Cantina Lavis e le sue espressioni trentine - Sapori News Cantina Lavis rappresenta un patrimonio collettivo posizionato nel cuore del Trentino con i suoi circa 600 soci che custodiscono e curano 750 ettari di vigna all’interno di un territorio collinare particolarmente vocato alla vite

La Cantina, nata ufficialmente nel dopoguerra per opera di 14 intraprendenti viticoltori, porta nel nome e nel logo il suo legame con il territorio e la sua antica tradizione vinicola: il nome, che è il medesimo della cittadina in cui ha sede, deriva dal torrente Avisioche porta in sé il sostantivo latino Vis in omaggio all’impetuosità e alla forza con cui scorrono le sue acque. I vigneti sono coltivati per l’80% con uve a bacca bianca, tra le quali prevalgono Chardonnay, Pinot Grigio e Müller Thurgau. Tra le uve rosse troviamo invece Schiava, Pinot Nero, Merlot, Teroldego e Lagrein. L’area produttiva è costituita da vigneti ubicati in Trentino e che si estendono dalle colline di Lavis, Sorni e Meano, con i caratteristici terrazzamenti della Valle di Cembra, sino ad arrivare sino a Isera in Vallagarina, oltre ad alcuni appezzamenti in territorio altoatesino. La scelta dei vitigni e degli appezzamenti in cui coltivarli è il risultato di uno studio che sin dal suo esordio ha cercato di trovare il vitigno giusto per una determinata zona, avviato a metà degli anni Ottanta, e che costituisce il caposaldo della qualità dei vini Lavis. Questo progetto, attraverso lo studio approfondito delle caratteristiche e della morfologia del suolo, ha reso possibile individuare la varietà più adatta per ogni terreno.

Oggi, i consulenti agronomi di Lavis seguono costantemente ogni socio viticoltore aiutandolo nelle scelte e nelle tecniche di viticoltura al fine di ottenere i migliori risultati in funzione delle aree coltivate, delle varietà di vitigno e della composizione del terreno. In cantina tutte le differenti fasi di vinificazione, seguite dall’enologo Ezio Dallagiacoma, mirano a conservare le peculiarità delle uve di partenza e dei territori di origine, mantenendo inalterate le caratteristiche delle singole annate. Niente è definito in partenza, tutto è analizzato, passo dopo passo, in funzione delle singole esigenze, cercando di contenere il più possibile interventi che possono snaturare il risultato finale.

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Una degustazione virtuale ha permesso di conoscere 4 vini di diverse linee.L’esordio è stato con il Sauvignon Trentino DOC 2019 della linea classica ottenuta da una viticoltura di collina. Vinificato in acciaio, con il passaggio di solo il 10% passato inbotti di rovere, ha un ulteriore affinamento sui lieviti fini per circa 4/5 mesi prima dell’imbottigliamento, acquisendo così un maggiore carattere e piacevolezza all’assaggio. I profumi esordiscono con note che richiamano il sambuco, la pesca e la frutta matura, restando di fatto meno varietali e più facilmente abbinabile. Al palato riesce a coniugare struttura e morbidezza con trame sapide e minerali e un lungo finale delicatamente fruttato.

Cantina Lavis e le sue espressioni trentine - Sapori News Il secondo vino Diaol Chardonnay Vigneti delle Dolomiti IGT 2017 della linea Selezioni proviene da un terreno dove è stato piantato il primo Chardonnay d’Italia. Situato a media collina il vigneto ha un terreno con argilla, alternata a sedimenti dolomitici, tra le caratteristiche che permettono di ottenere uve di qualità. La vinificazione avviene per il 70% in acciaio e il 30% in tonneaux di rovere francese. La cuvée assemblata matura altri 3 mesi in serbatoio di acciaio inox, poi imbottigliato riposa in bottiglia per minimo altri 6. Nel calice ha profumi di susina gialla e pesca nettarina con sentori minerali e salmastri che creano un profilo olfattivo intenso e intrigante. Freschezza e sapidità donano al palato una bella tensione, un finale lungo e persistente caratterizzato da piacevoli note saline.

Cantina Lavis e le sue espressioni trentine - Sapori News Seguiva poi la novità di Cantina Lavis lanciata nel 2019 Maso Franch Bianco Vigneti delle Dolomiti IGT 2015. Un vino da Incrocio Manzoni e Chardonnay che nasce negli omonimi vigneti alle porte della Valle di Cembra e porta nel bicchiere l’intensità dell’ambiente incontaminato dal quale proviene. Assaggiandolo si percepisce subito la mineralità dei profumi premessa a sentori fruttati e agrumati. Nel bicchiere l’evoluzione è continua, intrigante, con rimandi alla pietra focaia e note leggermente fumé che completano le sensazioni olfattive. Al palato ha una struttura importante è ampio e fitto con un’evidente componente salina che accarezza nel lungo finale il palato.

Ezio Dallagiacoma enologo ci racconta “È l’intensità di uno sguardo. Emozione pura, quasi imbarazzo. La voglia di incrociarlo ancora è forte, insistente e irrazionale. Stregati dal bicchiere è inevitabile farsi rapire da profumi e sapori. Un vino intriso di particolari e dettagli silenziosi, ma così comprensibili. L’attrazione è irresistibile, piccoli sorsi e sguardi intensi, il desiderio di continuare ad innamorarsi.”

Cantina Lavis e le sue espressioni trentine - Sapori News Chiudeva la degustazione Ritratto, cuvée di Lagrein, Teroldego, Merlot, che può essere considerato il grande rosso di Cantina Lavis. Nato nel 1991, viene prodotto unicamente nelle grandi annate. Ritratto rappresenta per Cantina Lavis la summa del “Progetto Qualità”e sintetizza esperienza, studio, impegno, e duro lavoro in campagna e in cantina. È il risultato di un percorso affascinante in cui nulla è lasciato al caso, alla costante ricerca dei vigneti più vocati, delle uve più adatte, dei grappoli più ricchi. I vini ottenuti dalle tre varietà maturano separatamente, minimo 30 mesi in cantina, in piccole botti da 225 litri ai più grandi fusti in legno, che esaltano caratteristiche uniche fino alla vasca di cemento. Segue un ulteriore affinamentodi minimo 12 mesi in bottiglia. L’annata 2015 all’olfatto è armonica e ricca: le sfumature di frutta rossa matura, in particolare mora, lampone e prugna seguite da delicate note di viola appassita si fondono con ricordi di torrefazione e ricchi spunti balsamici. Il palato, di notevole spessore, è caratterizzato dalla morbidezza e dalla dolcezza del frutto, equilibrato e avvolgente, intenso con una nota tannica gradevole ed elegante, che guida la lunga persistenza.

Questa degustazione ci ha permesso di assaggiare dopo diversi anni i vini di Cantina Lavis, trovandoli molto interessanti, espressivi e piacevoli così da restare nella nostra cultura del vino.

di Giovanna Moldenhauer

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