I poteri afrodisiaci del Mokamisù - Sapori News

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Ferrieri apre nel cuore di Napoli una nuova pasticceria

Il pasticciere Vincenzo Ferrieri: “Mi piace pensare che questo dolce possa rappresentare la ripresa del nostro Paese”

“Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è ?”

Questo era lo slogan che Nino Manfredi negli anni ottanta recitava nello spot di una nota marca di caffè, ma prima ancora c’erano Caballero e Carmencita nel celebre cartoon di Carosello.

Il gelato napoletano risale al XIX secolo in America.

Si chiama gelato “napoletano” per via delle sue radici partenopee. Furono i primi immigrati a preparare i primi “spumoni”. Successivamente il gelato si è trasformato mantenendo lo stampo rettangolare o quadrato, mentre gli spumoni classici sono realizzati in uno stampo rotondo. Inoltre, gli stampi per gelato napoletani sono costituiti da circa un terzo di ciascun sapore. Dunque due delizie, il caffè e il gelato, che hanno contribuito insieme alla canzone napoletana, a far conoscere la città di Napoli in tutto il mondo.


I poteri afrodisiaci del Mokamisù - Sapori News
Vincenzo Ferrieri, il noto pasticciere napoletano la cui fervida immaginazione erutta idee nuove a ritmo continuo, ha ideato il “Mokamisù“: un dolce tiramisù presentato in caffettiera. Questo sarà il dolce di punta della nuova pasticceria che Ferrieri ha aperto mercoledì scorso in piazza Dante, presso i locali dell’ex anagrafe del Comune.

Il pasticciere Vincenzo Ferrieri ha dichiarato: «Mi piace pensare che questo dolce possa rappresentare la ripresa del nostro Paese».

Il Tiramisù è una delle ricette più conosciute e antiche della cucina italiana, ed è apprezzato in tutto il mondo. E’ anche uno dei dolci o gelati più versatili, in quanto la sua ricetta – estremamente semplice – oggi vanta decine di varianti (alla frutta, al pistacchio, agli amaretti, etc.). Nella versione classica è composto da strati di biscotti friabili inzuppati nel caffè ( non uno qualsiasi…il caffè napoletano ovviamente !) e farciti con una crema a base di mascarpone.


Le origini del tiramisù sono incerte e sono almeno tre regioni a contendersele: Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Il nome “tiramisù” sembra risalire, invece, alla nomea che gli veniva conferita dai cortigiani della Serenissima a Venezia, i quali erano convinti che questo dolce avesse dei poteri afrodisiaci tanto da gustarlo ad ogni appuntamento galante (certamente Casanova ne deve aver mangiato tanto !).

Questo dolce a Napoli ha attecchito particolarmente bene, forse perché il caffè – ovvero l’ingrediente principale del tiramisù – è un’icona nel capoluogo partenopeo. 

Così Vincenzo Ferrieri, patron di “SfogliateLab” (storica pasticceria sita in piazza Garibaldi) e inventore della Sfogliacampanella (la sfogliatella riccia con il cuore di babà), in vista dell’apertura di un suo secondo bar – pasticceria in un locale storico ubicato a piazza Dante, ha pensato di creare il “Mokamisù”: il tiramisù, fatto secondo la ricetta classica, servito all’interno di una moka, la caffettiera più amata dagli italiani e il “must have” di tutte le case napoletane.

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«Questa volta ho voluto conferire un tocco di napoletanità a un dolce le cui origini non ci appartengono, ma che piace tanto ai napoletani. Non ho manipolato la ricetta, piuttosto il modo di presentare il tiramisù, che viene servito in una moka che chi lo mangia può tranquillamente portare a casa», afferma Vincenzo Ferrieri. «Mi piace pensare che questo dolce, già dal nome rincuorante, presentato in questo modo possa rappresentare la ripresa del nostro Paese. La moka è il primo oggetto che utilizziamo al mattino per fare quel caffè che ci dà la giusta carica di energia per affrontare la giornata», conclude Ferrieri.

Non possiamo che auspicare insieme a Vincenzo Ferrieri di dimenticare presto questi mesi mettendoci tutto il nostro impegno per tornare presto alla nuova normalità. Purtroppo il padre di Vincenzo, Salvatore, è stato affetto da Covid, «Dedico a lui e a tutti coloro che sono guariti quest’apertura. Un nuovo inizio è possibile !» questo è l’augurio a cui ci accomuniamo anche noi.

Harry di Prisco