Monchiero, produttori nelle Langhe - Sapori News

La famiglia Monchiero produce Barolo da generazioni nelle Langhe. I nonni di Vittorio Monchiero, attuale proprietario, erano agricoltori e già prima della guerra possedevano poco più di un ettaro in località Roere di Santa Maria. Dopo il 1954 la famiglia ha acquistato terreni nella zona di Castiglione Falletto e La Morra fondando di fatto l’azienda

Il figlio di Maggiorino, Vittorio, poco più che ventenne, si specializza nella scuola Enologica di Alba negli anni ’80 e comincia subito a farsi un’esperienza nell’azienda di famiglia reimpiantando i vigneti nel comune di Castiglione Falletto e La Morra dagli anni novanta, seguendo le migliori tecniche di innesto e i terreni adattati alle moderne tecniche di viticoltura. Vittorio si sposa con Daniela che lo aiuta soprattutto per quanto riguarda la parte della vendita e la presenza alle fiere. Come succede nelle imprese familiari, le sue mansioni sono molto varie e servono a supportare e coordinare tutta la filiera produttiva, oltre che a consolidare i rapporti commerciali in tutto il mondo. Nel 1999 acquistano in zona Montanello, in seguito in zona Pernanno, Rocche e Roero di santa Maria, diventando gli unici a possedere questo Cru. L’azienda è da sempre a conduzione familiare. Il figlio maggiore Luca, nel 2017, prende il posto accanto ai genitori, in attesa che lo raggiunga anche il fratello Stefano, che sta completando i suoi studi di agraria. La famiglia Monchiero vanta quasi un secolo di esperienza di vita passata a produrre vino in questi territori, grazie al quale è riuscita a osservare e approfondire le dinamiche che regolano il rapporto tra fauna e flora e l’impatto che ha questo specifico terroir anche a minime distanze, applicando questa capacità per produrre vini con un imponente carattere territoriale.Monchiero, produttori nelle Langhe - Sapori News

Le vigne si estendono per dodici ettari in totale. Nove ettari sono nei comuni di Castiglione Falletto, dove nasce il Barolo Rocche di Castiglione (vino simbolo dell’azienda) e nella zona de La Morra, dove risiedono i vigneti del Barolo Roere di Santa Maria. Gli altri tre ettari sono situati nel comune di Alba in frazione Scapparoni, dove si produce Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Langhe Arneis e Moscato, e gli altri possedimenti sono situati nel comune di Treiso.

I terreni differiscono per composizione ed esposizione, questo favorisce una variegata ampiezza espressiva. Nella zona di Scapparoni, troviamo delle cave di gesso, mentre il suolo delle Langhe dove si produce Arneis, è solitamente sabbioso. Quando il terroir è più gessoso le uve maturano prima, conferendo spesso al vino maggiore alcolicità.

Vittorio Monchiero, proprietario ed enologo dell’azienda, si occupa personalmente della cura dei vigneti e delle operazioni in cantina.

Vittorio, per le pratiche agricole, si appoggia a una stazione per il monitoraggio delle piogge e applica la lotta integrata, che gli consente di ridurre al massimo l’utilizzo di trattamenti contro  insetti e altri organismi dannosi, effettuando i trattamenti solo se indispensabile.

La vendemmia, che è completamente manuale, coinvolge tutta la famiglia e prevede una selezione accuratissima delle uve.Monchiero, produttori nelle Langhe - Sapori News

Tra le uve presenti nei vigneti la Barbera è l’esempio di un vino, che negli anni, ha acquisito grande attrattiva, smussando le sue ruvidità con l’aiuto di tecniche mirate. Il posizionamento dei nuovi impianti è stato ponderato in base al terroir e all’esposizione, lavorando  molto sul diradamento per ottenere un grande bilanciamento tra alcolicità e acidità.

In cantina l’attenzione e la precisione richiedono grande impegno e dedizione. Il Barolo e la Barbera incontrano il legno nelle grandi botti di Rovere di Slavonia. Ogni vino segue un suo percorso, ma una parte fondamentale resta l’invecchiamento.

Un incontro a Milano da Savini Tartufi ci ha fatto apprezzare una parte dei vini prodotti dalla cantina.Monchiero, produttori nelle Langhe - Sapori News

Il Langhe Arneis DOC 2017 dal colore giallo paglierino con sfumature verdoline, aveva profumi da frutta esotica a note floreali. In bocca era fresco, sapido e al tempo stesso morbido. L’abbinamento è stato con un “Flan di zucca con crumble di amaretti, castagne e fonduta di pecorino”. Il vino successivo era una Barbera d’Alba Superiore DOC 2016affinata per 1 anno in botti di rovere di Slavonia di Garbellotto da 50 ettolitri.  Nel calice era di un rosso rubino dai riflessi granato, con note di piccola frutta rossa tra cui spicca il lampone, un profumo di viola, solo un accenno di spezie. L’assaggio è stato di buona morbidezza, con un’acidità spiccata, persistente.Monchiero, produttori nelle Langhe - Sapori News

Il vino successivo è stato un Langhe Nebbiolo DOC 2015affinato anch’esso in botti di rovere di Slavonia di Garbellotto da 50 ettolitri.  Ha esordito con un rosso rubino intenso dai riflessi granato. I profumi di frutta rossa matura precedevano le note speziate tra cui il pepe decisamente più presente rispetto alla Barbera. La beva di una bella morbidezza era equilibrata, di ottima lunghezza.Monchiero, produttori nelle Langhe - Sapori News

Il piatto in abbinamento è stato un “Tagliolino artigianale con burro al tartufo, crema di Parmigiano e Tartufo nero fresco”. A nostro avviso si sposa meglio con il Langhe Nebbiolo.

Il vino successivo è stato il Barolo Montenello DOCG 2014affinato in tonneaux da 500 litri per 28 mesi, prodotto da un vigneto singolo sin dal 1999. Di colore rosso rubino intenso ha un sentore prima di viola che si sposa con frutta rossa matura e cenni speziati dati dal lungo affinamento in tonneaux. L’assaggio è stato equilibrato, con tannini morbidi, una nota sapida e una lunga peristenza.

Nel frattempo è stata servita una “Guancia di manzo col suo jus e verdure di stagione”.

Nel frattempo è sttao servito l’ultimo vino, il più rappresentativo dell’azienda come scrivevamo poco sopra il Barolo Rocche di Castiglione DOCG 2012, affinato in tonneaux da 500 litri per 24 mesi aveva nel calice una tonalità rubino luminosa, profumi dapprima speziati, poi di frutta rossa matura e viola, nota floreale tipica del vitigno Nebbiolo. La beva morbidissima aveva tannini decisamente setosi, un grande equilibrio e lunga persistenza. Entrambi i baroli hanno retto molto bene l’abbinamento con un piatto impegnativo.

Tutti i vini denotano la competenza di Vittorio Monchiero e la sua passione viscerale per le Langhe di cui è senza dubbio un appassionato interprete.

di Giovanna Moldenhauer

www.monchierovini.it

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