Dal 4 all’11 maggio la  “Milano Food Week”  porta in citta’ eventi, spettacoli e sapori  del Made in Italy, a cominciare da  Trentodoc, che sarà partner istituzionale, con incontri e degustazioni che faranno   conoscere e apprezzare  le squisite bollicine del Trentino.

Dopo l’inaugurazione del 4 maggio, Trentodoc si trasferirà nel temporary di Via Bergognone 47, fino al 7 maggio (giovedì/venerdì dalle 18 alle 23 – sabato/domenica dalle 11 alle 23): in questo spazio si terranno tutti gli appuntamenti di approfondimento per il pubblico.

Innanzitutto le masterclass “#MyTrentodoc”, della durata di 20 minuti ciascuna: gli ospiti potranno conoscere – attraverso una degustazione guidata – tre etichette delle 45 case spumantistiche associate all’Istituto Trento Doc, seguiti da un esperto sommelier.

Non solo, qui gli appassionati potranno recarsi (compatibilmente con la classe in corso) anche per degustare un calice di Trentodoc, fare due chiacchiere ed avere maggiori informazioni.

Le masterclass #MyTrentodoc sono prenotabili e acquistabili online sul sito www.milanofoodweek.com o presso l’Headquarter dell’evento, in via Bergognone 26. Secondo le stesse modalità, sarà possibile acquistare la degustazione singola di un calice Trentodoc.

Tutte le degustazioni saranno a pagamento (acquistabili solo on line, non sarà possibile acquistare i ticket all’interno del temporary).

Per arricchire l’esperienza del “gusto”, il 5 maggio dalle 19,30 presso l’Headquarter (Via Bergognone 26), si terrà uno speciale appuntamento, “STORYCOOKING DEDICATO A TRENTODOC” in cui le bollicine di montagna saranno raccontate e proposte in abbinamento ad una selezione di finger food firmati dallo chef stellato Stefano Ghetta, del ristorante L’Chimpl da Tamion di Vigo di Fassa, accompagnato da Moreno Valentini, Hotel Astoria, ed ispirati dal mondo dei prodotti dell’orto (filo conduttore di questa edizione della Milano Food Week).

Infine, per tutta la durata dell’evento, tutti i giorni dalle 18 alle 23, Trentodoc sarà proposto in mescita, a pagamento, presso l’Headquarter con un desk singolo, accanto alle postazioni con tutti i prodotti dei partner.

Per maggiori informazioni sulle modalità di accesso ai diversi appuntamenti firmati Trentodoc, consultare il sito www.milanofoodweek.com.

Trentodoc
La sua storia iniziò nei primi anni del ‘900 con Giulio Ferrari, studente all’Imperial Regia Scuola Agraria di San Michele, che dopo numerosi viaggi-studio in Francia, di rientro a Trento e per primo, nel cuore della città, diede il via alla sua produzione di metodo classico: piccola, ma di elevata qualità. Da allora molti lo seguirono, fino al riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata “Trento” nel 1993, come prima in Italia riservata a un metodo classico. Trentodoc oggi unisce 45 produttori, è una realtà in costante crescita e ogni casa spumantistica persegue la sua personale filosofia, conferendo a questo metodo classico sfumature diverse, adatte a ogni gusto, occasione e abbinamento. Con un unico comun denominatore: la qualità. Le viti adatte a diventare Trentodoc, prevalentemente coltivate a pergola trentina, crescono ad altitudini comprese tra i 200 e gli 800 metri, con un clima caratterizzato da notevoli escursioni termiche fra giorno e notte; viti e uva che una volta diventate vino, gli conferiscono come tratti distintivi eleganza, freschezza e persistenza. Trentodoc può anche fregiarsi oggi di una “carta di identità” che certifica la sua origine e il suo legame con il territorio, frutto di una ricerca della Fondazione Mach di San Michele all’Adige, in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La qualità di Trentodoc “Bollicine di montagna” è affidata al disciplinare di produzione, che fissa rigidi canoni e controlli lungo tutta la filiera. Le uve dalle quali si ottiene sono Chardonnay, il cui vitigno è uno dei più coltivati in provincia (circa 26% della superficie vitata), Pinot nero, il Pinot bianco e Pinot meunier. La vendemmia è svolta manualmente e il “vino base” è affidato a una lenta maturazione in bottiglia, che varia da un minimo di 15 mesi a un minimo di 36 per la riserva ma arriva fino a 10 anni sui lieviti per i Trentodoc più raffinati ed evoluti. Il marchio collettivo Trentodoc, con le due “O” contenute nel marchio, vogliono simboleggiare il gesto del “remuage”, tipico del metodo classico. Ad occuparsi della promozione del marchio è l’Istituto Trento Doc, fondato nel 1984 che rappresenta oggi 45 case spumantistiche trentine. Dal 2016 e per le successive due edizioni, Trentodoc sarà partner di AIS – Associazione Italiana Sommelier – nell’ambito del Concorso che assegna il titolo di Miglior Sommelier d’Italia e il premio Trentodoc. Il Concorso candida il vincitore alle finali mondiali del più preparato comunicatore del vino italiano.

www.trentodoc.com