L’Auditorium Paganini di Parma ha ospitato per il terzo anno consecutivo il lancio della Guida Rossa Michelin, giunta alla 64esima edizione.
Tante le conferme e moltissime le novità. Da segnalare che Enrico Bartolini si conferma lo chef più stellato d’Italia con ben 6 stelle in 5 ristoranti e che la star tv Antonino Cannavacciuolo è stato premiato tre volte.
Carlo Cracco invece non riesce a “portare a casa” la seconda stella per il nuovo locale in Galleria a Milano, che comunque è stato segnalato per l’eleganza e comunque meritevole di una stella Michelin.
La vera sorpresa dell’edizione 2019 della Guida sono le tre stelle che brillano sulla cucina dello chef Mauro Uliassi, dell’omonimo ristorante in Banchina di Levante a Senigallia.
“Una storia, una passione, il mare – commenta Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia – Da questo nasce una cucina che i fratelli Catia, in sala, e Mauro, in cucina, amano definire semplice e contemporanea. Vi convivono tecnica e tecnologia e una tradizione in continuo movimento, che si nutre dei loro viaggi e di tutto quello che li circonda”.
E nell’anno in cui l’omino Michelin festeggia il suo 120° compleanno, la nuova Guida Michelin Italia festeggia i ristoranti tre stelle con un voto pieno: 10. Dieci nel linguaggio scolastico è il numero perfetto e nella Guida 2019 i ristoranti a “punteggio pieno” con *** stelle sono 10. Sono 39 i locali che si aggiudicano le ** stelle e 318 una * stella. E come spiegato nelle prime pagine della Guida i ristoranti con “Trestelle” hanno una cucina che merita il viaggio, quelli con “duestelle” una deviazione e quelli con “unastella” una tappa.
Nella guida si aggiudicano le *** stelle anche i ristoranti Piazza Duomo di Enrico Crippa ad Alba (Cn), Da Vittorio a Brusaporto (Bg), St. Hubertus, a San Cassiano (Bz), Le Calandre di Massimiliano Alajmo a Rubano (Pd), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (Mn), Osteria Francescana di Massimo Bottura a Modena (considerato il miglior ristorante al mondo), Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma e Reale a Castel di Sangro (Aq).
Tra i locali che confermano le “Due Stelle” si ricorda il “Villa Crespi”, il ristorante principale di Antonino Cannavacciuolo nota star tv in ambito enogastronomico. Lo chef campano, inoltre, conquista una stella per i suoi due Bistrot di Torino e di Novara.
Nel corso della cerimonia sono stati assegnati anche vari premi speciali fra cui “Passion for wine 2019” andato al Bib Gourmand Locanda Devetak di San Michele del Carso (Gorizia), dello chef Augustin Devetak. Il Premio “Giovane Chef” è stato assegnato ad Emanuele Petrosino chef de I Portici di Bologna che mantiene la “stella” della precedente edizione.
Tanti anche i progetti futuri annunciati da Marco Do responsabile della Comunicazione per Michelin Italia. Innanzi tutto l’anno prossimo a Reggio Emilia verrà presentato un nuovo prodotto editoriale Michelin, invece la presentazione della guida per il 2020 ci sarà a Piacenza. Michelin poi tornerà a Parma nella primavera de 2020 per una grande manifestazione in occasione dell’anno in cui Parma sarà la capitale italiana della cultura.
Bib Gourmand …… si mangia bene con prezzo contenuto
Nei giorni precedenti la presentazione della “Rossa” 2019 Michelin aveva svelato i nomi dei ristoranti Bib Gourmand. Il Bib Gourmand, ovvero la faccia sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi, è il pittogramma che indica un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 32 euro (35 euro nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
Il pittogramma raffigura in versione gourmet l’Omino Michelin, Bibendum, che quest’anno festeggia i 120 anni con un riconoscimento speciale: lo scorso 1° ottobre, a Times Square, New York, è stato eletto Icona del Millennio da Advertising Week, leader globale USA nel campo degli eventi per i professionisti di marketing, brand, advertising e technology.
Nella guida 2019 sono 21 i nuovi Bib Gourmand, per un totale di 257 ristoranti. Le novità Bib Gourmand sono disseminate su tutto lo Stivale.
Immaginiamo un breve giro d’Italia da nord a sud facendo qualche tappa in alcuni dei nuovi ristoranti Bib Gourmand. In Piemonte, L’Accademia Ristorante, a Casale Monferrato, è caratterizzata da una cucina moderna in un palazzo di grande respiro storico, e a La Pineta, a Roccabruna, regna il famoso fritto misto piemontese.
Nel nord-est, il Foresta, a Moena, all’interno di un albergo immerso in una abetaia, propone una cucina dedicata al Trentino con una buona selezione di vini, mentre all’Aurora di Feltre lo chef ha portato una cucina rinnovata e leggera nelle sale classiche dell’albergo.
In Emilia Romagna, regione che vanta il maggior numero di Bib Gourmand, 32, c’è una novità parmense: la Trattoria Ceriati, a Salsomaggiore Terme, dove la giovane titolare propone gustosi piatti locali, quali il guancialino di vitello brasato, e piacevoli incursioni nella cucina piacentina o mantovana, con i pisarei e la sbrisolona.
In centro Italia, Burro & Alici, a Marotta, tappa comoda per chi è in viaggio, offre una carta dedicata ai grandi e gustosi classici della cucina dell’Adriatico. In Toscana, a Montalcino, l’ambiente piacevolmente conviviale della Taverna del Grappolo Blu sposa perfettamente i sapori della tradizione toscana.
Due novità a Napoli, il Di Martino Sea Front Pasta Bar, una proposta moderna con un menu-degustazione di pasta e… vista mare. Il Gobbetto è una verace trattoria famigliare, dove assaporare i grandi classici della cucina napoletana accolti dai simpatici titolari in costumi tradizionali.
In Sicilia si segnala la Terrazza Costantino a Sclafani Bagni, creata da un giovane chef che rileva il locale di famiglia e ne fa un elegante ristorante, proponendo due menu degustazione, di carne e pesce. In centro città, a Palermo, il Buatta Cucina Popolana delizia l’ospite con polpo, sarde e ottimi dolci in un ambiente in stile liberty, un tempo bottega storica.
Le regioni con più Bib Gourmand sono: Emilia Romagna 33; Piemonte 29; Lombardia 28; Toscana 27 e Veneto 24.
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Ulteriori info: https://guida.michelin.it/
Articolo di Tiziano Argazzi