, che abbina agroalimentare e turismo. Si parte a Pasqua con 420 attività

L’Emilia Romagna, regione da sempre all’avanguardia nel mondo dell’enogastronomia, si prepara a lanciare una campagna di comunicazione di primissima importanza al fine di promuovere i prodotti tipici regionali attraverso gestori e clienti di alberghi e ristoranti, dalle città fino al mare: la Food Valley italiana tra cultura, riviera, prodotti tipici e itinerari del gusto. 

Questa interessante iniziativa è stata presentata venerdì scorso a Bologna dal presidente stesso della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, oltre che dall’assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi, e da rappresentanti di MARR e di Apt Servizi Emilia-Romagna.

Emilia Romagna, la Food Valley italiana

L’Emilia Romagna e il suo territorio come risaputo hanno la maggior concentrazione italiana di prodotti a marchio DOP e IGP; tra questi si annoverano, solo per citarne alcuni, il Parmigiano-Reggiano, il Prosciutto di Parma, l’Aceto balsamico o il Culatello conosciuti in tutto il mondo, ma non ne mancano altri più di nicchia ma altrettanto significativi.

Questo “viaggio” nella Food Valley ha l’obiettivo di far conoscere il territorio dell’Emilia Romagna e le sue attrattive, partendo proprio dalle specialità gastronomiche che vengono offerte, da chi le produce e le lavora, fino a chi le porta definitivamente in tavola

Il Progetto Viaggio nella Food Valley

Viaggio nella Food Valley è un progetto supportato principalmente da Apt Servizi Emilia-Romagna e MARR, società leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari agli operatori della ristorazione, che ha dato un importante contributo operativo all’evento, messo in piedi dalla Regione per individuare operatori economici del canale Ho.re.ca (i servizi di ospitalità e ristorazione), che avevano voglia di partecipare ad attività di comunicazione riguardanti i prodotti agroalimentari regionali a qualità regolamentata Dop, Igp, ma anche a marchio Pat (Prodotti agroalimentari tradizionali), Qc (Qualità controllata) o biologici.

Segnaliamo che attualmente (la prima fase) le strutture coinvolte sono 420, tra cui si annoverano 70 ristoranti e ben 350 alberghi con ristorazione.

Food Valley: la parola alle istituzioni

Anche in questo progetto c’è l’idea di lavorare insieme – ha confermato il Presidente della Regione Emilia Romagna Bonaccini -. I produttori, le aziende agroalimentari, la distribuzione, fino ai ristoratori e agli albergatori: una partita con diversi attori per far crescere il settore delle produzioni Dop e Igp, fondamentale nel nostro sistema agroalimentare, allargando la platea e il loro spazio di mercato.La scelta di un partner privato con una forte capacità di penetrazione del mercato va proprio in questa direzione”.

Il turismo in Emilia-Romagna – prosegue il Governatore – si arricchisce ogni volta di nuovi strumenti per fidelizzare una clientela che sempre più cerca stimoli, novità, turismo intelligente e nuove esperienze. Ripartiamo dopo i durissimi mesi della pandemia e in un momento estremamente difficile per la situazione internazionale e la guerra in Ucraina- conclude-, con un’azione di promozione reciproca che sostenga agricoltura e turismo”.

Aggiunge invece l’assessore Mammi che l’idea è di “portare i prodotti di qualità del sistema Dop e Igp dell’Emilia-Romagna nel cuore della ristorazione e dell’accoglienza. Per fare questo abbiamo il piacere di collaborare con un partner fortemente rappresentativo nei confronti del mercato e dei servizi di ospitalità e ristorazione. In questo modo, si favorisce la scoperta di prodotti anche meno noti e si rafforza anche su questo versante l’attrattività della regione”.