Parco Oglio Nord e Parco Oglio Sud, tra eccellenze enogastronomiche, musei ed emozionanti paesaggi - Sapori News Il Parco Oglio Nord e il Parco Oglio Sud rappresentano mete poco conosciute dal punto di vista turistico, eppure vale sicuramente la pena scoprirli per la varietà di paesaggi, flora e fauna presenti al loro interno, per le eccellenze enogastronomiche, per le aziende agroalimentari e, perché no, anche per i piccoli ma interessanti musei che non aspetteresti di trovare in piccoli paesi o in angoli nascosti della pianura lombarda.

Una zona che attende uno sviluppo turistico che non può mancare, grazie a tutto ciò che offre al turista curioso e attento, primo fra tutti lo spettacolo del fluire del fiume Oglio, che percorrendo praticamente tutta la Lombardia, arriva nella Pianura Padana e va a gettarsi nelle acque del Po, di cui è uno dei maggiori affluenti.

Un itinerario di viaggio da suggerire, che permetta di scoprire i vari volti di quest’area, è quello che parte da Paratico, dove si possono ammirare le torri di avvistamento ancora esistenti tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia. Parco Oglio Nord e Parco Oglio Sud, tra eccellenze enogastronomiche, musei ed emozionanti paesaggi - Sapori News
Nel ghibellino Castello di Paratico si dice  Parco Oglio Nord e Parco Oglio Sud, tra eccellenze enogastronomiche, musei ed emozionanti paesaggi - Sapori News abbia alloggiato, intorno al 1311, Dante Alighieri, che avrebbe tratto ispirazione dalla forma di una collina della zona per ideare la struttura del “Purgatorio”.
Interessante sapere che un affresco che lo raffigura, presente nelle cantine dell’Azienda vinicola Bredasole dei F.lli Ferrari a Paratico fa oggi da leitmotiv a tutta la produzione e viene riportato sulle etichette delle bottiglie.

Bredasole è un’azienda  che coltiva la vite con grande cura, arrivando ad eliminare i chicci d’uva non perfetti in maniera manuale, e nel rispetto dell’ambiente, aderendo ai disciplinari di produzione biologica.

Non mancate di degustare il passito Spigolato, un vino rosso di gran carattere!

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Una sosta golosa la si può fare al Bistrot ORG Franciacorta di Paratico, non solo per assaggiare le tipicità e le eccellenze del territorio durante aperitivi, brunch, colazioni, cene e merende, ma anche per ammirare l’edificio in cui è situato, una vecchia rimessa per la riparazione dei treni, oggi restaurata.
Vi si può anche alloggiare, a prezzi modici, e far riparare le bici, se siete in giro sui pedali.

Un bell’esempio di archeologia industriale perfettamente recuperato, ma con fini diversi!

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Lì vicino non perdete una visita (richiede solo 10 minuti!) al  bellissimo Parco dei Tassodi (“Bosco di Taxodium distichum”), dove il fiume Oglio si immette nel Lago d’Iseo.
Passeggiando sulle passerelle rialzate, scoprirete un luogo ricco di un fascino struggente che non mancherà di emozionarvi, come è successo a me.

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La visita è possibile a giorni e orari fissi, nei fine settimana, ad eccezione del periodo da fine Gennaio a fine Maggio, durante la nidificazione degli aironi.

Proseguendo alla volta di Calcio, detto “il paese dipinto”, si possono ammirare i murales dipinti dal 1990 al 2003 sui muri delle case da artisti provenienti dall’Italia e dall’estero. Ispirati a svariati temi, dalla vita agricola alla processione del Santo Patrono, dall’arrivo della ferrovia alla prima illuminazione pubblica con le lampade a petrolio, hanno trasformato questo piccolo in un luogo davvero unico ed originale, meritevole di una visita.

A Valcalepio numerose sono le cantine che producono un ottimo vino, come, ad esempio, l’Azienda Vitivinicola Bertoli, rimasta ancora oggi legata a metodi di produzione tradizionali.

Imperdibile, poi, una visita a Palazzolo sull’Oglio, cittadina ricca di palazzi fatti edificare nel pieno dello sviluppo industriale della città da imprenditori del tessile, quando Palazzolo era un centro manifatturiero di notevole importanza. Oltre a questi, da vedere il Torrione, risalente all’VIII/IX secolo e alto 25 metri, che permette ai più “atletici”, dopo una salita di numerosi gradini, di ammirare dall’alto un suggestivo panorama sui tetti della città.
Palazzolo offre anche spazi culturali, come il Teatro Sociale, una “bomboniera” che si affaccia sulla roggia Vetra, inaugurato nel 1870 e restaurato nel 2012.

A Pontoglio, se volete assaggiare del pane dal sapore…di pane, fatto con farina di grani antichi e lievito madre, dovete andare da Emiliana Bertoli, una simpatica e giovane signora che difende a spada tratta la voglia di offrire nella sua Azienda agricola prodotti biologici, con cui realizza crostate di frutta e confetture fatte come nella cucina di casa.
Emiliana ama recuperare coltivazioni antiche, come quella del “Mais Quarantino” e di antiche varietà di pere che, se non ci fossero questi agricoltori di buona volontà e di grande lungimiranza, andrebbero perdute.

Ad Orzinuovi, piacevole cittadina della provincia di Brescia, attenti a non ubriacarvi con l’Anesone Triduo, un forte liquore a base di anice, dal retrogusto dolce. La storia della sua nascita risale al 1687 e ci porta lontano, nel Peloponneso, da dove venne importato nel bresciano e accolto con grande successo.
Buono da degustare diluito nell’acqua o come correttore del caffè.

Bastano solo 5 km per raggiungere Soncino, uno dei borghi più belli d’Italia, dove la rocca sforzesca colpisce per la sua imponenza. Nonostante sia una piccola città, Soncino è ricca di antichi palazzi e chiese, come la Pieve di Santa Maria Assunta, dallo scenografico soffitto affrescato.
Imperdibile una visita al Museo della stampa, ubicato in via Lanfranco all’interno di un edificio in mattoni rossi risalente al 1500, dove venne stampata la prima Bibbia ebraica a caratteri mobili dalla famiglia di Israel Nathan, stampatore che prese poi il cognome di Soncino, in omaggio al borgo che l’aveva accolto quando era in fuga. Nelle piccole sale sono esposte alcune macchine da stampa (XVIII-XIX°sec.) che permettono un interessante viaggio nella storia della stamperia.

Non si può ripartire da Soncino senza aver assaggiato almeno un piatto realizzato con le radici di Soncino, una varietà di cicoria (Cichorium intybus) dal sapore amarognolo e dagli effetti depurativi. Le radici amare favoriscono l’assorbimento del ferro ed evitano i processi di fermentazione nello stomaco. Inoltre, hanno un potere calorico basso e un alto effetto saziante, risultando, quindi, adatte i diabetici e a chi è a dieta.

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Se siete golosi, il desiderio di assaggiare uno squisito salame cotto vi condurrà a Quinzano d’Oglio. Il salame cotto di Quinzano, infatti, viene fatto con i migliori tagli di carne, come spalla, prosciutto, pancetta e grasso di gola ricavati solo da suini italiani allevati nella zona. La lavorazione artigianale e l’impiego di budello naturale, oltre all’assenza di conservanti, ne fanno un salume che rispetta ancora oggi la lavorazione tradizionale.

Si mangia dopo averlo lessato, accompagnato da polenta.

Ogni anno a metà novembre a Quinzano si tiene la Sagretta del Salame Cotto e della Grepola, dove è possibile degustare gli squisiti salumi della tradizione bresciana.

Immancabile una puntatina alla Pasticceria Poloni di Quinzano d’Oglio, che vi delizierà, tra assaggi di torte di produzione propria e di cioccolatini ripieni di spuma di torrone, vera specialità locale!

Per un tuffo indietro nel tempo val la pena visitare il Museo della Gremula di Azzanello (Cr), in Via Cairoli 35/37.
All’ interno di una cinquecentesca chiesa sconsacrata si possono ammirare dei veri e propri cimeli che ci riportano alla memoria i tempi andati e la frugalità della vita contadina, tra stoviglie da cucina, vecchie macchine da cucire, immagini sacre e arnesi utili per la vita in campagna.

Aperto ogni quarta domenica del mese.

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Continuando il percorso, in circa mezz’ora si arriva a Corte de’ frati, dove l’interessante Museo dei Minerali e Fossili Carlo Bendotti espone minerali e fossili provenienti  dalle valli lombarde, dalla zona alpina e da tutto il mondo. Una meta da vedere, interessante anche come visita didattica!

Ad Isola Dovarese siamo già nel Parco Oglio Sud, tra le province di Cremona e Mantova, in un piccolo borgo che si trova su una collina prospiciente la golena del fiume Oglio; il suo nome deriva dall’essere quasi un’isola sul fiume e da Anna Dovara, che nel 1322 sposò Filippino Gonzaga, figlio del futuro Marchese di Mantova.

Una tappa che merita una sosta, questa volta culinaria, è l’elegante Ristorante/ Hotel Palazzo Quaranta,  risalente al ‘700, dove l’accoglienza calorosa, gli ambienti luxury, accuratamente restaurati in modo da conservare il fascino del tempo che fu,  e la cucina sono degni di un cinque stelle.


Una chicca che non ti aspetti in un angolo remoto del Parco dell’Oglio Sud!

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Solo 10 km separano Isola Dovarese da Ostiano, piccolo centro che, però, conserva ancora qualche traccia importante del suo passato di terra di confine tra territori di signorie diverse, come il Castello Gonzaga, di cui rimangono una delle quattro torri, un tratto di mura, in cui è oggi inserito un piccolo ma pregevole teatro, ed il mastio, da cui è possibile accedere alla corte del castello.
Da segnalare, inoltre, che nella corte del Castello si trova il palazzo del governatore, trasformato in un secondo momento in sinagoga, ora di proprietà del Comune.

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Ad Ostiano è possibile fare una sosta gastronomica rilevante, perchè è un borgo dove è molto viva l’arte della norcineria. Salumi e cotechini sono, infatti,  molto apprezzati, perciò non è insolito trovare persone in fila nella fornitissima macelleria del paese.

Parliamo della  Macelleria Lazzari, gestita da una famiglia che si tramanda l’arte di padre in figlio, dove è possibile trovare carni di ottima qualità e una vasta offerta di prodotti genuini e realizzati come una volta.

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Nei pressi, precisamente a Castelfranco d’Oglio, vale una sosta l’Azienda agricola Fattorie della Valle, dove il giovane proprietario Stefano Dellavalle continua l’attività tramandatagli dal nonno, suo omonimo, e dal padre, ma con un’ idea in più, quella di praticare un’agricoltura biodinamica, che si preoccupi di coltivare piante adatte alla località, di usare concimi organici al fine di  conservare ed incrementare la fertilità del terreno, di rinunciare alla specializzazione estrema e all’uso di sostanze chimiche di sintesi, servendosi soltanto di preparati biodinamici, nel rispetto del suolo.

Nascono, così, prodotti derivati da coltivazioni biologiche praticate nei terreni dell’azienda, come un ottimo Sugo alle verdure, la tipica Mostarda di mele, il Melone disidratato, ottimo come snack, il Dado vegetale e il Minestrone disidratato, molto pratici da tenere in dispensa.


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 Del Parco Oglio Sud fa parte anche il paesino di Commessaggio, dove si produce un ottimo Lambrusco privo di additivi e conservanti. Chi è alla ricerca di un vino biologico, può trovare nell’Azienda agricola  Corte Pagliare Verdieri il Lambrusco Mantovano Viadanese Sabbionetano DOP, dal colore rosso rubino e dal profumo di viola mammola e lampone. Ottimo da abbinare a salumi, paste al ragù e anche a carni e pesci, grazie al suo ottimo corpo.

Proseguendo, ecco Bozzolo, dove hanno sede la Fondazione Don Primo Mazzolari e il Museo di arte moderna, recentemente inaugurato, che accoglie quadri e sculture di grande rilevanza.

Nel vicino paese di Marcaria ( a circa 7 km) possiamo ammirare la Riserva naturale delle Torbiere, zona umida del fiume Oglio, dove nidificano molte specie di uccelli, come aironi, garzette, tuffetti, falchi di palude, martin pescatore e altri, quindi zona ideale per praticare il birdwatching.
Impossibile ripartire senza aver assaggiato i tipici tortelli di zucca o degustato (come aperitivo!) il sorbir d’agnoli, specialità della zona, che è praticamente una pasta ripiena in brodo di carne, a cui è consuetudine aggiungere, una volta in tavola, … mezzo bicchiere di lambrusco!
Per concludere questo ricco pranzo non può mancare un pezzetto di friabile torta sbrisolona, a base di farina di mais, zucchero, strutto, e mandorle.

 Nella località di Campitello di Marcaria, seguendo una piccola strada sterrata, si giunge all’Azienda Senga, dove si produce, con un pizzico di creatività e conservando tutti i sapori e i profumi dei frutti, la tipica mostarda locale, in tantissime versioni: mela, pera, mela cotogna, anguria bianca, melone, fichi, pera al caffè, cipolla rossa, mela con tartufo, mela campanina, ma anche confetture  e composte  di qualità.

A Casatico, frazione di Marcaria, da vedere Corte Castiglioni, complesso rurale quattrocentesco, dove nei mesi di maggio-giugno si svolge la Festa del Luàrtis, con canti, giochi, musica e cibo a base di luàrtis, germogli di luppolo selvatico che si usano per fare delle ottime frittate.

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A Canneto sull’Oglio (Mn), a pochi km da Marcaria, all’interno del Museo Civico è ospitata la  Collezione del Giocattolo Giulio Superti Furga, a ricordo di quel distretto del giocattolo nato in loco nel 1880 a seguito dell’apertura della Furga, fabbrica di giocattoli italiana.
La Collezione, nata nel 1994, comprende più di 4.500 pezzi, tra bambole, cavalli a dondolo, giostrine, strumenti musicali  e giochi didattici che ci richiamano alla mente la nostra infanzia e  ricorda  a chi ha la mia età quanto velocemente il mondo cambi.
Visitando le varie sale, sorge spontanea una domanda: chi da bambina non ha giocato con Cicciobello o con Martin Cuor Contento? Rivederli nelle bacheche del museo è stato un vero tuffo al cuore e un riandare indietro nel tempo, con un pizzico di nostalgia!
Museo Civico- Collezione del Giocattolo Giulio Superti Furga
Piazza Gramsci 78 – Canneto sull’ Oglio (Mn)
Per orari di apertura e ulteriori informazioni: www.museodelgiocattolofurga.it

 Parco Oglio Nord e Parco Oglio Sud, tra eccellenze enogastronomiche, musei ed emozionanti paesaggi - Sapori News Percorrendo l’argine del fiume Oglio si arriva, poi, alla località  di San Matteo delle Chiaviche, dove un imponente complesso di idrovore, costruite al principio del XIX sec., permette di prevenire le continue inondazioni, dovute alle esondazioni sia dell’Oglio che del Po, che qui confluiscono.
Il complesso ospitava  la sede dell’ Ecomuseo Terre d’Acqua fra Oglio Po, attualmente alloggiato presso il Centro Socio-culturale “Beltrami” San Matteo delle Chiaviche a seguito degli eventi sismici.
Un esempio di architettura industriale davvero notevole, che costituisce un’ attrattiva turistica unica, insieme al ponte di barche, che rappresenta un modo ingegnoso, nella sua semplicità, di consentire l’attraversamento del fiume!

Peccato, però, che spesso, quando il fiume è in piena oppure quando il livello dell’acqua è troppo basso,  il ponte debba essere chiuso!

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Il  Parco Oglio Nord e il Parco Oglio Sud  offrono biodiversità di flora e fauna, prodotti tipici e buon vino, quindi meritano una visita, senza aspettarsi di vedere cose strabilianti, ma solo ( e vi sembra poco?) una grande varietà di paesaggi, di vegetazione, di borghi piccoli, ma interessanti, ed un calore umano forse altrove ormai introvabile.

Claudia Di Meglio