Sua maestà il vino: cinque curiosità (e un consiglio) - Sapori News

Il vino occupa un posto di enorme prestigio nel settore enogastronomico, in moltissime culture del mondo. È un elemento molto diffuso nella vita di tutti i giorni per larghe fette della società, e attorno alla sua coltivazione, realizzazione, commercializzazione e fruizione ruotano sogni e interessi di un elevatissimo numero di realtà imprenditoriali.  

È però anche il protagonista di una trama assai ampia e articolata, in grado di destare qualche piccolo, intrigante dilemma che, certo, tanti di noi si sono posti nell’arco della propria vita. Vediamo quindi insieme 5 curiosità legate al mondo del vino, e approfittiamo dell’occasione per approfondire un valido spunto relativo ad una bella realtà italiana.

Perché il tappo di diversi vini salta via? Qual è la massima velocità registrata?

In generale i vini frizzanti contengono una significativa dose di gas, anidride carbonica in primis, che si sviluppa con la rifermentazione in bottiglia o in autoclave. Se l’insieme di bottiglia, tappo e fil di ferro definisce un sistema interessato da una condizione di attrito statico, ecco che basta una leggera manomissione alla gabbia di fil di ferro o al sughero per portare il sistema in una condizione di dinamismo che tutti conosciamo, con il tappo che schizza con gran veemenza, si spera non contro qualche ignaro commensale. Ma quale velocità massima può raggiungere questo autentico proiettile? Ben 106 k/h, caso registrato in relazione ad una bottiglia di champagne.

“Farsi infinocchiare”: e che c’entra con il vino?

Molto, tutto: nel senso, questo termine della più suggestiva tradizione linguistica nasce proprio da una pratica legata al vino, alla sua vendita e al suo consumo. Sinonimi di infinocchiare sono, come ben si sa, ‘imbrogliare’, ‘raggirare’, ‘ingannare’, e l’origine di quest’espressione rimanda all’abitudine poco lodevole di molti osti dal ‘700 in poi di servire ai clienti pezzi di finocchio selvatico crudo o di pane al finocchio, da accompagnare al bicchiere appena servito: questo perché il particolare ortaggio aveva la capacità di eliminare al palato il retrogusto d’aceto delle partite vinose più scadenti e mal conservate.

Qual è la Nazione prima in classifica al mondo per consumo di vino pro capite?

Ebbene, se la Francia si posiziona in una onorevole quinta posizione, con 42,51 litri all’anno per persona, e l’Italia segue in decima con un dignitoso 33,30 litri per persona, il vertice della classifica è occupato da una Nazione che, sulle prime, certo pochi indicherebbero come favorita. Sul gradino più alto del podio si trova infatti Città del Vaticano, con una quantità di vino che il California Wine Institute calcola in ben 54,26 litri all’anno per persona. Le ragioni di questa vittoria? Presto detto: l’esiguo numero degli abitanti, l’elevata età media, l’utilizzo cerimoniale del vino e la particolare convenienza del supermercato alimentare di questa piccola Nazione, molto frequentato dai dipendenti del Vaticano e dalle organizzazioni legate in qualche modo alla Santa Sede.Sua maestà il vino: cinque curiosità (e un consiglio) - Sapori News

Qual è la località in cui si produce vino con la massima altitudine in Europa?

Rientra a pieno titolo nella definizione di “viticoltura eroica”, e prende il nome di progetto Vigna 1350. Esatto, 1350, come i metri di altezza sul livello del mare della località “La Vera”, incantevole terrazza naturale affacciata sul rilievo del Pomagagnon, a Cortina d’Ampezzo, all’interno della quale viene coltivata e portata a maturazione un’ottima etichetta che nasce dai vitigni di Palava, Andrè, Incrocio Manzoni e Manzoni Bianco. Un numero di bottiglie che può variare da 60 a 200 l’anno, per quella che è la località produttiva enologica più alta d’Europa!

Qual è la varietà di vino più coltivata al Mondo?

Se in Italia in cima alla classifica dei vitigni più coltivati c’è caparbio e solido il mitico Sangiovese, capolavoro a bacca nera diffuso da Emilia-Romagna a Campania, con una particolare incidenza nella regione Toscana, al mondo le cose vanno diversamente. Sugli scalini di un podio drasticamente ridefinito nel corso degli ultimi dieci anni, e che ha visto il capovolgersi della fortuna riservata a questo o a quel vino, i tre campioni che escono vincitori da questa sfida quantitativa su scala globale sono, in ordine decrescente, Cabernet-sauvignon, Merlot e Airen. Questi i risultati della ricerca dell’Università australiana di Adelaide, che ha imputato le ragioni dei diversi sali-scendi a fenomeni eterogenei, quali le mode gastronomiche, l’evoluzione dei gusti, l’abilità di marketing strategico di particolari etichette e, anche, i cambiamenti climatici.Sua maestà il vino: cinque curiosità (e un consiglio) - Sapori News

Dove acquistare ottime etichette online?

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