Cantina Colli Euganei per la ricerca: 50mila euro all’università di Padova - Sapori News La somma raccolta grazie ai due vini del progetto VO’ permetterà di sostenere la ricerca dell’equipe del Prof. Crisanti per la lotta al Covid-19. Le bottiglie sono acquistabili fino a fine anno in tutti i punti vendita aderenti

Dalla vocazione vinicola dei Colli Euganei arriva un aiuto concreto alla ricerca scientifica contro il Covid-19. Cantina Colli Euganei ha consegnato all’Università degli Studi di Padova i primi 50mila euro raccolti grazie al progetto VO’ per la ricerca: due vini solidali nati per raccogliere fondi da destinare al Dipartimento di Microbiologia e Microbiologia Clinica guidato dal Professor Andrea Crisanti.
Le bottiglie, il Serprino Spumante DOC Colli Euganei e il Rosso DOC Colli Euganei che ben rappresentano la tradizione vitivinicola dell’area, sono state presentate nel mese di giugno e messe in commercio al prezzo di 4,95 euro grazie alla collaborazione di supermercati e punti vendita aderenti al progetto, dove saranno acquistabili fino a fine anno. Per ogni vino venduto, 1 euro viene donato all’Università di Padova – 50 centesimi dalla cantina e 50 centesimi dalle grandi insegne della distribuzione organizzata coinvolte – e 10 centesimi al Comune di Vo’, con l’obiettivo di finanziare la ripresa economica del Paese e il rilancio del territorio.
“Grazie al progetto VO’ per la ricerca – dichiara Lorenzo Bertin, Presidente di Cantina Colli Euganei – possiamo sostenere attivamente gli studi scientifici contro il Coronavirus attraverso quello che sappiamo fare meglio: il vino. La somma consegnata oggi è solo la prima parte della raccolta, che continuerà fino alla fine dell’anno e che siamo sicuri ci potrà dare ulteriori grandi soddisfazioni. Le attività della nostra cittadina sono state le prime in Italia, assieme a quelle di Codogno, a soffrire per l’emergenza sanitaria, ma grazie a questa iniziativa stanno diventando un modello di rinascita per tutto il Paese.”
“Un contributo alla lotta contro la pandemia che scalda il cuore, perchè arriva dal territorio di Vo’, paese che ha pianto la prima vittima causata dal Coronavirus in Occidente – spiega Rosario Rizzuto, Rettore dell’Università degli Studi di Padova – Un luogo dove l’ateneo è ormai di casa, per via degli studi epidemiologici che abbiamo portato a termine grazie anche alla straordinaria collaborazione della popolazione. Un legame forte che ora viene ancor più rinsaldato dalla scelta dei promotori del progetto: credere nella ricerca scientifica, unica chiave per sconfiggere la pandemia, è essenziale.
Il sistema sanitario Veneto, al quale abbiamo dato il nostro contributo appassionato, attraverso l’impegno di migliaia di persone, si è dimostrato efficace nel tutelare la salute di cittadine e cittadini di fronte ad un pericolo grave e sconosciuto che ha stravolto la quotidianità di tutti noi: grazie alla scienza potremo continuare il lavoro straordinario che stiamo realizzando”.

Partner del progetto:
Despar, Eurospar, Interspar, Alì, Famila, A&O, Mega, Cadoro, Iperlando, Maxi, Spak, SuperW, Eurospesa, Crai, Autogrill.