Yakult, la bevanda "in fermento" - Sapori News

In tutto il mondo sono molti i cibi sottoposti a fermentazione,  un processo che permette di conservare più a lungo gli alimenti, soprattutto quando ancora refrigerazione e surgelazione non erano possibili. Ogni tipo di alimento può essere trasformato con la fermentazione, dai cereali ai tuberi, dagli ortaggi alla frutta, per finire con carne, pesce, legumi e, naturalmente, latte.

Yakult, nata dal latte

Proprio partendo dal latte è nata Yakult,  la bevanda di latte scremato fermentato che contiene l’esclusivo fermento lattico Lactobacillus casei Shirota (LcS), in grado di favorire l’equilibrio della flora intestinale.

Negli anni Trenta il medico e microbiologo giapponese Dr. Minoru Shirota  ha selezionato, dopo lunghi studi,  il Lactobacillus casei Shirota (a lui dedicato) per le proprietà probiotiche, ovvero la capacità di sopravvivere al passaggio gastrico e di arrivare quindi vivo e attivo all’intestino.
Un intestino più sano porta a una vita più lunga e più sana, era il credo del Dr. Shirota.

Per ottenere un prodotto che fosse accessibile a tutti, il medico coltivò il fermento nella matrice più congeniale alla sua crescita, ovvero il latte – entrato nell’alimentazione giapponese solo qualche decennio prima e in modo del tutto saltuario. Fu quindi con Yakult che, nel 1935, il Giappone faceva il suo innovativo ingresso nel mondo dei latti fermentati.

Un alimento adatto a tutti

Yakult è un alimento adatto a tutti, adulti, donne in gravidanza, anziani e bambini,  e anche  a chi sta attento alla dieta, perchè ogni bottiglia da 65 ml  contiene solo 43 kcal. Pratico da assumere in qualsiasi momento della giornata, ha un gusto fresco e gradevole.

Ha un basso contenuto di lattosio (circa 1g in 65ml) che lo rende adatto alle persone lievemente o moderatamente intolleranti al lattosio. Non contiene conservanti e coloranti ed è senza glutine.

Ha un ridotto contenuto di sodio ed è privo di grassi nelle tre versioni disponibili: Yakult, Yakult Light e Yakult Plus.

Yakult Light, con estratto di foglie della Stevia (glicosidi steviolici), ha il 37% in meno di calorie (67% in meno di zuccheri) rispetto a Yakult, ma la stessa quantità di fermenti lattici vivi LcS. Contiene solo 27 calorie.

Yakult Plus contiene le fibre e la vitamina C, che contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario. Nell’ambito di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano, una bottiglietta di Yakult Plus al giorno fornisce il 15% dei valori nutritivi di riferimento di vitamina C. Con estratto di foglie della Stevia, Yakult Plus ha il 30% in meno di calorie ( solo 30 kcal, grazie al 69% in meno di zuccheri) rispetto a Yakult, ma la stessa quantità di fermenti lattici vivi LcS.

Distribuito in tutti i supermercati

Tutte le versioni sono acquistabili nel reparto dei prodotti freschi dei maggiori supermercati e ipermercati di tutta Italia, nella caratteristica confezione da 7 bottigliette, una per ogni giorno della settimana.

Assumere  prodotti contenenti  fermenti probiotici, che riescono ad arrivare vivi e attivi nell’intestino, ha un’azione benefica sulla nostra salute, favorendo l’equilibrio della flora intestinale.

L’importanza dell’equilibrio della flora intestinale – oggi detta più precisamente microbiota – e ancor più chiara se consideriamo che essa non presiede solo alle funzioni dell’intestino medesimo, ma dialoga con svariati sistemi del nostro organismo come ad esempio il sistema immunitario – il nostro sistema di difesa – o il sistema nervoso centrale: in questo caso si parla di asse intestino – cervello, e del nostro intestino come “secondo cervello”.

Yakult, col fermento probiotico esclusivo Lactobacillus casei Shirota, è stato insignito dal Ministero della Salute giapponese della certificazione FOSHU (Food for Specified Health Uses), riservato agli alimenti intesi al mantenimento o alla promozione di un buono stato di salute.

Yakult, la bevanda "in fermento" - Sapori News

I CIBI FERMENTATI NEL MONDO DERIVATI DAL LATTE

 Dahi – India

Nelle aree rurali dell’India, il dahi si prepara in casa secondo la tradizione, lasciando fermentare per 4-6 ore il latte di capra, bufala o vaccino: in particolare, è diffuso l’uso di una miscela di latte vaccino e di bufala, disponibile in commercio, che rispetto al latte vaccino da solo dà un prodotto più denso per il maggior contenuto di grassi. Nelle aree metropolitane viene oggi prodotto anche industrialmente, con un processo complessivamente più controllato.

Il Dahi ha un ruolo importante nella cucina indiana: è infatti utilizzato per realizzare alcuni tipi di zuppe fredde e di curry tradizionali, oltre al tipico “lassi”, bevanda rinfrescante largamente diffusa.

Koumiss – Mongolia

Il koumiss è un latte fermentato acido-alcolico, leggermente gassato, il cui nome deriva da una tribù sopravvissuta fino al XIII secolo nelle steppe dell’Asia centrale.

Tradizionalmente ottenuta da latte di cavalla, questa bevanda viene ora prodotta con latte vaccino – maggiormente disponibile – trattato in modo tale da mimare la composizione del latte di cavalla, più ricco in proteine del siero e meno in caseine.

L’alcol e la CO2 presenti nel prodotto derivano dal fatto che, oltre ai lattobacilli responsabili dell’acidità, tra i microrganismi che operano la fermentazione sono presenti dei lieviti.

A seconda della durata della fermentazione, si ottengono tre diverse varianti di questa bevanda: delicato (acido lattico tra lo 0,6 e lo 0,8%; alcol tra lo 0,7 e l’1%), medio (acido lattico 0,8-1%; alcol 1,1-1,8%), forte (acido lattico 1-1,2%; alcol 1,8-2,5%).

Yakult – Giappone

Fu la restaurazione Meiji (1868), che aprì in parte il Giappone ai primi influssi culturali dall’Occidente, a inserire nell’arcipelago l’utilizzo del latte e dei suoi derivati, da principio riservati soprattutto a chi dovesse recuperare uno stato di buona salute. Erano anni in cui malnutrizione e infezioni, soprattutto intestinali, erano infatti particolarmente diffuse nella popolazione.

Qualche decennio più tardi, in un contesto socio-sanitario del tutto analogo, il medico e microbiologo Minoru Shirota basandosi sulle più avanzate conoscenze scientifiche di quel tempo, intuì che specifici batteri potessero avere un ruolo nei meccanismi di difesa dell’organismo, entrando in competizione con i batteri patogeni nella colonizzazione dell’intestino.

Impostò quindi la sua ricerca con l’intento di isolare un batterio in grado di superare la barriera gastrica, che potesse essere agevolmente coltivato per dare origine ad un prodotto accessibile a tutti.

La sua visione prende forma nel 1929, quando riuscì a isolare e coltivare il ceppo probiotico che porta il suo nome, il Lactobacillus casei Shirota (LcS), in grado di resistere a succhi gastrici e bile per arrivare vivo e attivo nell’intestino – caratteristica non comune alla maggior parte dei microrganismi da cui si ottengono altri latti fermentati. La matrice più congeniale, per la crescita di questo fermento si è rivelata essere il latte. Altra tappa fondamentale nel 1935, con lo sviluppo di un processo naturale di fermentazione – della durata di ben 7 giorni – per ottenere il latte fermentato scremato che chiamò Yakult, utilizzando un termine esperanto che significa Yogurt con l’intento di essere compreso da tutti.

Yakult è oggi distribuito in 38 Paesi al mondo ed è bevuto ogni giorno da oltre 35 milioni di persone.

Tarag – Mongolia

 Il Tarag è un latte fermentato ottenuto da latte vaccino o, talvolta, da latte scremato di pecora o capra.
I microrganismi che operano questa fermentazione producono in poche ore un prodotto alcolico e particolarmente acido, che viene poi consumato da solo o con aggiunta di frutta.

Un utilizzo particolare è farne un distillato: si ottiene così l’arkhi, liquore a base di latte.

Questi prodotti di fermentazione del latte sono considerati importanti fonti di vitamine e minerali per le popolazioni nomadi.

Dadih – Indonesia

 Il Dadih, simile all’indiano dahi, viene prodotto in Indonesia da centinaia di anni.

Secondo la tradizione, la popolazione Minangkabau (ovest Sumatra) mette a fermentare del latte di bufala crudo in canne di bambù fresco tappate con foglie di banano.

La fermentazione avviene in circa una giornata alla temperatura dell’ambiente esterno, senza necessità di scaldare, e per azione di microrganismi già presenti nel latte di bufala.

In quest’area, il dadih è ritenuto un prodotto in grado di esercitare benefici sulla salute.

Kefir – Russia e Est Europa

 Il kefir è un latte fermentato ottenuto principalmente da latte vaccino, di capra o di pecora, sebbene sia stato tradizionalmente prodotto anche da latte di bufala e, persino, di cammella.

La sua particolarità risiede nel fatto che la fermentazione, che dura un giorno a temperatura ambiente, viene effettuata per aggiunta di granuli in cui i microrganismi fermentanti si trovano agglomerati in strutture costituite da polisaccaridi da loro stessi prodotti. Questo consente che, a prodotto ottenuto, i granuli possano essere recuperati per filtrazione e utilizzati per fermentare nuovo latte.

I microrganismi del kefir sono principalmente lattobacilli e lieviti, a dare un prodotto acidulo, alcolico e leggermente gassato.

ViliFinlandia

Il Vili è un latte fermentato ad elevate viscosità, tenuto con una miscela complessa di microrganismi composta da lattobacilli, lieviti e muffe.

La presenza di muffe, che possono dare un velo di aspetto vellulato in superficie, è un tratto unico di questo prodotto: nella famiglia dei latti fermentati non sono infatti generalmente presenti.

La consistenza particolarmente densa si ottiene grazie all’azione di particolari lattobacilli in grado di produrre polisaccaridi, polimeri di unità zuccherine che conferiscono viscosità al prodotto finale.

Questo latte fermentato, con le sue varianti diffuse in diverse aree del territorio scandinavo, ha proprietà sensoriali e gustative peculiari: la microflora che attua la fermentazione è infatti ben differenziata, in quanto prevalgono – in questo caso – microrganismi in grado di agire a temperature nettamente inferiori.

Yogurt – dalla Bulgaria al mondo

Lo yogurt, termine che spesso utilizziamo erroneamente per indicare l’intera categoria dei latti fermentati, è il prodotto che, in tale famiglia, ha avuto in epoca moderna la maggiore diffusione a livello commerciale e di produzione industriale.

La denominazione “yogurt” appartiene al prodotto ottenuto da latte, generalmente vaccino, sottoposto a fermentazione – per 8-14 ore – ad opera di due specifici batteri, il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermphilus. Due nomi che di fatto descrivono il prodotto: nel “bulgaricus” del primo troviamo le origini – che, benché geograficamente tuttora indefiniti, riportano a popolazioni nomadi come quelle degli antichi balcani, tra cui è accertato che ci sia stata una diffusione particolarmente ampia in tempi precedenti lo sviluppo industriale -; nel secondo troviamo il termine “thermophilus”, a ricordarci che siamo in presenza di un tipo di fermentazione che avviene a caldo, a temperature sopra i 40°C.

Laban – Egitto

Il Laban, più precisamente Laban Rayeb, è un prodotto di specifica origine egiziana, che nacque dall’usanza di riporre il latte appena munto in otri di terracotta – precedentemente asciugati (e sterilizzati) nei forni – e di lasciarlo riposare fino al giorno successivo in un luogo caldo sotto l’azione dei microrganismi fermentanti presenti nel latte stesso. Passato tale intervallo di tempo, lo strato superiore di panna acida veniva rimosso per trarne del burro, mentre la fase inferiore, coagulata, veniva consumata come tale.

Diverso il Laban Zabady, diffuso anche in Arabia, ottenuto per fermentazione da parte non di microflora presente nel latte ma di determinati batteri aggiunti appositamente dopo bollitura del latte crudo.

Amasi – Africa del Sud

L’Amasi, di cui è tuttora diffusa la produzione domestica, fa parte dei latti fermentati ottenuti da latte crudo fresco per acidificazione spontanea in otri di terracotta a temperatura ambiente, con un processo di fermentazione che può durare generalmente da 1 a 3 giorni.

Spesso utilizzato come alimento per lo svezzamento.

Nunu – Ghana

La preparazione tradizionale del Nunu, ottenuto anch’esso per fermentazione spontanea di latte vaccino crudo, prevede che il latte sia munto ogni mattina, raccolto in otri e lasciato fermentare per una giornata.

A occuparsi della mungitura sono le donne, appartenenti solitamente alla tribù Fulani – pastori nomadi del territorio ghanese e dell’Africa centrale in generale.

Terminata la fermentazione, la panna affiorata e il siero surnatante vengono rimossi, lasciando così un prodotto denso, il nunu, viene consumato da solo o con il fura, alimento a base di cereali.

Philu – India

Il Philu è un prodotto ottenuto dalla fermentazione spontanea di latte vaccino o, più comunemente di yak: si tratta infatti di un latte fermentato diffuso in particolare nella comunità Buthia, di ascendenza tibetana.

La sua preparazione avviene versando latte fresco in contenitori di legno, dove rimane a fermentare generalmente fino a 6-7 giorni.

Si ottiene così un prodotto cremoso, venduto a prezzo elevato nei mercati locali e che, in cucina, si utilizza per realizzare ricette di riso o carne al curry.