Il Mannarino, nuovo concept di ristorazione nato a Milano lo scorso anno grazie alla capacità creativa ed imprenditoriale di tre giovani, si reinventa con il delivery e punta a superare le 1.000 consegne giornaliere durante il periodo pasquale.
Il nuovo corso de “Il Mannarino”, format di ristorazione che ha rivoluzionato la tipica macelleria di quartiere ispirandosi al fornello pugliese, dimostra, così, che anche in un periodo di crisi si può dare alla propria attività una svolta che può portare al successo.
L’esplosione dell’emergenza sanitaria, con la conseguente chiusura forzata dei due punti di vendita – quello di Piazza De Angeli, aperto a giugno 2019, e quello di Via Carlo Tenca, inaugurato a dicembre dello stesso anno –, ha posto i tre giovani fondatori dell’insegna di fronte a un bivio: soccombere all’interruzione improvvisa e prolungata della propria attività, mettendo in difficoltà oltre 50 dipendenti, oppure provare a reagire in maniera proattiva e responsabile riconvertendo in tempi record il proprio modello di business per adattarlo alle nuove modalità di approvvigionamento alimentare imposte dal lockdown.
Ecco qui che i founders Luca Ballabio, Filippo Sironi e Gianmarco Venuto non si sono persi d’animo e, nel giro di 48 ore, hanno sviluppato una piattaforma di e-commerce, attivando altrettanto velocemente un servizio di delivery per portare la carne a domicilio non solo su Milano (in 24 ore), ma anche nell’hinterland e in tutta la provincia di Monza e Brianza (in 48 ore), sfruttando solo ed esclusivamente risorse interne.
Se i macellai sono rimasti tali, infatti, i camerieri si sono trasformati in addetti al confezionamento dei pacchi e in “riders” incaricati delle consegne su Milano e hinterland grazie anche all’ausilio di due Smart concesse in comodato d’uso gratuito da Venus – Concessionaria Ufficiale Mercedes-Benz.
Il tutto con un’attenzione rigorosa alla sicurezza, sia dei lavoratori che dei consumatori, per mezzo di una serie di accorgimenti quali l’utilizzo costante di guanti e mascherine e il confezionamento sottovuoto dei prodotti (corredati sempre da istruzioni e consigli per la loro cottura) a garanzia dell’igiene e della conservazione degli stessi.
“In un momento di crisi così drammatico – dichiarano – ci siamo rinnovati con un modello che è destinato a rimanere e, soprattutto, abbiamo ridato il sorriso ai nostri ragazzi, garantendo loro un ambiente sicuro e la continuità dell’azienda, che continua a crescere con risorse proprie. Quello che siamo in grado di offrire oggi è un servizio che la gente sta apprezzando tantissimo, non solo dal punto di vista del prodotto, la cui gamma è stata ulteriormente ampliata (non solo bombette pugliesi, costate e polpette della nonna, ma anche petto di pollo, arrosto ecc.), ma soprattutto dal punto di vista umano. Il merito è anche di un ‘pricing’ particolarmente aggressivo, pur rimanendo invariati la qualità della carne e il controllo della filiera che da sempre contraddistinguono Il Mannarino”.
E, a vedere i risultati, la scelta dei tre giovani imprenditori di virare verso il delivery è stata premiata, tanto che in questi giorni fioccano gli ordini per i kit speciali di Pasqua e Pasquetta (i dettagli sono disponibili al seguente il mannarino) in distribuzione a partire da ieri, così da mantenere la freschezza dei prodotti.
Le consegne, per mezzo di corrieri, sono state estese anche al resto della Lombardia, al Piemonte, alla Valle d’Aosta, al Veneto, al Friuli Venezia Giulia, al Trentino, alla Liguria, all’Emilia Romagna e a Roma città.
Sono inoltre in corso dei test logistici per fare spedizioni anche al Sud e nelle isole con l’obiettivo graduale a medio termine di raggiungere le 6.000 consegne al giorno.
IL MANNARINO
Una vera e propria macelleria di quartiere, con la cucina e la griglia a vista e il bancone da cui ordinare direttamente: è Il Mannarino, divenuto in poco tempo un’insegna meneghina di riferimento per amanti della carne e della Puglia.
Il primo punto vendita è stato aperto in Piazza De Angeli a giugno 2019. A dicembre se ne è aggiunto un secondo in Via Carlo Tenca.
Per scegliere cosa mangiare, basta guardare direttamente il bancone e pescare tra bombette pugliesi in diverse varianti, involtini, tartare e polpette, oltre a salumi e formaggi tipici, facendosi consigliare dai “mannarini”, soprannome che deriva dal grosso coltello da cucina usato per tagliare le carni e con cui vengono identificati i macellai un po’ hypster distintivi del brand.
“I” nasce da un’idea di tre giovanissimi imprenditori: Filippo Sironi, 31 anni, esperto in ricerca e selezione del personale, che è la mente finanziaria del gruppo; Gianmarco Venuto, 31 anni, proveniente dal mondo del marketing e della comunicazione con competenze in ambito informatico e Luca Ballabio, 26 anni, con precedenti esperienze nel food retail, che si occupa della gestione e allo sviluppo dei punti vendita.
Il progetto iniziale prevede l’espansione del format nell’intero territorio italiano, e anche oltre.
Una grave emergenza, come quella dovuta al Coronavirus, si rivela, così, un trampolino di lancio per la crescita di nuovi modelli di business, basandosi sullo sviluppo del segmento delivery.