Apre ad Ercolano “Acquerello”  il primo ristorante gourmet ideato per il post-lockdown - Sapori News

“Vogliamo restituire a chi si vorrà concedere una fuga culinaria in città il gusto e la gioia di vivere”

 

Il Vesuvio ha sempre segnato la storia di Napoli, il Grande Fratello a volte cattivo e a volte buono con i suoi prodotti di eccellenza gastronomica, sono stati da sempre utilizzati dai napoletani nella cucina tradizionale.

Sulle sue pendici viene praticata da secoli un’agricoltura rigogliosa nei luoghi attraversati dalla lava. La terra che si coltiva è ricca di sali minerali e i lapilli e le pomici consentono l’ossigenazione ottimale per le coltivazioni in un terreno così fertile per le piante.

Tanti i frutti che trovano la condizione ottimale per sprigionare profumi e sapori particolari: i friarielli; le albicocche, di cui se ne annoverano alcune decine di varietà; i famosi pomodorini del piennolo col pizzo (da non confondere da quelli di colore giallo) e ovviamente il vitigno vesuviano come la varietà Lacryma Christi.

Tali prodotti di assoluta eccellenza forniti dai produttori locali, trasformati in capolavori di alta cucina, sono presenti nel menù del ristorante “Acquerello” inaugurato nei giorni scorsi presso l’ultimo piano della galleria “Le Pendici” ad Ercolano.

Dalle sue sale si domina un panorama mozzafiato sul golfo di Napoli che sembra di poter toccare con mano.

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lo chef Antonio Borrelli

Lo chef Antonio Borrelli è stato chiamato a dirigere la brigata di cucina, con alla base ingredienti italiani, soprattutto campani, per creare con il suo estro piatti stagionali che sorprendono per la particolarità dell’estetica e del gusto.

Il vecchio menù cartaceo è stato abolito e sostituito con quello digitale.

Il ristorante è aperto a cena tutti i giorni tranne il lunedì che è il giorno di chiusura settimanale.

Se il menù è digitale le portate sono reali e succulente e possono essere degustate singolarmente oppure attraverso un menù degustazione, accostate agli ottimi vini e ai cocktail appositamente ideati.

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Stefano e Luigi Irollo con il papà

La famiglia Irollo – gli imprenditori che hanno ideato “Acquerello” – lo hanno voluto come un polo animato da una grande comunità unita, dalla cultura e dalla volontà di valorizzare la ricchezza delle eccellenze artigiane campane e italiane.

I fratelli Stefano e Luigi con il loro papà, soci nell’impresa, hanno voluto trasferire la ricchezza della cultura artigianale campana e italiana sia nel décor, sia nella proposta gastronomica di fascia alta.

«La cucina e l’ospitalità hanno il ruolo fondamentale di promotrici del buon vivere e della coesione sociale, temi più che mai attuali per la ripresa del nostro Paese» spiegano i fratelli Irollo. «Ci auguriamo che tra gli insegnamenti che possiamo trarre da questa delicata esperienza che stiamo vivendo ci sia anche un nuovo approccio all’alimentazione, più consapevole e rispettoso del territorio ed, in generale, della natura. Non dobbiamo pensare a quello che non si può fare e a quello che si è perso: dobbiamo concentrarci su quello che si può fare. Vogliamo restituire a chi si vorrà concedere una fuga culinaria in città il gusto e la gioia di vivere», concludono i germani Irollo, questa la loro mission per il prossimo futuro che è già l’oggi.

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Uovo cotto a 62 gradi su crema di piselli al rosmarino, vortice di caprino, topinade di olive nere e ketchup di pomodoro San Marzano (1)

Nei piatti si avverte una commistione tra materie prime più ataviche risvegliate da cotture innovative dalle quali vengono fuori combinazioni extra-ordinarie.

Così lo chef Antonio Borrelli presenta la sua idea di gastronomia: «Rinascere attraverso la cucina e recuperare l’heritage del territorio sono gli spunti dai quali sono partito per creare il menù di Acquerello.

Sarà la varierà che condizionerà il menù in base ai prodotti locali disponibili.

«Collaboriamo con i produttori della zona per dare il massimo sostegno alla filiera ed abbattere gli sprechi. In quest’ottica alcune portate saranno arricchite da un pairing speciale: non solo vini, ma anche soft e long drink preparati con materie prime locali e creati dal bar manager Elpidio Dell’Aversano», conclude Borrelli.

Lo stile del locale è contemporaneo, reso unico da elementi d’arredo caratteristici e materiali particolari provenienti da tutta Italia : legni pregiati, cristalli, tessuti e quadri fanno da cornice alle sale arredate con cura.

Ricordiamo che il locale è stato ideato appositamente per rispettare tutti i protocolli nazionali e regionali di sicurezza sanitari vigenti anti-Covid 19, pertanto, per consentire la massima distanza tra i tavoli e la massima sicurezza dei clienti e del personale, sulla terrazza è stato creato anche un pop-up restaurant all’aperto con tavoli spaziosi, tutti rigorosamente “vista Vesuvio e vista mare”.

I pop up restaurant sono quelli che nascono dal nulla, fenomeno che da quasi un decennio sta spopolando soprattutto all’ estero e che anche in Italia sta lentamente emergendo.

I Temporary Restaurant, detti anche pop-up restaurant, perché, proprio come i pop-up che si aprono all’improvviso mentre si naviga in internet, sono ristoranti che nascono dal nulla, con un ricercato effetto sorpresa.

E siamo certi che le sorprese non mancheranno sulle tavole della terrazza dell’Acquerello dove tutti i colori della tavolozza sono presenti, dal panorama all’alta gastronomia.

Harry di Prisco